Rinnovato l’accordo territoriale fra Comune di Civitanova e le associazioni di categoria di proprietari immobiliari e degli inquilini.
Agevolazioni con detrazioni e vantaggi economici. Le principali sigle associative del settore (Ape Confedilizia – Appc – Asppi – Uppi e Sunia – Sicet – Uniat – Federcasa), in vista della stipula dei nuovi contratti a canone convenzionato hanno rinnovato questa mattina l’accordo col Comune. Il nuovo documento avrà effetto dal primo aprile 2019. Il provvedimento di Civitanova segue quello di Macerata stipulato il primo ottobre 2018 e quello di Recanati, Porto Recanati e Potenza Picena, che sono partiti dal primo marzo di quest’anno. La ridefinizione dei parametri del nuovo accordo aiuta e supporta la maggiore e migliore applicazione dei contratti a canone convenzionato che, viste le agevolazioni fiscali previste, contribuiscono sicuramente a livellare in modo equo il mercato della locazione, contrastando l’irregolarità delle mancate contrattualizzazioni e proteggendo i rispettivi bisogni delle due parti. Presenti alla firma il sindaco Fabrizio Ciarapica, Roberto Bertolini segretario provinciale Uppi, Paolo Pierleoni responsabile provinciale Asppi, Claudio Monterotti Appc, Enrica Chiarastella segretario provinciale Sunia, il presidente provinciale Ape Confedilizia Paolo Brenna, Marco Antonini presidente provinciale Confabitare. In questo rinnovo si sono rivisti i parametri che determinano il canone convenzionato, canone che autorizza la procedura delle agevolazioni fiscali prevista dalla legge, che è l’applicazione per i proprietari della cedolare secca al 10% e della riduzione del 25% sull’imponibile Imu e Tasi per gli alloggi a canone concordato, mentre per gli inquilini è prevista la detrazione dalla denuncia dei redditi di un determinato importo a seconda dello scaglione di reddito presentato e alla durata del contratto. La particolarità del nuovo accordo siglato questa mattina a Palazzo Sforza è in sintesi nella riqualificazione totale dei parametri attestanti il calcolo del canone concordato (infatti il vecchio accordo prevedeva 23 elementi mentre il nuovo ne ha 69). «Dopo quattro anni riproponiamo un accordo che prevede maggiori tutele per i cittadini – ha detto Ciarapica – Si tratta di un documento più articolato, che avrà validità per i successivi quattro anni e che confidiamo si riveli un valido strumento per contrastare il sommerso e le irregolarità del mercato». La città è suddivisa in quattro zone (centro, zone semicentrali, Civitanova Alta e zone agricole) e in tre fasce (inferiore, media e superiore) in modo da personalizzare le singole trattative, dal centro alle periferie. Sono esclusi contratti commerciali o turistici. Il rinnovo è conseguente all’introduzione del decreto ministeriale 16 gennaio 2017 che ha definito la materia della obbligatorietà dell’assistenza e /o dell’asseverazione dei calcoli da parte delle associazioni di categorie, firmatarie dei rinnovi degli accordi territoriali già esistenti. «Questa obbligatorietà – ha spiegato Bertolini – comporta che per l’applicazione delle agevolazioni fiscali sopra indicate è prevista la centralità del ruolo delle associazioni di categoria che, in base al decreto ministeriale richiamato, sono gli unici soggetti autorizzati alla compilazione dei calcoli da allegare ai contratti di locazione a canone convenzionato». «L’accordo consente di avere una maggiore detrazione in base all’Isee – aggiunge Chiarastella – e quindi è molto vantaggioso per gli inquilini. Inoltre l’attestazione diventa uno strumento di garanzia per la stipula del contratto dal punto di vista economico, ma anche normativo. Il nuovo conteggio con 69 parametri inoltre è una radiografia dell’immobile che tutela maggiormente le parti».
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L’obbligatorietà dell’asseverazione dei calcoli (l’assistenza non è obbligatoria) comporterà un NUOVO ADEMPIMENTO e un NUOVO ONERE nella conclusione del contratto di affitto.
I cittadini dovrebbero essere più liberi di adempiere ai loro obblighi in via autonoma senza l’obbligo di ricorrere a sindacati, patronati, consulenti, ecc. e semmai con l’assistenza gratuita degli enti interessati, in questo caso i comuni.