Il sindaco Romano Carancini con la giunta e l’ingegnere Tristano Luchetti ha illustrato il progetto definitivo consegnato all’Ufficio Ricostruzione
Il sindaco Romano Carancini
di Claudio Ricci
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Potrebbe partire già da luglio il cantiere per la realizzazione del polo scolastico alle Casermette, a Macerata. L’ufficio tecnico del Comune, guidato dall’ingegner Tristano Luchetti, ha consegnato ieri all’ufficio di ricostruzione straordinaria (un giorno prima rispetto al termine previsto) il progetto definitivo del campus che ospiterà la Dante Alighieri, la Enrico Mestica e una grande palestra adatta a manifestazioni sportive. Un plesso che si articolerà in tre edifici distinti che si svilupperanno su 24mila metri quadrati, di cui circa 7 mila di superficie coperta, 5.500 di parcheggi e 11.400 di verde pubblico. L’esecuzione che inizialmente riguarderà i due edifici scolastici (del costo di 7,9 milioni ognuno) verrà effettuata dalla struttura commissariale una volta consegnata l’area. “L’oggetto dell’appalto immediato sono le due scuole il resto (il palazzetto) partirà in seguito – ha detto il sindaco Carancini spiegando il progetto – Andremo all’atto con Cassa depositi e prestiti nei primi giorni di maggio. Poi inizieremo le demolizioni e confidiamo che possa avvenire entro maggio. Riusciremo ad avere le 2 scuole nella primavera del 2018. C’è chi è molto più ottimista di me. All’ufficio di ricostruzione c’è chi è impegnato affinché la cosa finisca entro il 2017. Già da maggio partirà la fase di appalto e poi ci sarà la consegna dei lavori. Non escludo che il cantiere potrà essere impiantato entro fine luglio”. Mercoledì il Consiglio discuterà della variante sull’area della Dante Alighieri (leggi l’articolo).
Il rendering del nuovo polo
Sarà l’ufficio ricostruzione ora a dover affidare, tramite appalto, il progetto esecutivo e la realizzazione che secondo l’ordinanza commissariale sarà eseguita direttamente da Invitalia (agenzia nazionale per l’attrazione di investimenti e sviluppo di impresa). “Confidiamo che il progetto realizzato dal nostro ufficio non avrà bisogno di trasformazioni – ha detto Carancini – Oggi sono portavoce di un lavoro di squadra che mi inorgoglisce e che voglio condividere anche con tutto il Consiglio comunale che sulla delibera si è espresso quasi all’unanimità”. Ribadisce il senso politico della scelta fatta sull’ex Saram :”Non abbiamo fatto varianti urbanistiche, né abbiamo preso aree di privati. E’ un modello per la città che credo sarà vincente, ma non scontato. Trovare gli spazi in un solo sito non era semplice invece abbiamo scelto questo perché l’operazione vuole essere pubblica al 100%. Si tratta di una scelta strategica rispetto all’asset infrastrutturale. Abbiamo risvegliato un’area addormentata che avrà un valore incredibile. La scuola si trova in un asset viario est-ovest che speriamo diventi anche nord-sud con la realizzazione di via Mattei-Pieve. Abbiamo alienato l’ex scuola di via dei Sibillini che era sottoposto a vincolo. Un percorso che è stato fatto in un mese grazie alla Muratori del Mibact e al sovrintendente Birrozzi”.
L’assessore all’Edilizia scolastica Paola Casoni
Gli edifici di due piani ognuno avranno strutture indipendenti con telai in legno ma saranno comunicanti tramite pontili realizzati in acciaio e vetro. L’area sarà attraversata da una strada che unirà via Roma a via Silone attraverso due rotatorie. Un ‘ampia piazza con spazio verde farà da filtro tra la strada e il polo che ospiterà 900 alunni. La Mestica avrà al piano terra 3 classi della scuola d’infanzia, e 5 della primaria. Al secondo ci saranno 3 sezioni (9 classi) delle medie. La cucina per entrambe le mense sarà collocata nella Mestica. La Alighieri ospiterà 7 sezioni delle scuole medie. Gli edifici saranno collegati da una seconda strada per scuolabus e servizi. “Tutti gli arredi, o quasi, saranno finanziati con una donazione di Conad Adriatica – ha detto Carancini per un valore complessivo di 250mila euro grazie ad un progetto che Conad ha fatto su tutto il cratere”. Un gesto che lascia pensare a futuri interessi dell’azienda sul lotto commerciale dove le decisioni spettano a Cassa Depositi e Prestiti come ha precisato lo stesso Carancini rispondendo ai dubbi avanzati dall’opposizione in Consiglio (leggi l’articolo). “E’ una concezione nuova di scuole – ha commentato l’assessore all’Edilizia scolastica Paola Casoni – con la parte centrale degli edifici dotata di un chiostro che diventa spazio scolastico per la ricreazione o le attività (aule di lettura, spazi per lavoro di gruppo). Uno spazio, di 17 metri per 17, in grado di illuminare gli edifici con luce naturale. Si tratta in generale di un’opportunità per rinnovare il nostro patrimonio scolastico”.
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Ottima notizia, ma poi come sempre deve essere seguita dai fatti…
Come cittadino maceratese e anche come docente, seppur di scuola superiore, apprendo con piacere che si sta avviando l’iter burocratico atto alla realizzazione degli edifici che ospiteranno le scuole della “Dante Alighieri” e della “Enrico Mestica”.Quest’ultimo comprensivo in particolare avrà nella nuova allocazione, una scuole dell’infanzia, una primaria e la scuola secondaria di primo grado (tanto per intenderci scuola media), mentre la Dante Alighieri focalizzera la sua offerta formativa solamente verso studenti di scuola secondaria di primo grado. A questo punto sono curioso di sapere e vorrei domandarlo a chi ha deciso di realizzare le due scuole nella stessa area, quale sarà il ragionamento delle famiglie con figli in procinto di iscriversi in prima media, a far propendere la scelta a favore di una scuola rispetto all’altra. Sarà forse il maggiore appeal o immagine di una nei confronti dell’altra? Perché altrimenti non si spiegherebbe la differenza, essendo entrambe ubicate nello stesso luogo. Prima, chi abitava nel quartiere di S.Croce (come per esempio io da ragazzo e infatti la mia famiglia decise in tal modo), San Francesco e Collevario propendeva verso la Dante Alighieri, data la sua allocazione geografica, mentre chi risiedeva nel centro storico o zona Giardini o Corso Cairoli aveva più convenienza a scegliere la Mestica (a parte singole decisioni familiari dovute a considerazioni personali). Adesso mi domando in base a cosa si farà tale scelta. Faccio notare poi che nelle vicinanze del centro storico rimane solo la “Fermi” dato che anche la scuola annessa al “Convitto Nazionale” è stata trasferita ed, anzi, necessita anche lei, di una sistemazione nuova e duratura, della quale chiederei una rapida e sollecita soluzione a chi di dovere. Non vorrei sbagliare, ma la logica conclusione forse sarà che presto una scuola assorbirà l’altra, perché non ha senso l’esistenza nello stesso luogo di due istituti identici per grado di istruzione ed offerta formativa.
sono contento di quello che nascerà sulle fodamenta della Gloriosa CASERMA – SSAM/SARAM, BEN FATTO complimenti.
Il progetto delle nuove scuole è privo di senso, perché sottrae funzioni e servizi al centro storico e al centro città. Ancora non si sa che fine farà un’altra antica istituzione scolastica chiusa perché resa inagibile dal terremoto;il Convitto Nazionale. Il progetto di smantellare le zone più significative della città, per darla in mano all’Università e alle sue esigenze, è ormai completato. Complimenti al Sindaco e al Pd. Il terremoto è solo una scusa. Se ad es. i lavori di ristrutturazione edilizia del Convitto fossero stati ben eseguiti, il terremoto non avrebbe sortito alcun effetto su di una struttura edilizia risanata da così poco tempo. Ma così non è stato. La Scuola è inagibile e resterà abbandonata chissà quanto tempo. Intanto avremo le nuove scuole fulgido esempio di architettura, veri gioielli del puro stile geometresco, nuove e più efficienti caserme che verranno realizzate ad imperitura memoria di quelle che vengono oggi abbattute. La qualità del nuovo plesso scolastico non importa in questa città, meno che meno interessa costruire seguendo i migliori esempi di architettura scolastica che erano semplicemente da copiare. Al perfetto Sindaco della Civitas mediocritas, Carancini va tutta la mia ammirazione per aver perseguito con così tanta convinzione lo sfascio della città.