Dietro Thomas Buonfiglio, avanti Giuseppe Jeson Perrone all’uscita dal tribunale
Lunghi capelli rasta, infradito, senza fissa dimora, gira in tenda e dorme dove capita. Fuma marijuana, solo bio e a km 0 e non riconosce lo Stato e le leggi. Si fa chiamare Salix, al secolo Giuseppe Jeson Perrone, 30 anni, ufficialmente residente a Luino in provincia di Varese. E’ lui uno dei due ragazzi arrestati stanotte con l’accusa di spaccio dai carabinieri a Serravalle, al Montelago celtic festival. L’altro è Thomas Buonfiglio, più o meno stesso look dell’altro, ma più giovane, 21 anni da compiere e residente ad Arezzo.
La marijuana sequestrata
Entrambi oggi si sono presentati in tribunale per la direttissima, rinviata a mercoledì, visti i termini a difesa chiesti dai rispettivi legali. Il giudice Marika Vecchiarino ha convalidato entrambi gli arresti e ha disposto il carcere per Perrone, difeso dall’avvocato Jacopo Allegri e i domiciliari ad Arezzo per Buonfiglio, difeso da Fabiola Cesanelli. L’accusa era sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo. I due erano erano arrivati in località Taverne insieme, con l’auto di Perrone. E quando sono stati fermati per un controllo, i carabinieri hanno trovato nella vettura e non solo oltre due etti di marijuana, hashish, funghetti allucinogeni, mdma, ketamina e un bilancino. Da qui l’arresto. In aula tutti e due hanno dato la propria versione dei fatti. Buonfiglio ha spiegato che la droga che aveva addosso (poco meno di cinque grammi di marijuana, altrettanti circa di ketamina e poco più di un grammo di mdma) era per uso personale: si è dichiarato infatti tossicodipendente. Ha spiegato inoltre che i 3o0 euro circa che aveva con sé erano i guadagni di alcuni lavoretti (raccoglie frutta nei campi) e che tutta l’altra droga non era sua, perché lui aveva approfittato di un passaggio di Perrone, non avendo mai preso la patente proprio per il suo stato di tossicodipendente. Dal canto suo Perrone ha confermato che gli oltre due etti di marijuana erano i suoi, ma che funghetti e hashish erano stati dimenticati nella vettura da un altro ragazzo a cui aveva dato un passaggio. Anche lui ha giustificato il possesso di marijuana come uso personale: ha detto di essere un consumatore abituale, di comprare solo a km zero e da produttori bio, e che il bilancino trovato nel portaoggetti serviva per pesare la giusta dose da fumare ogni volta. E visto che è senza fissa dimora e che vive in tenda dove capita, dal suo punto di vista, è logico porti con sé tutta la marijuana di cui dispone, non avendo altro posto dove lasciarla. Giudicati gli indizi a suo carico e il fatto che non abbia un posto dove stare, il giudice ha disposto per lui il carcere. Ci rimarrà almeno fino a mercoledì quando ci sarà l’udienza.
(Redazione Cm)
(foto Fabio Falcioni)
Thomas Buonfiglio
Giuseppe Jeson Perrone
L’avvocato Jacopo Allegri
L’avvocato Fabiola Cesanelli
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