Anna Menghi in consiglio comunale
«Voglio rassicurarla: circa la moralità del loro operare dovrà vedersela con la Guardia di finanza, come tutti. Mentre mi sento di respingere con forza le, neanche tanto velate, accuse di razzismo rivolte al Comitato, al quale non avrei certo prestato la mia attenzione qualora ne avessi avuto il ben che minimo sospetto». Sono le parole del consigliere d’opposizione Anna Menghi, che interviene sulla querelle tra Acsim da una parte e Inail e residenti di Corneto dall’altra per l’affitto della palazzina tra via Pini e via Bizzarri. Norma Santori, dirigente dell’associazione che si occupa di accoglienza migranti e moglie del presidente Daniel Amanze, aveva replicato al comitato dicendo che è un loro diritto affittare lo stabile, perché avevano il contratto in mano, e che i residenti di Corneto sono mossi solo dall’odio verso il diverso e dalla volontà di generare allarmismo tra la popolazione. Il punto è questo: Inail e residenti ritengono che non ci sia stato nessun affidamento all’Acsim, perché prima dell’aggiudicazione definitiva l’ente assicurativo, venuto a conoscenza dell’indagine di Finanza e Agenzia delle Entrate che contestano alla onlus 500mila euro circa di Iva non versata e oltre 3 milioni di ricavi non dichiarati, ha deciso che l’associazione non aveva più i requisiti per affittare lo stabile. Da qui il ricorso al Tar dell’associazione, rigettato e il conseguente appello al Consiglio di Stato.
A destra Daniel Amanze
«Non entro nel merito della disquisizione tecnica della vicenda che lascio agli avvocati – commenta la Menghi, che sulla questione ha presentato un ordine del giorno per il prossimo Consiglio – ma non posso non osservare che infierire sul piano giurisdizionale dopo un primo grado, quello del Tar, perso, non depone positivamente a favore nè dell’Acsim, associazione che avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione alle legittime preoccupazioni dei cittadini, né del suo legale avvocato Bruno Mandrelli, per il ruolo politico che lo stesso ricopre da tanti anni in città e con il quale ho condiviso una parte del mio impegno politico». La Menghi quindi si schiera dalla parte del comitato di Corneto: secondo lei i residenti sono mossi solo da un’esigenza di trasparenza. «Una cosa però mi sento di dire alla Santori – aggiunge il consigliere – che l’”ottimo servizio” svolto dalla sua associazione, “nei confronti della comunità” è stato lautamente pagato grazie ad un sistema che, purtroppo, ha consentito una circolazione di denaro a mio avviso eccessiva, senza le dovute garanzie di trasparenza. E che questa ostinata determinazione ad andare avanti giurisdizionalmente non tiene conto di un interesse vero della comunità che è quello di sistemare, in caso di vittoria dell’Acsim, i convittori che hanno occupato la palazzina dell’Inail dopo il grave evento sismico. Colgo l’occasione – conclude la Menghi – per dare solidarietà al Gus, al sindaco, al Pd e a chiunque in questi giorni, di un clima politico particolarmente acceso, ha subito atti di violenza che va sempre e comunque condannata, senza se e senza ma».
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