di Laura Boccanera
Marino Mercuri lascia Noi con Ciarapica e confluisce in Liberamente. Il gruppo di “transfughi” composto da Sergio Marzetti, Simone Garbuglia, Alfredo Perugini si arricchisce anche della presenza del consigliere della civica di Ciarapica. La richiesta di passaggio è stata fatta ieri e salgono così a 5 (c’è anche Rogani che si pone come indipendente) il numero di coloro che sono usciti da liste e partiti in cui sono stati eletti. Sulle motivazioni che hanno portato all’uscita Mercuri è laconico: «L’ho fatto per non far sentire soli i miei amici – dice – Non è un’uscita dalla maggioranza, anzi è un modo per rendere più forte il sindaco». In realtà più che una posizione critica nei confronti della maggioranza l’uscita di Mercuri appare in polemica con Vince Civitanova: «Noi abbiamo come programma quello di mettere le basi affinchè il centrodestra governi la città per almeno 20 anni e ha poco senso rimanere ancorati ad una lista che porta il nome del sindaco, una lista fatta in poco tempo e che non ha una storia. Anche perché adesso nelle ripartizioni alcune cose sono state non proprio condivisibili. Noi vogliamo amministrare insieme a tutti con una trazione integrale e non con una trazione di Vince Civitanova o di un altro partito». “Noi con Ciarapica” aveva eletto 4 consiglieri tra cui Marino Mercuri, il più votato, Vincenzo Pizzicara, Costantino Cavallo e Simone Garbuglia. Attualmente nella civica rimangono solo Pizzicara e Cavallo.
E proprio la lista mista Liberamente interviene sull’ultima grana per la giunta, quella delle dimissioni del presidente Francesco Centioni (leggi l’articolo): «Non possiamo che sottolineare come quest’ultima situazione desti preoccupazione in maggioranza e se sommata anche alle scelte fatte in precedenza può portare ad un lento distaccamento con la città che ha riposto in Ciarapica un evidente credito elettorale – spiega in una nota il gruppo consiliare – L’azienda Tdc deve assolutamente essere dotata di una persona seria, preparata e che non si lasci condizionare e che dovrebbe rappresentare un valore aggiunto per i Tdc sopratutto in questa fase dove non c’è la figura storica del direttore Di Lupidio. Apprendiamo ancora una volta dai media, anche se il nostro gruppo ha ufficialmente chiesto al Sindaco una comunicazione più diretta con le forze politiche a suo sostegno, che il nuovo Presidente sarà Silvia Squadroni alla quale auguriamo buon lavoro e la stessa dovrà ricostruire una azienda che in 5 anni di governo di centrosinistra e sotto la direzione di Silenzi e’ stata esautorata da tutte le sue funzioni ed ha perso il ruolo di indipendenza programmatica e di promozione culturale che da sempre l’azienda ha gestito ed ha dimostrato di saper gestire. Anche questa volta però si è persa l’occasione di predisporre sulle nomine un indispensabile confronto con tutte le forze politiche presenti in maggioranza, e si è proceduto con tutta fretta nel trovare una soluzione di comodo. È necessario cambiare atteggiamento, dare forti segnali di cambiamento che questa amministrazione è in grado di mettere in atto ritrovando la forza e le idee espresse in campagna elettorale».
Sullo stesso argomento intervengono anche Pierpaolo Rossi di “Civitanova cambia” e Stefano Ghio: «La querelle tra Centioni ed il sindaco Ciarapica la dice lunga sulla inadeguatezza amministrativa e politica della attuale maggioranza di governo. – scrivono i due consiglieri di opposizione – I primi commenti che si ascoltano involontariamente nei bar o nei luoghi di aggregazione si sostanziano nel “ma questi sono peggio di quelli di prima”, e pensiamo che la voce popolare che si sta diffondendo abbia un fondamento di verità. I primi cento giorni di governo saranno ricordati per le distanze prese dai consiglieri di maggioranza, per i distinguo di Costamagna che chiede un controllo sulle partecipate non fidandosi degli amministratori nominati e per le dimissioni dalla presidenza dell’Azienda Teatri e, ancor più grave, da Vince Civitanova di Centioni. I primi cento giorni saranno ricordati anche per la recrudescenza dei piccoli reati contro la proprietà, per l’aumento della presenza dei Rom, e quindi per la manifestata inefficienza dell’amministrazione in tema di sicurezza rispetto alle roboanti promesse elettorali che evidentemente non potevano essere mantenute». Rossi e Ghio hanno presentato anche una denuncia alla Corte dei Conti nella quale si chiede di verificare se via sia un danno erariale derivante dall’aumento dei membri dei cda e un ricorso al Tar per il mancato rispetto delle norme sulle pari opportunità per le deleghe assessorili. Nel prossimo consiglio comunale potrebbero inoltre confluire una serie di interrogazioni e mozione presentate dai due consiglieri tra cui l’interrogazione sull’intendimento della Giunta in merito alla predisposizione dell’appalto sulle mense scolastiche, in scadenza il prossimo gennaio, una mozione sul gioco d’azzardo e un’altra mozione contenente il regolamento di polizia urbana.
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Esiste una grave forma di depressione che oltre ai classici sintomi come mancanza di interesse in attività che prima davano un senso di soddisfazione e gratificazione, difficoltà a relazionarsi, pericolo di suicidio e rischio di infanticidio che si chiama Psicosi post parto. Certo qui nessuno ha partorito, ma il desiderio di isolarsi e non comunicare ad esempio con i consiglieri, suicidarsi politicamente e cercare di sopprimere la creatura appena nata ovvero la tanto voluta vittoria della destra, non fa pensare ad una forte analogia tra il comportamento del neo sindaco e la sindrome depressiva di cui sopra. Chiaramente sto scherzando, io, ma qui le lamentele ( lasciamo quelle stucchevoli di Ghio e socio ) cominciano ad essere pressanti. E’ evidente che qualcosa non va e allora che si dica. Ci sono 9408 persone che magari si stanno chiedendo che cosa stia succedendo. Pardon 9407, Centioni ha mollato tutto.
IL PD E L’OPPOSIZIONE DELLA FUFFA
Caspita, al Pd toccherà cambiare opinione sul consigliere Paolo Mercuri, ora che ha lasciato la lista civica del sindaco Ciarapica, con cui è stato eletto, per confluire nel gruppo misto “Liberamente” di Marzetti. Non molti giorni fa lo stesso consigliere Mercuri, insieme ad altri di maggioranza, è stato attaccato pesantemente dal PD locale (con manifesti giganti affissi in tutta Civitanova) con l’accusa di “parentopoli”. La figlia Milena, infatti, è stata nominata dal sindaco nel CdA dell’Atac. Da rilevare che il Pd quand’era in maggioranza (cambia il contesto, concetto su cui torneremo, che connota la sua opposizione) respinse un emendamento del M5S teso ad eliminare la nomina di parenti dei consiglieri nelle partecipate. Si dovrà industriare Robespierre (sotto lo pseudonimo molti intravedono la penna del “buontempone” Silenzi) nei suoi “salaci” commenti su Civitanova Live per trovare una motivazione alla palese contraddizione. Alla peggio potrà schierare dietro ad un tavolo il “trio delle meraviglie” – non di calcistica memoria – ma il gotha dei dirigenti del Pd civitanovese: Mirella, Lidia & Gazzosa per dare spiegazioni. Perchè ora Mercuri prende le distanze dall’amministrazione (anche se come ha precisato non esce dalla maggioranza) e viene rivalutato come segno di debolezza del sindaco Ciarapica. Stesso discorso vale per l’ex presidente dei Teatri, Francesco Centioni, prima additato come incallito “fascista” (cucinava con l’immagine di Mussolini sul petto) e poi “osannato” poichè resistente alle imposizioni di quella “prepotente” dell’assessora Gabellieri. Silenzi che al vertice dei Teatri aveva imposto (ignorando accordi elettorali) una fedelissima (Martellini) non ha avuto gli stessi problemi. A proposito di Rosetta (che della questione aveva fatto un motivo di onore), la “cantonata” più grossa il PD l’ha presa sul redivivo concorso di bellezza Miss Italia. Ha presentato una petizione, scomodando associazioni e personalità (tra cui addirittura i parlamentari Manzi e Morgoni) per il “boicottaggio” della maifestazione. Pochi giorni dopo, però, l’esponente di spicco del PD civitanovese, il consigliere regionale Micucci, è stato fotografato nella giuria e sul palco alla premiazione della finale regionale di Miss Italia a Pive Torina. Particolare significativo il concorso ha avuto la stessa vincitrice di Civitanova: la matelicese Ilenia Bravetti. Micucci, evidentemente accortosi dell’incongruenza, ha subito precisato che “cambia il contesto”. Come dire, la Bravetti considerata “donna oggetto” a Civitanova non lo è piu a Pieve Torina! Insomma una “opposizione della fuffa” quella del PD nostrano, si potrebbero citare altri “illuminanti” esempi, concentrata su questioni marginali, distante dai temi della vita amministrativa che toccano i cittadini. Lontano dall’essere elaborata la debacle elettorale (Silenzi ha dichiarato in sedi ufficiali che hanno “vinto”, ma sono in minoranza!). Mentre il “castoro Giulio”, in riva al Chienti, continua a “rosicare” il ramo e risulta ogni volta positivo (4 volte la norma) al test del “rosicometro”.