«La non risposta del sindaco dimostra la fondatezza della richiesta di Nuova Via Trento (Nvt, ndr). Strumentale e fuori luogo la personalizzazione della vicenda e le scomposte affermazioni troveranno appropriata valutazione in sede penale». Così Domenico Intermesoli replica al sindaco di Macerata Romano Carancini sulla vicenda dell’arbitrato chiesto dalla società che lamenta, in particolare, la mancata realizzazione della bretella da via Trento in via Murri, prevista da contratto, a detta della società, e che ha comportato un danno economico (leggi l’articolo). Intermesoli, socio e amministratore della Nvt, è stato chiamato in causa dal sindaco ieri nel corso di una conferenza stampa: «Intermesoli intende spillare soli ai maceratesi per interessi personali» ha detto il primo cittadino (leggi l’articolo). Il costruttore ha posto dieci domande a Carancini. Con una premessa: «La non risposta del sindaco dimostra la fondatezza della richiesta di Nvt. La personalizzazione strumentale e fuori luogo prova il risentimento che semmai lui cova nei confronti del sottoscritto e copre la mancanza di argomenti».
La prima delle dieci domande al sindaco è: «sa o non sa (Carancini, ndr) che Nvt è società mista pubblico e privato in cui il Comune ha avuto sino a ieri una rilevante partecipazione liquidatagli a novembre 2009 con un milione 494mila 417 euro e un guadagno di circa 200mila euro sul valore iniziale e che il Comune – tuttora socio all’1% – ha sempre espresso e tuttora esprime per statuto il presidente del Consiglio di amministrazione?». La seconda: «Sa o non sa che se fossero veri gli inadempimenti di Nvt, era suo obbligo istituzionale chiedere chiarimenti in assemblea e in consiglio di amministrazione, sollecitare, spronare, diffidare, prendere le distanze dall’operato della società di cui era socio e che concorreva ad amministrare?». La terza: «Sa o non sa che sino ad oggi Nvt non ha ricevuto il minimo sollecito a fare ciò che ora il sindaco le rimprovera di non aver fatto, il che significa che ha adempiuto correttamente ai suoi obblighi persino facendosi carico di attività che invece erano del Comune?». La quarta: «Sa o non sa che esistono prescrizioni della Provincia di Macerata assunte in sede di Accordo di programma relativo alla zona di via Trento secondo cui la realizzazione della nuova viabilità è affermata come indispensabile per la riqualificazione dell’intera area?». Quinta questione: «Sa o non sa che per tale motivo il Comune ha assunto impegni non solo in convenzione verso Nvt ma anche verso la Provincia di Macerata col suddetto Accordo di Programma?».
Sesta domanda: «Sa o non sa che sino alla conferenza stampa di ieri la bretella era considerata opera strategica cittadina e nessuna voce ufficiale ha detto il contrario pur dopo la costruzione della galleria di Fontescodella?». La settima: «Sa o non sa che anche dopo l’apertura avvenuta a novembre 2008, il Comune ha assunto la delibera 198/2009 con cui ha riconfermato la necessità di costruire la bretella aumentando la quota a suo carico sino ad oltre 800mila euro mai pagati?». L’ottava domanda: «Sa o non sa che non esistono proposte ufficiali, tanto meno formalizzate a Nvt, di fantomatiche alternative alla bretella a parte discorsi raccolti per strada secondo cui il Sindaco intenderebbe realizzare una pista ciclabile a corso Cavour?». Nono quesito: «Sa o non sa che l’unico modo per affermare un interesse pubblico contrario all’opera era di sottoporre al Consiglio comunale la proposta di variante al piano regolatore con conseguente modifica della convenzione (sempre se fosse stato possibile), motivando perché dovevano disattendersi gli impegni convenzionali con Nvt e quelli con la Provincia dopo aver considerato anche il danno creato al privato dall’affidamento ultradecennale contrario?». Ultima domanda: «Sa o non sa che l’interesse pubblico non può essere richiamato in modo generico e pretestuoso in conferenza stampa, ma richiede la capacità e il coraggio di assumersi le proprie responsabilità dicendo ufficialmente, nelle sedi competenti e confrontandosi con la cittadinanza l’esatto contrario di quel che sino a ieri tutti ritenevano fosse l’interesse della collettività?». Queste le domande che Intermesoli pone al sindaco. Poi aggiunge: «Fa bene a dire che sul ricorso “siamo piuttosto tranquilli” il che vuol dire “abbastanza”; perciò, qualche dubbio alla fine sussiste circa la correttezza dell’operato della sua amministrazione; il rammarico è che le conseguenze risarcitorie ricadranno sui cittadini maceratesi. Quanto alla personalizzazione, le scomposte affermazioni circa il fatto che il sottoscritto vuole “spillare soldi ai cittadini maceratesi per interessi personali” o “vuole soldi per rancori personali” troveranno appropriata valutazione nell’unico luogo che meritano e cioè in sede penale».
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peggio di Bagdad !!!
Che tristezza dover leggere queste note in una città che avrebbe ben altri problemi da portare a soluzione!
Siamo alle solite, dove si vuole arrivare. Il dio denaro è sempre molto forte. Quanti ci si sono convertiti? Ma il tempo sta per scadere. Questa città va restituita ai cittadini, basta con i baroni …… .
Qualcuno si ricorda come doveva in realtà essere Via Trento in origine nel progetto di riqualificazione? Il Comune si prese all’epoca addirittura l’onere di illustrare ai cittadini, in un bellissimo giornalino spedito a casa, il progetto di riqualificazione. Ricordo dei palazzi più bassi, delle belle panchine, un viale alberato, delle mamme che passeggiavano con dei bambini come se Via Trento dovesse diventare all’improvviso un giardino. Senza contare la riqualificazione anche dei palazzi lato Corso Cavour.
Litigate pure ma che non si pensi che tutti i cittadini hanno memoria corta. Purtroppo si ricordano di noi solo quando arriva la fatidica data delle elezioni.