di Enrico Maria Scattolini
E’ SCOMPARSA LA MACERATESE/squadra dagli stadi italiani (—), ma sopravvive la S.S. Maceratese 1922/società. Almeno sulla carta.
LE E’ STATO INFATTI NEGATO IL FALLIMENTO, a conclusione della pre-istruttoria presso il Tribunale cittadino. Dalla quale – almeno per il momento – non sono emersi i numeri necessari (30mila euro) per avviare la relativa procedura concorsuale.
FRANCAMENTE NON SO COME GIUDICARE QUESTA CIRCOSTANZA. Se con un (+) consigliato dal cuore, per l’intima soddisfazione di una Benamata che ancora respira, sia pure allo stato vegetativo; o con un (-) per l’amarezza di vedere incancrenita la piaga dello sconforto.
IL PATRON CRUCIANELLI mi ha detto che la formalizzazione del default avrebbe fatto finalmente luce sulla situazione (+). Probabilmente alludendo anche agli sviluppi che l’approfondito esame della situazione, a tutto campo, avrebbe potuto (e potrebbe ancora) produrre.
LUI COMUNQUE non si è presentato in aula.
OVVIAMENTE ASSENTE anche Liotti (-) che dovrebbe essere ancora l’Amministratore della Srl biancorossa, al trasferimento delle quote fra i due non essendo seguito – nel caos dello scorso giugno – il passaggio dei poteri.
L’EVENTUALE IMPUGNAZIONE DELLA DECISIONE della magistratura potrebbe permettere di uscire dall’impasse.
OPPURE IL COLPO DI GRAZIA (-) potrebbe arrivare dal “Palazzo”, se alle tre istanze di fallimento sinora presentate – la terza, in aggiunta alle due note, dovrebbe essere del ristorante Tiffany -, tutte di stretta pertinenza della gestione Spalletta, dovesse aggiungersi quella conseguente al consistente credito vantato dal Comune di Macerata nei confronti della Rata per precedenti oneri gestionali dell’Helvia Recina dalla medesima non onorati.
COMUNQUE L’AMMINISTRAZIONE di piazza della Libertà la questione dello stadio nel frattempo l’ha risolta per le vie brevi direttamente con l’Helvia Recina del presidente Crocioni. Cioè con la massima espressione del calcio cittadino. Scelta pertanto appropriata (+).
SI E’ INVECE RITENUTO DI ADIRE le vie giudiziali per risolvere il problema di Collevario. Ma si è ritornati al punto di partenza (-) per la dichiarazione di incompetenza nel frattempo emessa dal giudice interessato dai legali del sindaco.
NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE CAPITA (-), in queste ultime settimane. Sia pure fra soggetti diversi.
LO STAFF DELL’AVVOCATO CARANCINI probabilmente ricorrerà al Tar. Sono però noti i tempi lunghi dei tribunali amministrativi (-).
ALLORA LA DOMANDA E’: come e da chi sarà curato in questo periodo lo splendido impianto di Via Verga? Che Crucianelli mi ha assicurato: «…essere perfettamente funzionante» (+).
ANZICHE’ ANDARE A COMMEMORARE la scomparsa della Maceratese nelle scuole, come ha fatto recentemente un importante esponente della Giunta (-), non sarebbe preferibile tentare di trovare un’intesa fra le parti per evitarne lo sfascio?
OCCORREREBBE CHIAREZZA, ma è una qualità spazzata via dallo tsunami che ha investito e travolto il calcio “pistacoppo”. Improvvisamente dall’….estate scorsa (-).
NELLA CONFUSIONE, ci sarebbe anche da domandarsi se l’esiguità (ufficiale) delle richieste sinora avanzate dai creditori biancorossi all’autorità giudiziaria non sia significativa di un deficit debitorio della Maceratese alla fine forse non proprio così clamoroso come più volte dichiarato e scritto (-).
L’APERTURA DELL ITER FALLIMENTARE toglierebbe ogni dubbio (+).
INTEGRATO DALLA SENTENZA (+) che da tempo si attende riguardo alla nota accusa di Spalletta alla Tardella di presunte irregolarità contabili che coinvolgerebbero circa mezzo milione di euro.
DECISIONI attese con molta curiosità (+). Ma il calcio giocato è tutt’altra cosa.
A MACERATA un ricordo che si allontana sempre di più (-).
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L’unica speranza che ricompaia il nome Maceratese nel mondo del calcio risiede nel cambio di denominazione di qualche “squadretta” del territorio. Ad oggi e nel breve termine non vedo alternative.
Si rischia che con il trascorrere dal tempo, sotto la cenere i tizzoni si spengono. A riaccendere il fuoco a Mecerata è duro.
Sono perfettamente d’accordo,caro Zippilli. Altro che anno sabbatico…