di Alessandra Pierini
La vita in provincia di Macerata è di qualità ed è migliorata nell’ultimo anno. Il Maceratese ha infatti scalato posizioni passando dal 19° posto dello scorso anno all’11° di quest’anno. E’ quanto risulta dalla 22° edizione dell’annuale classifica stilata da Italia Oggi, Università La Sapienza di Roma in collaborazione con Cattolica Assicurazioni elaborata su dati Istat relativi al 2018.
Incidono sulla posizione ottenuta dalla provincia gli indicatori relativi ad Affari e Lavoro (per cui grazie a Macerata e a Fermo , le Marche si piazzano addirittura nel gruppo di testa tra le regioni), per la sicurezza sociale per cui si passa dalla 25° alla 7° posizione, Istruzione e Formazione che guadagnano 11 posizioni passando dalla 49° alla 38°.
Si registra invece un crollo nella dimensione Ambiente che vede la provincia scendere dal 16° posto del 2019 al 36° di quest’anno, nella Sicurezza (da 35° a 57°) e nel Sistema Salute in calo di 14 posizioni dalla 63° alla 77° di quest’anno. Indicatore questo che, in tempo di Covid non può che avere un alto peso specifico.
Analizziamo una per una le dimensioni prese in considerazione da Italia Oggi.
Per quanto riguarda Affari e Lavoro la provincia di Macerata è al 21° posto e guadagna una posizione rispetto allo scorso anno. Tra i valori significativi la conferma della 4° posizione per numero di imprese registrate per mille abitanti
Crollo, come si diceva, nella sezione Ambiente dove pesano i valori negativi relativi alla densità di piste ciclabili nei capoluoghi (77°) e disponibilità di aree pedonali nei capoluoghi (56°).
Nella dimensione Sicurezza, in cui Ascoli è prima in Italia, la provincia di Macerata scende dalla 35° alla 57° posizione. Ma pur nel crollo si registrano dati positivi come quello relativo al numero di omicidi volontari. Con 0,32 ogni 100mila abitanti scende scende dal 1 al 36° posto. Per omicidi colposi e preterintenzionali passa dal 29° all’8° posto. Aumentati notevolmente i tentati omicidi: sono stati 2,54 ogni 100mila abitanti facendo precipitare la provincia di Macerata dalla 40° alla 90° posizione. Si sono ridotte invece le rapine in banca e uffici postali. Sono state 0,32 ogni 100mila abitanti. Questo ha fatto guadagnare a Macerata ben 40 posizioni dalla 73 alla 33. Migliora anche il dato relativo a truffe e frodi informatiche ogni 100mila abitanti.
Riguardo la Sicurezza sociale, Italia oggi precisa: «Quest’anno la dimensione della sicurezza sociale, solitamente articolata in 8 indicatori, ricomprende 3 ulteriori indicatori, al fine di catturare l’effetto determinato dall’attuale crisi pandemica. Gli indicatori considerati a livello provinciale sono la variazione nella mortalità registrata nel periodo 1° gennaio-31 agosto 2020 fra gli individui di età inferiore a 65 anni rispetto alla media quinquennale registrata fra il 2015 e il 2019, sempre con riferimento ai primi otto mesi dell’anno; lo stesso indicatore calcolato con riferimento agli individui di età maggiore o uguale a 65 anni; l’incidenza dei casi registrati di Covid-19. L’inserimento di tali indicatori non consente di fornire una valutazione complessiva dell’impatto della pandemia, che si esplica su tutte le dimensioni della qualità della vita».
Macerata si diceva guadagna 18 posizioni passando dalla 25° alla 7°. Aumentano i morti per tumore, sono 25,21 ogni 100 morti (33° posizione). Diminuiscono invece i suicidi, con 6.30 ogni 100mila abitanti si passa dalla 22° alla 33° posizione. Scendono a zero i reati sessuali contro minori ogni 100 mila abitanti: la provincia passa così dalla 65° alla 2° posizione. E’ pari a – 7,52 il tasso di variazione della mortalità rispetto al quinquennio 2015-2019 tra gli under 65 anni (40° posizione), +11,29% invece il tasso di variazione della mortalità
rispetto al quinquennio 2015-2019 tra gli over 65 anni (65° posto). Per quanto riguarda l’incidenza del Covid-19, i casi registrati ogni 1000 abitanti sono 11,98 portando il Maceratese in 48esima posizione.
Nella dimensione Popolazione, Macerata passa dal 49° al 56° posto. Stabile la situazione degli emigrati (30,79 ogni 100 residenti) e degli immigrati (27,99 ogni 100 residenti). I morti ogni mille residenti sono 11,58 (71° posizione, nel 2019 Macerata era 58°). Il numero medio dei componenti per famiglia 2,41 e Macerata risulta 23° in Italia.
Nel Sistema Salute come si diceva Macerata perde quota passando dal 63° al 77° posto registrando il peggioramento di quasi tutti gli indicatori tra cui posti letto e apparecchiature disponibili
Diciannovesima posizione per il Tempo libero (Macerata è seconda in Italia con 11,29 palestre ogni 100mila abitanti) e per finire stabilità nella dimensione Reddito e Ricchezza in cui non si registrano variazioni significative.
Leggi la classifica completa di Italia Oggi
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Questo salto di qualita’ e’ dovuto a PARCAROLI e non a CARANCI’.
“…elaborata su dati ISTAT del 2018…”, non penso ci fosse Parcaroli !
Che utilità hanno statistiche di questo genere? Probabilmente nessuna! Infatti non servono né ai cittadini né alle istituzioni.
Leggi un commento e capisci perchè il Cdx ha vinto!
Iacobini non comprendo le motivazioni del suo giudizio negativo. Il nostro è un paese che, a tutti i livelli, ha pochissima abitudine a confrontarsi con i numeri preferendo farsi guidare dai “pre-giudizi”. Abitudine che negli ultimi anni è peggiorata a causa dell’impatto dei social e dell’utilizzo delle “fake-news” come strumento di competizione politica e dibattito pubblico.Non a caso siamo fra i popoli che hanno la maggiore distanza fra realtà oggettiva (quella dei numeri) e realtà “percepita” (altre indagini mi dira lei..) In realtà queste informazioni , specie quelle che ci permettono di fare confronti, offrono a chi ne ha voglia, dovrebbe essere un obbligo per gli amministratori e una opportunità per i cittadini interessati, di farsi una conoscenza della realtà più approfondita e consapevole. Questo non significa ovviamente che le stesse indagini non possono essere migliorate nel tempo e dare una informazione più completa e più utile.
Dr. Iesari, sorge allora la domanda: visti quei quadri sinottici, che si fa? Personalmente ritengo invece che il confronto non vada fatto tra le città (o province), ma tra la città ‘x’ quale è e la stessa città ‘x’ quale dovrebbe essere per soddisfare i suoi cittadini. E questo mi ricorda da vicino lo junghiano ‘confronto con sé stessi’.