Il sequestro del giugno 2018
di Federica Serfilippi
Cannabis light, assolti i due imputati: il fatto non costituisce reato. Il gup del tribunale di Ancona Paola Moscaroli ha scagionato il 28enne Lorenzo Castignani, civitanovese, e il 52enne siciliano Alfonso Nicosia dall’accusa di spaccio. La sentenza è stata emessa questa mattina dopo le richieste della difesa di procedere con il rito abbreviato. Durante la scorsa udienza, il pm Irene Bilotta aveva chiesto una pena di quattro anni di reclusione per ciascuno degli imputati. La contestazione è stata formulata dalla procura dopo un sequestro di circa 13 chili di cannabis avvenuto nel negozio Indoornova Grow Shop di via XXIX settembre, ad Ancona. Il titolare è Castignani, proprietario di altri due negozi a Macerata e Piediripa, mentre Nicosia è il socio di fatto. Quest’ultimo era stato arrestato dalla Squadra Mobile dopo il blitz in negozio avvenuto a giugno 2018. Difeso dall’avvocato Domenico Biasco, era stato poi rimesso in libertà. Castignani, invece, era stato solo denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti. Il procedimento terminato questa mattina in tribunale ha visto lo scontro di perizie e consulenze in merito ai campioni di cannabis oggetto di sequestro e al valore dell’effetto drogante di cui ha parlato la Corte di Cassazione per stabilire delle linee guida per i commercianti. Dei 13 chili sequestrati, ne erano stati restituiti allo shop circa 8. Per gli altri, il giudice ha disposto la confisca ai fini della distruzione dei prodotti. Le motivazioni si potranno leggere entro 90 giorni. Le difese hanno sempre sostenuto l’insussistenza delle accuse mosse dalla procura, partendo dal fatto che se la sostanza venduta fosse stata illegale neanche sarebbero state avviate le pratiche per l’apertura del negozio.
Lorenzo Castignani
LE REAZIONI. Castignani, difeso dall’avvocato Carlo Alberto Zaina, è arrivato in tribunale subito dopo la sentenza. Non si aspettava l’assoluzione: «E’ stata una sorpresa – ha detto il civitanovese -. Non ero affatto positivo dopo la richiesta di condanna a quattro anni. Finalmente, potrò continuare a lavorare senza il terrore e la paura di nuovi sequestri. In un anno ho subito quattro perquisizioni, diversi sequestri e un processo ad Ancona. Ho altri fascicoli pendenti a Macerata. Con l’inchiesta scoppiata nel 2018 ho perso molta clientela». Il suo difensore, Zaina: «La sentenza di oggi – ha detto l’avvocato – è un grande risultato. Siamo molto contenti, ma non ci esaltiamo, come non ci siamo mai disperati quando le cose andavano storte. Speriamo che di questo verdetto ne possano prendere atto gli inquirenti. E’ stata sicuramente riconosciuta la buona fede del commerciante». Alle parole di Zaina fa eco l’avvocato Biasco: «Nicosia e Castignani non sono spacciatori. Quali pusher vendono con regolare licenza e documentazione fiscale?»
Cannabis light, la procura: «Quattro anni al titolare dello shop»
Come volevasi dimostrare.
Ottima notizia!!!
Ci voleva una sentenza per dire una cosa scontata come questa? Il resto del mondo legalizza e combatte la criminalità mentre noi torniamo indietro al medioevo..
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La decisione del Gup sta dentro i confini del principio di diritto affermato dalle Sezioni Unite sulla cannabis light (le quali non hanno stabilito né soglie né automatismi) ma sarà interessante vedere come le motivazioni affronteranno e articoleranno, in connessione tra l’altro con le risultanze della perizia, dentro il caso concreto, il concetto di efficacia drogante e il principio di offensività.
Neanche il fumo è proibito ( = illegale) ma ciò non significa che non fa male.
Solo una domanda: vi piacerebbe avere figli e parenti tutti che fanno la fila avanti ad uno di questi negozi?
Urge una norma di livello nazionale che metta fine a questa vergogna.
Per l’avvocato Bommarito. Mi pare che un parlamentare abbia fatto una proposta di legge per l’eliminazione delle cicche sulle spiagge. Beh quel parlamentare potrebbe essere anche primo firmatario di una legge di contrasto allo spaccio di stupefacenti.
Caro Sbarbati,tra la fila davanti ad un cannabis shop e lo squallore del degrado per averla da un pusher,preferisco la prima situazione.Il problema è che i giovani dovrebbero capire che le droghe fanno male e chi di dovere dovrebbe trovare soluzioni valide per non far arrivare questa robaccia sulle piazze.Ma da molti anni si fa solo propaganda sui grandi manovratori e si colpiscono i pesci piccoli e i consumatori.A Macerata prima dei noti tragici fatti quante pattuglie vedevate in giro?Carenza di personale?si.Il dottor Gratteri dice che per trovare nuovo organico non servono chissà quali interventi basterebbe la posta elettronica per consegnare gli avvisi giudiziari e cosi si libererebbero qualche migliaio di agenti per scopi più utili.Per non parlare di quello che si potrebbe fare per i processi per guadagnare tempo e altre risorse.Ma la politica quando le proposte arrivano dalla Magistratura fà orecchie da mercante.Io queste cose non le ho sentite nemmeno l’altro giorno al convegno della Meloni.”La droga fà male”ma nessuno osa contrastarla.