Tristano Luchetti illustra il progetto per le ex casermette
Romano Carancini e Paola Casoni
di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
“Macerata avrà il nuovo campus scolastico alle ex Casermette entro luglio”. E’ quanto ha assicurato il sindaco Romano Carancini al termine del convegno fiume organizzato ieri sera al cinema Italia per fare il punto sulle scuole in città e in provincia. “L’Ufficio ricostruzione sta facendo partire la lettera di invito per le aziende interessate a costruire le scuole – ha assicurato Carancini – si tratta di circa 70 giorni di tempi tecnici per le documentazioni. L’inizio cantiere è previsto per i primi giorni di gennaio e se tutto andrà bene sarà ultimato in 150 giorni”. Là troveranno spazio 823 studenti: tutto il ciclo dall’infanzia alle medie inferiori della scuola Mestica e le medie della Dante Alighieri. Per gli arredi “partirà il bando in questi giorni”, ha aggiunto il sindaco.
UN CAMPUS, UNA NUOVA CITTA’ – Il progetto delle ex casermette era stato presentato già a marzo. Ma ieri sera, al cinema Italia durante l’incontro organizzato dal Comune, sono spuntati dettagli che ne rivelano l’anima al di là dei numeri e degli ettari. La visione dell’amministrazione e di Tristano Luchetti, dirigente dell’Ufficio tecnico che ha firmato il progetto, è quella di “riqualificare un’area che per 30 anni è stata dismessa. Con le scuole si aprirà anche una strada in mezzo a un parco, dimenticato fino a oggi, che collega il complesso al quartiere San Francesco. Le linee degli edifici saranno razionali, volumetrie semplici. Ma di fronte alle due scuole ci sarà un grande giardino con parco attrezzato per i bambini, arredato anche da piante secolari già esistenti che saranno mantenute. Inoltre si tratterà di un edificio strategico, in quanto antisismico e al top dell’efficienza energetica”. Insomma, in caso di emergenza, un’assicurazione. Il chiostro al centro di ciascuna scuola “darà illuminazione – ha aggiunto la Monteverde – e collegherà con un corridoio interno le due scuole che comunque manterranno la loro autonomia. Il chiostro è un elemento tratto dall’architettura tipica della nostra città. In quasi tutti i palazzi storici se ne trova uno”. Il campus avrà anche due palestre, una per ciascun istituto, e poi una volta trovati i finanziamenti anche un altro impianto sportivo per la cittadinanza. Ai contrari al progetto, che non sono mancati, Carancini ha risposto che “l’amministrazione poteva certamente ricostruire due scuole e prendere i finanziamenti. Ma invece ha scelto di investire. Perché per ottenere l’area – ha spiegato il primo cittadino – abbiamo dovuto fare una permuta di immobili con la Cassa depositi e prestiti. È un’opportunità straordinaria su un terreno di 24mila metri quadri”.
Stefania Monteverde
CONVITTO – Per le sorti della terza scuola completamente inagibile, il Convitto in piazza Guglielmo Marconi, l’amministrazione nega qualsiasi empasse. Anzi, rilancia. “Recuperarlo è una priorità assoluta”, ha precisato Carancini. “Il Convitto vuole ampliare l’offerta formativa con un liceo musicale – ha annunciato poi l’assessore Stefania Monteverde – Sul tema ci sono una delibera comunale e una provinciale”. Certo, i tempi per il recupero dello storico palazzo non sono certi. Anche perché sarà inserito in una tranche di finanziamenti che ancora non è stata ufficializzata. Era stato lo stesso Cesare Spuri, direttore dell’Ufficio ricostruzione provinciale, ieri mattina in apertura del convegno, a chiarire che lo storico palazzo “rientrerà nella seconda tranche di finanziamenti per le scuole”, come ha ricordato la Monteverde. Che il Convitto sarà recuperato lo ha assicurato anche il progettista, dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune. “Vogliamo che si faccia lì, certamente non lo abbatteremo – ha aggiunto Tristano Luchetti – ci sono ancora calcoli da fare per capire se intervenire con il miglioramento o l’adeguamento sismico”. Nel frattempo i convittori, cioè gli studenti che alloggiavano nella struttura, sono stati trasferiti da mesi nel palazzo dell’Inail nel quartiere Corneto.
Paola Casoni e Stefania Monteverde
IN CORSA – L’anno appena trascorso, l’assessore all’Urbanistica Paola Casoni, lo riassume così: “una maratona che ancora deve finire”. Casoni ha ripercorso tutti gli interventi fatti per assicurare un tetto stabile a studenti e personale scolastico. Dopo il 24 agosto, in particolare, “abbiamo dovuto spostare mille persone. Circa 400 dalla Mestica, che hanno trovato aule nei Salesiani (e lì, anche, dopo ottobre ci saranno aule chiuse perché i tramezzi erano lesionati). E altre 600 dal Convitto all’ex Pannaggi, e dall’ex Pannaggi alle aule vuote dei geometri”. Poi a ottobre “la crisi più grande – ricorda Casoni -. Con la Dante Alighieri inagibile abbiamo dovuto fare una scelta che non costringesse gli alunni a frequentare le lezioni di pomeriggio o in moduli prefrabbricati. Per questo abbiamo diviso la scuola: 11 classi alla Fermi e le restanti nei laboratori del Pannaggi, che sono stati sgomberati e trasformati in aule in brevissimo tempo”. L’estate è servita per rivedere la situazione dei Salesiani e della scuola Fratelli Cervi (dove l’ultimo piano era stato chiuso in via preventiva per l’instabilità del solaio). “Chiudere le stanze ai Salesiani, sappiamo che ha costretto i bambini a fare lezione in spazi più stretti. Ma una volta riverificati i danni, siamo intervenuti durante l’estate e ora le aule sono di nuovo agibili”. Non da ultima anche la palestra in via Mameli tornerà presto disponibile. Tra i terremoti di agosto, ottobre e gennaio, ha concluso Casoni, “le scuole non sono mai state così controllate. Certo, la maratona non è finita”.
Tristano Luchetti e Romano Carancini
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Con la Mestica alle Casermette non si ripensa solo la città ma anche il centro storico al quale la destinazione di museo all’aperto sta molto stretta.
cioe’…succursale del cimitero??? Comunque MOnteverde and co avevano dato come certa la realizzazione e messa in funzione delle scuole per gennaio…ma chissa di quale anno…spero che tali menti pensino anche al tremendo impatto che tali strutture avranno sulla viabilita’ gia’ bella congestionata in quella zona e che diventera’ assurda con l’avvento delle scuole.Come sta accadendo orarami da un anno alla Pace con la Fermi/Dante Alighieri!!!
A proposito visto il progetto che cosa pensa di fare il comune con l’ufficio immigrazione attualmente nel retro delle ex-casermette e che crea non pochi problemi ai residenti del luogo?
L’emergenza sisma ha contribuito a far passare la cosa senza le discussioni e le verifiche che invece avrebbero meritato scelte che incidono sul futuro di Macerata come la grave rinuncia alla Mestica in centro storico e l’operazione Casermette in generale.
ho letto oggi sul giornale che 10000mq verrano usati per un supermercato,quindi avremo un nuovo centro commercialeall interno delle casermette?