Il progetto del nuovo centro fiere a Villa Potenza
«Il nuovo Centro Fiere di Villa Potenza (appalto da oltre 12 milioni di euro) potrà essere non solo il simbolo di riqualificazione e di rilancio di un territorio ma anche esempio di innovazione nella tutela di lavoratori ed aziende serie», a dirlo Massimo De Luca, Jacopo Lasca e Filomena Palumbo, segretari rispettivamente di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. L’obiettivo è di «introdurre nel cantiere, oltre al Durc, anche il certificato di congruità e l’utilizzo del badge di cantiere», spiegano i sindacalisti, che stamattina proprio per questo hanno incontrato il sindaco uscente di Macerata Romano Carancini e l’assessore e candidato sindaco del centrosinistra Narciso Ricotta.
«L’idea di introdurre il badge di cantiere nella realizzazione di un’opera simbolo della Vallata del Potenza ha subito accolto il favore dell’amministrazione comunale – spiegano i sindacati -, che in questo modo coniugherebbe la rigenerazione degli spazi urbani senza consumo di ulteriore suolo agli strumenti più innovativi in grado garantire legalità, sicurezza, qualità e dignità del lavoro. Sarebbe un grande passo in avanti per quanto riguarda il settore delle costruzioni in grado di sperimentare per la prima volta questi strumenti in un lavoro pubblico non ricadente nell’area del cratere aprendo così le porte ad un utilizzo più capillare»
Le organizzazioni sindacali rimangono ora «in attesa di una nuova convocazione, a giorni, dell’amministrazione, questa volta contestualmente all’Rti aggiudicataria dell’appalto in cui l’azienda mandataria risulta proprio essere un’azienda maceratese: la Francucci srl. Siamo certi che anche alle aziende non sfuggirà la validità del badge: strumento utile alla lotta al dumping contrattuale e di contrasto alla concorrenza sleale tra aziende. Concorrenza che spinge ai margini del mercato le aziende sane e rispettose delle norme premiando i “furbetti del cantierino”, traducendosi sempre nell’abbattimento dei costi del lavoro penalizzando i lavoratori in termini sia economici che di diritti. Speriamo inoltre che questo “modello Macerata”, unico in Italia, possa essere preso ad esempio non solo dal ministro Lamorgese, ma da tutto il Governo e quindi possa influire in Senato, dove proprio in queste ore sono in discussione degli emendamenti al Decreto Semplificazioni al fine di contrastare lavoro nero ed evasione contributiva. Solo la corretta applicazione dei Ccnl, il contrasto serio al lavoro nero e all’illegalità possono garantire la ripresa al nostro Paese e far arrivare un messaggio forte e positivo da Roma a Bruxelles».
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Perfetto, e il Sindacato suggerisce nuova burocrazia alla tanta già esistente in edilizia, e ripeto solo in edilizia, tant’è che le imprese non ne possono più. Allora sono a suggerire a tutti i vari personaggi che tanto parlano perchè per una volta non facciamo sostenere i costi al Sindacato o ai dipendenti loro iscritti. Allora si che chi parla può ACCREDITARSI.