L’appello di Corallini a Ciarapica:
“chiuda le porte a Ceroni e Brini”

ELEZIONI - Indigeste le scelte del partito, la spaccatura diventa insanabile e il consigliere comunale chiede al candidato sindaco di Vince Civitanova di boicottare i forzisti e scegliere il rinnovamento. Veleno contro Ceroni e la Cacciolari: "non siamo in vendita"

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foto«La Cacciolari difende l’indifendibile, forse ha già dimenticato quando venne a Civitanova su richiesta di Ceroni chiedendo si essere votata alle regionali per far perdere Brini». Giovanni Corallini “vuota il sacco” e inizia a tirar fuori dalla scarpa diversi sassolini. Il consigliere comunale replica alle parole del vice coordinatore di Forza Italia, svela alcuni retroscena di tattiche del passato e lancia l’appello a Ciarapica a chiudere le porte a Forza Italia: «non ci va di essere screditati dall’ipocrisia delle solite frasi fatte – spiega Corallini – la Cacciolari ci risparmi i sermoni indotti e se vuole veramente dare un contributo vada a candidarsi a Castelraimondo».
Corallini ripesca dalla memoria le strategie delle provinciali e durante il referendum per il no: «la strategia del “deus ex machina” alle elezioni regionali, compreso l’appoggio a Spacca, ha avuto come risultato la sconfitta della Cacciolari, di Brini e di Forza Italia, che nella provincia di Macerata non ha visto eletto nemmeno un consigliere regionale e oggi nelle Marche è scesa al 5%.  Quindi cara Cacciolari, lei che parla tanto di scelte condivise, di unità del partito, perché dopo la sconfitta alle elezioni regionali fummo riuniti e qualcuno ci disse che il partito era allo sfascio e che bisognava andarsene e costituire semmai un nuovo movimento regionale a cui aderire tutti? E poi, alle elezioni provinciali, quest’estate, quando fui chiamato per dare una mano, perché qualcuno dall’alto mi disse di non fare nulla e di non andare a votare? Perché per il referendum costituzionale, al convegno di Civitanova a fine Novembre, organizzato da tutti i consiglieri regionali di centrodestra, sempre qualcuno dall’alto mi chiamò dicendomi di richiamare i nostri e di non farli partecipare? Sono queste le logiche per l’unità e ed il bene del partito? Questa situazione non la ricompatterà più nessuno, è un dato oggettivo sul territorio, e se avessero voce, migliaia di persone confermerebbero questa realtà». La delusione per la spaccatura e la delegittimazione del coordinamento locale scotta ancora e Corallini ribadisce come tutto il lavoro portato avanti sia stato buttato alle ortiche: «noi non siamo in vendita, non ci candideremo per un partito rimesso nelle mani di Brini. Ora spetta a Ciarapica chiudere le porte agli amici di Ceroni a conferma della serietà del nostro accordo e della volontà di cambiare veramente».

(l.b.)



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