Giuseppe Bommarito
di Giuseppe Bommarito*
Il 2019 si chiude con le Marche al secondo posto, dopo la Valle d’Aosta, nella tragica graduatoria del tasso di mortalità per overdose (si veda il sito geoverdose.it, che rapporta, regione per regione, il numero dei decessi alla popolazione a rischio, quella tra i 15 e i 64 anni). E’ solo la conferma di una situazione terrificante anche e soprattutto nelle Marche, perché – appare del tutto evidente – la diffusione della droga, dell’alcol, delle varie dipendenze, sta aumentando di continuo, come certificato dalla crescita costante dei consumatori, dall’abbassamento dell’età di avvio, dall’incremento del principio attivo delle varie sostanze (e quindi dei danni che esse creano a livello soprattutto cerebrale), dal calo dei prezzi per far lievitare sempre di più la platea degli assuntori, dall’impunità di cui ancora di fatto riesce a godere la gran parte degli spacciatori, dai fatti sempre più gravi di cronaca nera costantemente legati per un verso o per l’altro alla droga.
Uno dei negozi di cannabis light chiusi dalla questura
In questo contesto nazionale e marchigiano, che dovrebbe far venire la pelle d’oca a tutti i rappresentanti delle istituzioni e a tutte le varie agenzie educative (famiglia, scuola, chiesa, società sportive, ecc.), la prevenzione cerca di fare la parte sua, ma il compito è immane e rende difficile non pensare al tentativo di svuotare l’oceano con un cucchiaino. Anche perché c’è chi, pure a livello delle istituzioni, rema contro, fa cioè il doppio gioco, cura altri ben identificabili interessi ai danni soprattutto dei ragazzini e degli adolescenti, i più esposti e i più indifesi. Alcuni esempi. A livello nazionale, alcuni esponenti del Pd, di Leu e del M5S qualche giorno fa hanno pensato bene, nottetempo, di introdurre nel testo della manovra finanziaria di fine anno, in discussione al Senato, la norma che avrebbe legalizzato e normalizzato, consentendone l’espansione ulteriore, la fioritura dei negozi di cannabis light, grandissima operazione di sfacciato marketing finalizzata a fare da battistrada alla legalizzazione tout court della cannabis ricreativa e, nel frattempo, a fare soldi, e tanti, ma proprio tanti, con i negozi con la fogliolina verde che stanno spuntando come funghi in tutta Italia. Incuranti del fatto che la criminalità organizzata è dietro molte di queste iniziative cosiddette imprenditoriali, incuranti del parere nettamente negativo del Consiglio Superiore di Sanità (il massimo organo scientifico in materia, organo tecnico della Presidenza del Consiglio, che più volte si è espresso senza se e senza ma contro la vendita dei prodotti a base di basso contenuto di Thc nei cannabis light), incuranti dello svuotamento di ogni e qualsiasi attività di prevenzione nelle famiglie e nelle scuole (i ragazzi hanno ormai imparato a memoria una cantilena, in realtà basata su dati falsi, ma efficacissima: se la cannabis è legale, e lo è in quanto venduta nei negozi appositi, come fate a raccontarci che fa male?), incuranti dell’effetto sommatoria che può venir fuori da più prodotti acquistati presso i cannabis light e della natura di sostanza apripista della cannabis in genere, incuranti di tutto ciò i nostri eroi parlamentari del Pd, di Leu e del M5S hanno tentato il colpo di mano e poi, senza pudore e senza vergogna, hanno pure protestato duramente quanto il loro tentativo è stato stoppato in extremis dalla Presidenza del Senato.
Il questore Antonio Pignataro
Ma in questa galleria dell’orrore e dell’ipocrisia un posto di rilievo lo meritano anche alcuni nostri amministratori locali. A Corridonia – i lettori se lo ricorderanno – qualche settimana fa un consigliere comunale, con la delega alle Politiche giovanili, aveva attaccato duramente, proprio per l’efficacissima battaglia condotta contro i negozi di cannabis light, il questore Antonio Pignataro, il mitico Pigna, accusandolo di fare politica e chiedendone addirittura le dimissioni. Apriti cielo: un mare di polemiche, dilaganti esattamente nei giorni in cui Pignataro veniva premiato con “lode” dalla Comunità di San Patrignano per l’azione di contrasto alla cannabis light, e la richiesta di dimissioni rivolta da più parti proprio all’incauto consigliere comunale suddetto (in pratica, un caso da manuale di boomerang politico!). Tanto forti sono le polemiche che il sindaco Paolo Cartechini sente il dovere di andare di corsa, con la coda tra le gambe, in questura a scusarsi direttamente con l’interessato per le sciocche accuse a lui rivolte da uno dei consiglieri della sua maggioranza di centrosinistra. Tutto bene, dunque? Manco per idea, perché, passato qualche altro giorno, la minoranza in consiglio comunale chiede le dimissioni dell’incauto consigliere, e qui lo stesso sindaco Cartechini non solo si batte con forza per rigettare tale richiesta di dimissioni, ma addirittura si rifiuta di revocare la delega alla Politiche giovanili al consigliere autore della pesante denigrazione nei riguardi del questore, evidentemente ritenendo che essa sia in buone mani. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.
C’è poi il recentissimo clamoroso intervento del comune di Civitanova in materia di gioco d’azzardo, che merita anch’esso una specifica menzione negativa. Qui sulla costa, infatti, dopo aver temporeggiato con mille scuse per quasi due anni rispetto all’obbligo di dotarsi di un regolamento attuativo di una recente legge regionale sulla ludopatia, che pone limiti di distanze minime e di orario agli esercizi ove è consentito giocare (i negozi dove sono posizionate le micidiale “macchinette” dell’azzardo, responsabili della rovina economica di migliaia di famiglie e di innumerevoli suicidi) per cercare di contrastare una dipendenza che si accompagna quasi sempre con l’alcol e la droga, in un diabolico rapporto sinergico, l’amministrazione comunale civitanovese se ne è uscita con una bozza di regolamento che consente l’apertura sino alle 4 del mattino e, di conseguenza, la chiusura del luoghi dell’azzardo per non più di sei ore giornaliere, con la faccia tosta di nascondersi dietro una sentenza di un Tar che può fare stato solo per il singolo contenzioso esaminato. Una decisione grave, e al tempo stesso, penosa e ridicola. Il tutto alla faccia della prevenzione, che, proprio per la triste fama del comune di Civitanova, definito a ragione la Las Vegas delle Marche, avrebbe semmai richiesto di essere ancora più stringenti rispetto alle blande limitazioni della legge regionale. Uno scandalo, insomma, aggravato dal fatto che il comune di Civitanova è un autorevole esponente del Comitato istituito da anni in Prefettura per cercare di impostare un’efficace azione di prevenzione contro tutte le dipendenze, ludopatia ovviamente compresa.
Brutte storie, quindi, che hanno ipocritamente segnato, in materia di contrasto alle dipendenze, questa fine dell’anno in corso, compensate però da due vicende che invece risplendono in senso contrario, che ci piace qui raccontare.
Gaetano Angeletti
La prima riguarda le scritte che continuano a venir fuori nella città di Macerata e in provincia contro il questore Pignataro (sempre sia lodato), scritte ingiuriose e minacciose che, nella mente dei deficienti che ne sono gli autori, dovrebbero scoraggiarne l’operato e incrinarne l’immagine, ma che in realtà, per l’eterogenesi dei fini che qui si manifesta con tutta evidenza, non fanno altro che esaltarne pubblicamente la figura e l’operato. Attacchi che involontariamente diventano sostegno e medaglie, quindi, medaglie al merito che brillano alla luce del sole a testimonianza di un impegno si è caratterizzato sin dall’inizio come determinato ed efficacissimo. Un’altra medaglia pesantissima è quella che il presidente della Repubblica ha conferito in questi giorni a 32 piccoli grandi eroi della quotidianità, tra i quali il nostro Gaetano Angeletti, fondatore e anima dell’associazione corridoniana di volontariato “La Rondinella”, impegnata in prima fila nella prevenzione e nell’aiuto ai ragazzi e alle famiglie vittime del mostro della tossicodipendenza. Gaetano, “orfano” del figlio Manolo, ucciso tanti anni fa a Perugia da un’overdose di cocaina, è più che un carissimo amico, è un fratello nel dolore e nell’impegno, che merita stima, affetto e riconoscenza perché, senza enfasi e senza tanti paroloni, ha dimostrato che, anche senza particolari mezzi, si possono fare grandi cose. A lui, a “Pigna”, ai comandanti provinciali della Finanza e dei Carabinieri, a Gianni Giuli che all’interno del Sert si è beccato una martellata sulla testa, a tutti coloro che veramente si battono in prima linea contro la droga, un abbraccio e un augurio di risultati ancora migliori nel prossimo anno.
*Presidente Ass.ne “Con Nicola, oltre il deserto dell’indifferenza”
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la metodologia di raccolta dei dati da parte del sito a cui Bommarito si affida per generare panico è alquanto scricchiolante e andrebbe chiaramente presa con le molle e non spacciata per testo sacro. Ad esempio, un decesso avvenuto a Civitanova viene preso da un articolo in cui si parla chiaramente di mix di farmaci e assenza di sostanze stupefacenti. C'è scritto solo overdose, avranno avuto una svista? Ecco quindi che quell'indice tanto sventolato da Bommarito si riduce. Per non parlare poi del fatto che l'età media dei decessi nelle Marche è sopra ai 40 anni (e nessuno avvenuto a Macerata.) Ma mi raccomando "chi pensa ai nostri bambini?" Mescolare decessi dovuti a droghe diverse e che non hanno nulla a che fare con la cannabis—e tantomeno con la cannabis light—è un meccanismo vile e perverso. Purtroppo però di questa furbizia malcelata è pieno tutto il testo. Fare confusione e allarmismo sul tema è molto facile. Ah, su Pignataro: sembra quasi che sia la cittadinanza a dover essere al servizio del questore e non viceversa. Peccato. Avevo capito il suo lavoro fosse un altro. Se c'è scontento tra la cittadinanza nei confronti dell'operato di Pignataro, forse quello che deve farsi qualche domanda è lui in prima persona. Di certo, evitare di consegnargli medaglie a caso potrebbe aiutare tutti.
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Grazie per la lucida testimonianza che, purtroppo, passerà sopra la testa di amministratori locali ad altro interessati.
Grazie per questa ” letterina di Natale “. Sono sicuro che oltre ad aver toccato dei cuori sarà arrivata direttamente ai destinatari.
Tutto pienamente condivisibile!
Grazie Giuseppe, per quello che hai scritto e, soprattutto, grazie per quello che fai, giorno dopo giorno, per cercare di risvegliare le coscienze di tante persone, fin troppo menefreghiste di fronte alla calamità rappresentata dalla droga e dal degrado sociale ad essa strettamente correlato.
Basta vedere negli Usa al tempo del proibizionismo sugli alcoolici…
Vietando la vendita degli alcoolici..
Chi si riempì i portafogli con vagonate e vagonate e vagonate di dollari?
La malavita organizzata…
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Avoja a cercare di convincere il contadino afghano o boliviano a piantare mais e riso e orzo e grano, con cui fa una vita da fame, quando coltivando Papaveri e canapa guadagna molto,ma molto assai di più…
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Su alcool e tabacco (dove lo Stato ci guadagna) poco interessano, eppure ammazzano ogni anni cento, mille, diecimila volte di più dell’eroina: ma già li è lo Stato che controlla la distribuzione
Bommarito, forse non sa che la difficoltà di prendere provvedimenti a Civitanova inerente alle macchinette dove si giocano stipendi e pensioni è dovuto al fatto che in consiglio comunale siedono politici con parenti detentori di simili locali.
Due numeri che vengono dal ministero, nel 2018 a Civitanova si è giocato tra tutti i vari location 173.972.792,26 milioni di euro su una popolazione di 41mila abitanti, a Macerata su 40 mila abitanti 35 milioni di euro sempre 2018.
Qui ha tutto in mano la malavita.
È chiaro, oppure servono le prove come si usa dire…..le prove ci sono nella maggioranza…..paura? mancanza di piccoli tasselli?
sta di fatto che questa è realtà….
Grazie per gli apprezzamenti di chi è intervenuto.
Quanto alle precisazioni di Giovanna Capodarca Agostinelli, le condivido al cento per cento.
Più volte ho scritto che Civitanova, con il suo hinterland maceratese e fermano, è ormai una città di 150.000 abitanti, è il motore economico delle Marche intere ed è, nei fatti, il capoluogo regionale della criminalità organizzata che opera, con vari clan mafiosi di camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita, all’interno della nostra regione.
E’ chiarissimo che l’atteggiamento dell’Amm.ne Com.le civitanovese è condizionato da fortissimi interessi economici. impersonati da consiglieri con parenti o referenti nel settore del gioco d’azzardo. Questa gente poi manda la povera Barbara Caponi al Comitato costituito in Prefettura per la prevenzione contro tutte le dipendenze: uno spettacolo penoso e imbarazzante, al quale mi auguro che il Prefetto Iolanda Rolli voglia mettere mano in maniera definitiva.
Sopratutto egregio Bommarito l’ assessore da lei nominato, deve avere l’ elevatura morale alta, sa, tocca con mano tutti i giorni….quando decide di parlare, denunciare? è sorprendente questo silenzio da chi viene da una famiglia religiosa molto attiva nel sociale…..paura? abbiamo
puntato sui giovani, l’ assessore lo è…
ha l’ ambizione di carriera politica x questo tace?
rende fumoso il percorso sociale fatto fino ad oggi? paura di fare la fine del cda teatri?
Non voglio pensare che questi giovani come sono stati votati copiano di sana pianta comportamenti della vecchia politica dimenticando il loro percorso che è stato il lascia passare riconosciuto dai cittadini per questo sono stati votati….abbia il coraggio di Santori e Gattafoni.
Giovanna, hai del tutto ragione: l’ipocrisia al potere!
Ma vogliamo parlare anche del sindaco di Corridonia Paolo Cartechini? Costui è andato sino in questura a prendere in giro il Questore Pignataro, presentando scuse false e ipocrite, con tanto di sorriso stampato in faccia e solenne stretta di mano, per poi (dopo una visita di cortesia del Questore a Corridonia) rimangiarsi tutto a distanza di qualche giorno, confermando piena fiducia a quel suo consigliere comunale (addirittura lasciandogli la delega alle politiche giovanili) che aveva insultato lo stesso Pignataro.
Il mitico Pigna, a metà gennaio, sarà a Corridonia in una iniziativa organizzata dalla “Rondinella” e da “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”. Voglio vedere con quale faccia il suddetto Cartechini si presenterà in teatro a porgere il saluto delle autorità comunali!
Giuseppe Bommarito sono d’ accordo con te ….noi che non abbiamo paura di dire la verità dobbiamo mettere al corrente i cittadini con nomi e cognomi di politici falsi, non affidabili, asserviti al potere criminale….
Caro Coluccini,
come è scritto chiaramente nel testo, i miei dati sono presi dal sito geoverdose.it.
Personalmente non ho mai scritto che qualcuno è morto per overdose da cannabis (semmai, di cannabis si muore per incidente stradale, ma queste morti non fanno parte delle statistiche), nè ho alcun motivo di creare panico. A ciò dovrebbero pensare le innumerevoli tragedie create dalla droga tutti i giorni e in tutta Italia.
Certo è che la cannabis una sostanza apripista, ed è certo che la cannabis light spinge verso l’uso ricreativo della cannabis tout court, e da qui poi scaturisce il passaggio, statisticamente certo, verso il policonsumo.
Quanto a Pignataro, non ho alcun timore a dire che apprezzo altamente il suo operato, e non solo per quanto fatto a proposito della cannabis light (che condivido al 100 per cento). Personalmente non ho sentore di scontento verso il suo operato, semmai percepisco l’esatto contrario.
Dispiace ma questo è un brutto articolo.
Toni allarmistici.
Deferenza e ossequi verso il questore. Sono francamente immotivati, visti i magri risultati – se escludiamo le arbitrarie chiusure di leciti esercizi commerciali.
L’articolo non aiuta a focalizzare il problema. Tutto si perde in una grosso e confuso calderone. Un tema importante, come il flusso di droghe pesanti, si annacqua, tra i riferimenti alle dipendenze da alcol, cannabis o gioco d’azzardo. Manca il riferimento al problema della criminalità, mentre ci si concentra sui negozi di cannabis light.
Non mancano al contrario, inevitabili, le bordate politiche. Le elezioni si avvicinano.
L’amico Bommarito probabilmente è prigioniero di vecchi modelli comportamentali, tra l’altro solo teorici.
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Che la cannabis (che mi dicono oggi abbia un “potere” stordente molto più elevato di quella che si fumava 25 o 30 anni fa) sia “apripista” per il passaggio a droghe più pericolose o pasticcheria varia è vero, ma solo per quella sparuta minoranza che – dalla canna- passa a farsi altre sostanze.
Per le legioni di trenta/quaranta/cinquantenni che 25 o 30 anni fa assumeva cannabis la stragrande maggioranza ha smesso da tempo l’uso “ricreativo”… non passando a sostanze più forti e pericolose…
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Certo è che se il mercato fosse un monopolio statale ((((come lo sono alcool e tabacco, che direttamente ed indirettamente sono costi, per le persone e la società, mille volte più alti che la marijuana))) si avrebbero subito dei riscontri positivi.
1) tagliare le gambe alla malavita che non avrebbe più sostanziosi introiti derivanti dallo spaccio
2) controllare la qualità della produzione
3) evitare la microcriminalità che fa furti e rapine per comprarsi la dose, visto che sarebbe data dallo Stato.
Caro Gianfranco,
il bello di questo giornale è che ognuno può dire la sua. Personalmente sono convinto di ciò che ho scritto e del fatto che, semmai, prigionieri di vecchi schemi siano proprio gli assiomi che tu ti ostini a riproporre.
Tuttavia il confronto è sempre utile e l’amicizia è un bene prezioso, sicuramente da preservare.
Mi piace il commento di Riccardo Coluccini da Facebook.
L’articolo è dii circa 3 anni fa, ma merita una riflessione:
https://www.google.com/amp/s/www.lastampa.it/cronaca/2016/07/06/news/il-procuratore-antimafia-legalizzare-le-droghe-leggere-1.34831471/amp/
Per tornare al discorso “dipendenze legali” (alcool e tabacco) senza ombra di dubbio sono assai più costose, per il Sistema Italia, della droga, leggera o pesante che sia.
Costi diretti (morti sulla strada) che indiretti (terapie contro i tumori, cirrosi epatiche, varie malattie collegabili all’abuso di alcool e fumo, ecc) e tutte gravitano sul SSN.
Non dimentichiamo poi l’altro semi-monopolio statale del gioco d’azzardo (ma qui investe anche la criminalità organizzata, in una sorta di joint venture con lo Stato non sottoscritta, ma di fatto realizzata) che crea dipendenza e una vagonata di problemi nelle famiglie.
Ma siccome da tabacco e alcool (e giochi vari) lo Stato incassa fiumi di denaro allora questo è lecito e va benissimo: se non è ipocrisia questa
caro Giuseppe tanti auguri…hai ragione per Civitanova che é controllata dalle varie mafie che esistono in Italia, Macerata non é da meno in quanto il rettore dell’Università il calabrese Adornato é di Cittanova di Reggio Calabria, nota al mondo come la città delle ndrine.. AD MAJORA PER IL 2020!
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/03/08/spaccia-e-rilascia-ricevuta-arrestato_c020eb99-2cec-44c8-a022-e5f831bd1d68.html
c’è un problema di regressione intellettuale…