di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
Inaugurato il nuovo reparto di Rianimazione dell’ospedale di Macerata. Già l’impatto visivo testimonia come siano passati anni luce dagli spazi e dalle tecnologie visti nella vecchia unità operativa. Il contratto indicava come termine di consegna dei lavori la giornata di domani, ma la Elettro Stella di Monsapolo del Tronto – alla cerimonia era presente il titolare Luciani – ha ultimato prima del limite permettendo al direttore dell’Av3 Alessandro Maccioni di abbinare la cerimonia all’ultimo giorno di lavoro dei direttore dei Dipartimento delle emergenze Giuseppe Tappatà. Se il servizio sanitario è fatto di strutture e di uomini, è bene sottolineare subito che quello di Rianimazione è un reparto che alle dotazioni tecnologiche di avanguardia abbina eccellenze professionali.
Il nuovo reparto occupa una superficie di 800 mq e si divide in due parti, una destinata ai servizi, dove sono accolti gli studi medici, la sala riunioni, gli spogliatoi per il personale e i depositi materiali mentre l’altra è strutturata per accogliere i pazienti ed è costituita da un’ampia sala che ospita sette posti letto con ricambio di aria ogni due ore ed una stanza a pressione negativa predisposta per i pazienti infetti e immunodepressi. L’organico del reparto dovrebbe essere formato da 21 medici ma in servizio attualmente ce ne sono 18, problemi non di bilancio ma di carenza di specialisti del settore visto che i bandi vanno spesso deserti, a Macerata come nel resto d’Italia.
Tappatà lascia “con l’orgoglio di aver formato una squadra eccellente”, come ha sottolineato, e – in attesa degli esiti del concorso – il primario facente funzioni sarà Diego Gattari. Quanto al futuro di Tappatà, i vertici dell’Asur e dell’Av3 hanno annunciato ieri che gli faranno una proposta per farlo rimanere in quell’ambito medico con un incarico ad hoc: l’interessato ha ringraziato riservandosi la decisione finale una volta presa visione della proposta.
Autorità schierate per il doppio evento, inaugurazione e pensionamento di un pezzo di storia della sanità ospedaliera maceratese. C’erano il governatore della Regione Luca Ceriscioli, l’assessore regionale ai lavori pubblici Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale dem Francesco Micucci, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il sindaco Romano Carancini, la direttrice regionale dell’Asur Nadia Storti, il direttore dell’Av3 Alessandro Maccioni, il tecnico dell’Av3 Massimo Nerpiti ed, ovviamente, i medici e gli infermieri protagonisti, quelli della Rianimazione che hanno anche infine esposto uno striscione stile stadio sulla terrazza del vecchio reparto: “Grazie, dottor Tappatà”. Grazie al dottor Tappatà e ai medici protagonisti anche in questi mesi: il concetto è stato ribadito in tutti i vari interventi.
Dal canto suo il governatore Luca Ceriscioli ha sottolineato l’impegno della Regione per gli investimenti nelle strutture esistenti e la volontà di andare avanti con il nuovo ospedale alla Pieve: con pacatezza ha pure fatto partire una bordata contro chi ha paventato eventuali possibili catastrofi per la vicinanza del Covid Hospital di Civitanova al palas e al centro commerciale: «Oggi inauguriamo una Rianimazione di assoluta avanguardia che ha 7 posti letto in una sala ed uno autonomo per gli infettivi e gli immunodepressi in una sala adiacente. Quello autonomo è una sorta di mini Covid Hospital: bene, se il posto letto autonomo non crea problemi in un ambiente in cui a un passo ci sono malati in Rianimazione, come può crearne il Covid Hospital al pubblico del palasport?» .
Ceriscioli ha infine posto l’accento sul fatto che le Marche sono la regione che ora ha la curva epidemiologica migliore in Italia, nonostante che in partenza fosse sui numeri della Lombardia. «Se oggi siamo su questi numeri è perché sono state prese le decisioni giuste, adottate tutte le iniziative e soprattutto i cittadino hanno rispettato le regole e le relative misure di sicurezza ». Sul Covid Hospital di Civitanova si è detto d’accordo anche il sindaco Romano Carancini: «Dobbiamo essere pronti per eventuali nuove crisi » ha detto il primo cittadino dopo essersi unito ai ringraziamenti al primario Tappatà e al personale sanitario. Benedizione dei locali della Rianimazione curata dal vescovo di Macerata Nazzareno Marconi.
Tappatà ai saluti dopo 38 anni in corsia: «Orgoglioso della mia squadra»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Grazie, Grazie, Grazie, Grazie, Grazie. Queste sono le cose che contano e che un Ospedale Provinciale merita. Ivano Tacconi consigliere comunale Macerata.
Ma l’anno luce è un’unità di misura dello spazio, non del tempo! Infatti l’anno luce (ly o al) è la distanza percorsa dalla radiazione elettromagnetica (luce) nel vuoto nell’intervallo di un anno.
Non capisco come si possa conciliare interventi di manutenzione e riqualificazione degli Ospedali esistenti con l’idea dell’Ospedale Unico e per di più alla Pieve ove per decenni vi è stata la conclamata meravigliosa pattumiera ,orgoglio della città di Macerata e della politica . Ospedale Unico a Macerata quando già a Fermo e anon più di 25 kilometri se fa un altro ? “00 milioni costo minimo più interessi per il leasing costo finale 500 milioni pari al valore complessivo di tutti gli Ospedali già operanti nella provincia di Macerata . Ma la sanità è fatta di specialisti e di teste e non di muri !!! Mi sembra l’idea alquanto smidollata e fuori misura rispetto alle esigenze vere di una sanità pubblica . NON E’ IL CASO DI PRENDERE POSIZIONE E CHIUDERE QUANTO PRIMA CON LE IDEOZIE ALQUANTO DIFFUSE DI QUESTA POLITICA, CHE NON POTRA’ NON PORTARCI ALLA ROVINA , PER INSTAURARE UNA STAGIONE NUOVA DELLA SERIETA’ E DELLA MORIGERATEZZA INTELLETTUALE E MORALE ?
Iacobini, sii un po’ comprensivo… han scritto anni-luce mica anni-gasse…
Per Pavoni. Guarda che le aziende fornitrici di energia elettrica di norma forniscono anche il gas e alcune anche l’acqua!