Dossier sull’Ecomafia:
Macerata al primo posto in regione
per reati nel ciclo dei rifiuti

AMBIENTE - I dati sono di Legambiente, il nostro capoluogo primo in regione anche per irregolarità nel ciclo del cemento
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ecomafia

 

Ecomafia, Macerata prima provincia delle Marche per numero di illegalità riscontrate nel ciclo dei rifiuti e del cemento. La nostra regione è 14esima in Italia con 823 denunce e 166 sequestri. Un dato che è stato reso noto da Legambiente: «A quattro anni dall’approvazione della legge sugli ecoreati, nelle Marche continua l’attacco di ecocriminali ed ecomafiosi nei confronti dell’ambiente. Nel 2018 le infrazioni accertate sono state 740. Le Marche, con il 2,8% delle infrazioni sul totale nazionale, si posizionano al quattordicesimo posto nella classifica delle illegalità ambientali con 823 denunce e 166 sequestri registrati nel 2018, scendendo di una posizione rispetto allo scorso anno». Il ciclo dei rifiuti vede 212 infrazioni accertate, 341 le denunce e 72 i sequestri, che significa che la regione è al 14esimo posto in Italia. Macerata è al primo posto delle Marche con 62 infrazioni, 58 denunce e 21 sequestri, seguita da Ancona con 55 infrazioni, 135 denunce e 27 sequestri, Ascoli con 24 infrazioni, 33 denunce e 1 sequestri, Pesaro e Urbino con 22 infrazioni, 25 denunce e 8 sequestri. Anche per quanto riguarda il ciclo del cemento Macerata è in testa alla classifica: 55 infrazioni e 68 denunce, seguita da Ancona con 46 infrazioni, 55 denunce e 24 sequestri, Ascoli con 37 infrazioni, 39 denunce e 6 sequestri, Pesaro e Urbino con 19 infrazioni e 22 denunce e Fermo con 6 infrazioni, 23 denunce e 1 sequestro. Altro punto gli incendi, che nelle Marche sono stati 20 nel 2018, «il più delle volte divampati proprio in impianti di gestione e trattamento dei rifiuti, con 6 denunce e 5 sequestri» dice Legambiente.

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Il presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini

Anche se la situazione «non sia tra le più allarmanti, il nostro territorio è sottoposto ad alto rischio di abusivismo edilizio, un fenomeno grave che rischia di devastare i luoghi più belli della nostra regione e quelli già profondamente feriti dal sisma. Inoltre sono ancora troppi gli illeciti legati al ciclo illegale dei rifiuti dice Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Per contrastare l’economia ecocriminale e promuovere un’economia sostenibile e innovativa fondata sul pieno rispetto della legalità è necessario però, ora più che mai, recuperare le risorse derivanti dagli illeciti e investire e puntare sulla formazione e informazione tra cittadini, Istituzioni, imprese e scuole». Per la lotta alle ecomafie, l’associazione chiede che venga semplificato l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive avocando la responsabilità delle procedure ai prefetti; che vengano riconosciuti diritti propri anche agli animali inserendo la loro tutela in Costituzione e approvato il disegno di legge sui delitti contro fauna e flora protette inserendo – all’interno del Titolo VI bis del Codice penale – un nuovo articolo che preveda sanzioni veramente efficaci per tutti coloro che si macchiano di tali crimini. Per aumentare il livello qualitativo dei controlli pubblici serve approvare i decreti attuativi della legge che ha istituito il Sistema nazionale a rete per la protezione ambientale. Sul fronte agroalimentare, l’associazione chiede che venga ripresa la proposta di disegno di legge del 2015 sulla tutela dei prodotti alimentari per introdurre una serie di nuovi reati che vanno dal “disastro sanitario” all’“omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato. Inoltre chiede che l’accesso alla giustizia da parte delle associazioni dovrebbe essere gratuito e davvero accessibile.



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