“Il legislatore individua la possibilità, per i terremotati, di accedere ad un beneficio mediante la domiciliazione del sostituto d’imposta. Ma cosa succede se ad esempio un abitante di Ussita lavora in Banca Marche? Ebbene non ha diritto a nessun beneficio in quanto Banca Marche è domiciliata a Roma, ossia fuori dal cratere”. È il consigliere regionale Sandro Bisonni a sottolineare quello che definisce un “errore che può creare situazioni paradossali” nel decreto sul terremoto poi convertito in legge e a presentare una mozione che impegna il Governo regionale ad agire presso quello nazionale affinché modifichi al più presto il provvedimento per porre rimedio “a quella che appare come una evidente ingiustizia”. “Ovviamente questo ragionamento si estende a qualsiasi altra ditta che abbia il domicilio fiscale fuori dal cratere, pensiamo ad esempio ai lavoratori delle cartiere Miliani, a quelli della grande distribuzione” precisa Bisonni, che spiega: “nel passaggio all’articolo 48 si è inserito il comma 1 bis, che prima non c’era, che prevede la possibilità di ottenere, per i terremotati, la sospensione delle ritenute alla fonte da parte di sostituti d’imposta fiscalmente domiciliati nei comuni del cratere. E’ ovvio quindi che si è commesso un errore individuando nel domicilio fiscale della ditta il requisito per il diritto al beneficio del cittadino terremotato quando invece si doveva fare diversamente, ad esempio considerando il domicilio del cittadino o la sede operativa del soggetto giuridico”.
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Il Camerte terremotato che vive qui, e lavora per una ditta di Roma, non ne ha diritto, mentre ne ha diritto un non terremotato , che lavora nel nostro territorio, e che non ha problemi ….solite assurdità …
Anche tutto il personale della scuola ……Non può usufruire di tale diritto……
Solo questo l’errore????
Niente è giusto in Italia
Considerando che la maggior parte delle ditte non hanno più sedi legali nello stesso territorio e Comune, per chi sarà fatto questo decreto legge….!?!?!?!
Ma cosa succede se ad esempio un abitante di Ussita lavora in Banca Marche? Ch’è proprio sfigato!
Almeno c’è qualcuno che prova a far correggere leggi ridicole (volutamente???).
E’ proprio il caso di dire: fatta la legge, trovato l’inganno e con i nostri governanti un inganno tira l’altro.
«Un giorno mi fa: – Guarda che ti faccio un esempio!»
(Cochi e Renato, El Porompompero)
Anche se modificheranno la norma è comunque consigliabile non tenerne conto. Si tratta solo di sospensione, fino a settembre 2017. Le somme sospese e non versate, si dovranno restituire da ottobre 2017, in un’unica soluzione o in 18 rate. A quel punto la busta paga sarà molto magra.