Casette, macerie e sfollati:
i numeri di un’emergenza infinita

SISMA - Ecco i dati contenuti nel rapporto nazionale del dipartimento di Protezione civile

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Visso a otto mesi dal sisma

Appena 145mila tonnellate di macerie smaltite sul totale di un milione e 300mila, 3.217 marchigiani ancora negli alberghi, solo 110 casette consegnate su 1.843 ordinate. E’ un quadro che presenta più ombre che luci, quello che emerge dai numeri legati alla gestione dell’emergenza terremoto, riportati nel rapporto nazionale del dipartimento di Protezione civile, diffuso dall’onorevole Piergiorgio Carrescia sul suo sito web, con dati aggiornati all’11 settembre.

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Sopralluoghi edifici

Sono stati richiesti in tutto il cratere sismico 215.199 sopralluoghi, pari a 2,7 volte il numero di sopralluoghi effettuati in Abruzzo dopo il sisma del 2009 (circa 80.000 verifiche) e 4,8 volte rispetto a quanto effettuato dopo il terremoto dell’Emilia, Veneto e Lombardia del 2012 (circa 45.000 verifiche). I sopralluoghi effettuati all’11 settembre rappresentano il 94,7% del dato complessivo. Tra gli oltre 203 mila sopralluoghi effettuati, 2.649 sono sopralluoghi riferiti ad edifici scolastici (il 66% dei quali risultati agibili) e 3.314 ad altri edifici pubblici (con il 49% agibili). Restano da fare 11.369 sopralluoghi. Nel rapporto si evidenzia come siano a disposizione pochi tecnici per le verifiche, attualmente ci sono una trentina di squadre, con il ritmo di oggi serviranno altri tre mesi per finire tutte le verifiche, la maggior parte riguarda le seconde case. C’è in bozza un’ordinanza che prevede il passaggio della gestione dei sopralluoghi alle Regioni, dopo il prossimo 30 settembre. Per quanto riguarda le Marche il 39,6 per cento dei sopralluoghi eseguiti hanno dato esito di agibilità, il 44,2 per cento non agibile, il 3 per cento inutilizzabile per rischio esterno, ben il 13,2 per cento sono senza esito, per un totale di 96.391 sopralluoghi terminati, tra Fast (68.276 complessivi) e Aedes (28.115 in totale), ne restano da fare 9.127, su un totale di 11.369 in tutto il cratere.

Macerie

In tutta la Regione si stima un milione e 300mila tonnellate di macerie da togliere, ne sono state sinora smaltite circa 145mila tonnellate. In provincia di Macerata ne sono state raccolte 66mila tonnellate (nei comuni di Tolentino, Pioraco, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, San Ginesio, Camerino, Pioraco, San Severino M., Pieve Torina, Caldarola, Monte San Giusto, Fiastra, Castelraimondo e Camporotondo di Fiastrone); 79mila ad Ascoli Piceno (Arquata del Tronto, Appignano del Tronto, Acquasanta Terme, Rotella, Montegallo, Castignano e Colli del Tronto), 653 tonnellate a Fermo (Montefortino e Amandola). Dal 5 settembre sta intervenendo l’esercito per la rimozione delle macerie nella zona di Castelsantangelo sul Nera.

terremoto-serrapetrona_foto-LB-14-400x267Beni culturali

Sono state evase tutte le richieste di sopralluogo per il rilievo del danno delle chiese pervenute entro il 10 aprile 2017 per un totale di 4.322 sopralluoghi effettuati, di cui 2.289 nelle Marche. Sono risultati agibili il 23,6 % del totale, mentre il 47,2% risulta inagibile. Risulta, inoltre, il 21,9 % agibile con provvedimenti, il 5,1 % parzialmente agibile, 1,7% temporaneamente inagibile e 0,5% inagibile per cause esterne. Da metà giugno sono stati avviati sopralluoghi per danni segnalati dopo il 10 aprile scorso, nelle Marche restano da fare 363 sopralluoghi, di cui 3 chiese e 360 palazzi. Nelle Marche sono stati messi in sicurezza 9.975 beni artistici, tra quadri, statue e manufatti (metà di tutti gli interventi del cratere), 2 km e 283 metri di archivi, oltre 4mila libri, il tutto da 248 edifici tra chiese e musei, palazzi.  Su 476 edifici la messa in sicurezza è stata fatta direttamente dalle diocesi o dai comuni. In tutto il cratere sono state, complessivamente, 470 le strutture in cui si sono operati gli interventi di recupero per un totale di 18.656 beni mobili recuperati, a cui si aggiungono 4.723 metri lineari di beni archivistici e altri 9.743 volumi.

Strade e viabilità

Sarà l’Anas ad attuare tutti gli interventi di ripristino e messa in sicurezza delle strade danneggiate dal terremoto. A seguito dei sopralluoghi sono stati elaborati due piani di intervento. Il primo stralcio comprende 408 interventi con priorità da 1 a 3, individuati in base agli esiti di oltre 630 sopralluoghi congiunti con i gestori della rete viaria interessata, per un importo complessivo stimato in circa 389 milioni di euro. Il secondo stralcio riguarda 90 interventi per un importo totale di 86 milioni di euro. Il 3,2 per cento degli interventi sono da attivare, il 4,8 per cento in fase di affidamento del progetto, per il 38,5 si sta lavorando al progetto definitivo. Sono stati approvati il 15,9 per cento dei progetti, il 18,7 per cento sono in fase di appalto dei lavori. I lavori in corso riguardano il 13,9 per cento degli interventi previsti, il 2 per cento sono stati completati. Si dovrà rimodulare il 3,2 per cento dei progetti. Si stanno definendo con il ministero delle infrastrutture e trasporti ulteriori interventi da inserire nel terzo stralcio, sempre con Anas soggetto attuatore, finora sono stati fatti 179 sopralluoghi, a seguito dei quali sono stati decisi 60 interventi per una cifra che si aggira intorno ai 45 milioni di euro, si dovranno fare altri 148 sopralluoghi.

terremoto_itis_divini-1-400x267Edifici scolastici

Per le scuole la relazione riepiloga quanto fatto, grazie a donazioni private o di altre regioni. In provincia di Macerata a Gualdo si ricorda la scuola inaugurata il 20 novembre 2016 per 40 alunni dall’asilo alle medie, per Corridonia la scuola di Colbuccaro per 80 bambini di asilo ed elementari, inaugurata il 14 gennaio. Elencata anche la scuola inaugurata a inizio settembre a Valfornace, per 92 alunni dall’asilo alle medie e quella di Sarnano per 82 piccoli dell’asilo, il cui taglio del nastro c’è stato pochi giorni fa alla presenza del primo ministro Paolo Gentiloni. In provincia sono in corso le procedure amministrative per la realizzazione di moduli scolastici temporanei nei comuni di Esanatoglia, San Severino, Tolentino. Inoltre a Camerino si sta realizzando lo studentato da 400 posti per l’università, grazie a donazioni. Approvati il programma delle prime 21 scuole direttamente dal commissario Errani e l’altro per la costruzione di nuove scuole, gestito dalla Regione.

Popolazione assistita

Il maggior numero di persone assistite dalla Protezione civile è stato raggiunto il 7 novembre: poco meno di 32 mila, rispetto ai 4.807 assistiti subito dopo il 24 agosto 2016. La popolazione assistita nelle quattro Regioni colpite dal terremoto, all’11 settembre,  risulta pari a 7.063 persone, di cui 1.818 alloggiate presso moduli container, camper o strutture comunali e 5.245 presso strutture alberghiere. Inoltre sono circa 37.000 i cittadini (dati fino al 14 agosto) che hanno scelto di beneficiare del Cas (contributo di autonoma sistemazione), provvedendo da sé a trovare una sistemazione. La popolazione coinvolta dal terremoto è pari a un milione e 268 mila persone, di questi 740mila sono marchigiani. In regione la Protezione civile assiste direttamente nei comuni di residenza 876 persone, tra questi 657 alloggiano in container o moduli abitativi, 219 in strutture di proprietà comunale. I marchigiani ancora negli alberghi e nelle strutture ricettive sono 3.217 (sui 5.245 totali del cratere), tra questi 1.460 sono in alberghi della zona, 1.757 ancora lungo la costa. Dai dati presenti sul sito della Regione, relativo al giugno scorso, in tutte le Marche 28.341 persone, residenti in 126 comuni diversi, hanno percepito il contributo di autonoma sistemazione, per un totale di 9 milioni e 307 mila euro. Per quanto riguarda coloro che soggiornano in strutture ricettive la Regione sinora ha speso 46 milioni e 794 mila euro. In un mese una persona che riceve il Cas costa allo stato 328 euro in media, cifra che sale a 1.350 euro in una struttura ricettiva, considerata la pensione completa.

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A seguito del terremoto del 24 agosto 2016, il fabbisogno registrato in una prima fase è stato complessivamente di 890 Sae (di cui 640 nel Lazio, 152 nelle Marche e di 98 nell’Umbria). Attualmente sono state ordinate 3.649 Sae, di cui 1.843 per le Marche, 798 per il Lazio, 783 per l’Umbria, 225 per l’Abruzzo. Sono in fase di realizazione 3.581 Sae (212 in Abruzzo, 760 nel Lazio, 1.842 nelle Marche e 767 in Umbria), pari al 98,14% degli ordinativi. Ci sono lavori in corso per 2.497 Sae, di cui per 1.712 nelle Marche. Sono state consegnate 815 Sae pari al 22,33 per cento di quelle ordinate, tra queste 1 in Abruzzo, 526 nel Lazio, 110 nelle Marche e 178 in Umbria. Per la Protezione civile nazionale le Sae in corso di consegna o appena consegnate sono 3.312, pari al 90,76 per cento del totale. Il numero definitivo di casette può cambiare anche in relazione agli esiti dei sopralluoghi da finire. Riguardo ai ritardi denunciati, nella relazione c’è un paragrafo specifico. “Si può ragionevolmente stimare che le consegne delle Sae alla popolazione – è scritto – raggiungeranno il 31% degli ordinativi al termine del mese di settembre, il 49% ad ottobre, il 74% a novembre, fino ad arrivare al 93% al termine del presente anno”, al quale si aggiunge l’incertezza sui tempi derivante dalle condizioni meteo, che potrebbero influire sui lavori. Riguardo al costo effettivo delle casette, pari a 43mila euro per la Sae da 40 mq, 64.500 per quelle da 60 mq, 86mila per quella da 80 mq, comprensivi di trasporto montaggio ed arredi. L’analisi dei tecnici della Protezione civile aggiunge i costi delle opere di urbanizzazione, in media, considerati i ribassi di circa il 30 per cento sulle gare di affidamento per i lavori di urbanizzazione, pari a 30 mila euro per casetta. Il costo medio di una Sae da 40 metri quadrati è di circa 70 mila euro.

Fondi a disposizione

Attualmente ci sono 811 milioni di euro a disposizione, derivanti sia da quanto rimane del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea, pari un miliardo e 196 milioni di euro, di cui ben 530 milioni di euro sono già stati acquisiti dal bilancio della Protezione civile. Lo Stato dal 24 agosto ha stanziato 630 milioni di euro per il terremoto, di questi ne rimangono 144 milioni, a fronte di 485 milioni di euro di spese già approvate per l’emergenza sisma. Nelle Marche per la delocalizzazione delle attività commerciali sono stati autorizzati 13 milioni e 652 mila euro, a fronte di un totale di 34 milioni e 374 mila euro per tutto il cratere. Complessivamente per la delocalizzazione di attività commerciali per le province di Ascoli, Fermo e Macerata la spesa è di 10 milioni e 144 mila euro, 150mila euro per le attività produttive del comune di Montegallo e 3 milioni e 357 mila euro per le attività del solo comune di Camerino, ora salite a 6 milioni e 176 mila euro, che portano l’intera cifra stanziata per le Marche a 17 milioni di euro.



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