Il ponte del lago di Cingoli
Il pilone numero 10 presenta le lesioni più gravi
di Leonardo Giorgi
Danni al ponte del lago di Cingoli, sono tre i piloni lesionati. Lo stabilisce la relazione dei tecnici che lo scorso 9 settembre sono intervenuti al viadotto di Castreccioni per verificare le condizioni della struttura in seguito al terremoto del 24 agosto (leggi l’articolo). Il responso degli ingegneri della Protezione civile, del Consorzio di bonifica, della Regione e del Comune è chiaro: la stabilità del ponte è ulteriormente diminuita negli anni e le lesioni, oltre ad essersi aggravate sul pilone che dal 2011 desta più preoccupazione (il numero 10), sono comparse anche nella pila di cemento numero 11 e numero 13.
Il dettagliato verbale sulla precarietà della struttura è arrivato ieri pomeriggio al sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, che ha immediatamente firmato un’ordinanza per eseguire al più presto una prova di carico sul ponte. La prova consiste nel fare arrivare sul viadotto, che collega la frazione di Moscosi alla strada provinciale tra Cingoli e Apiro, diversi camion carichi. In questo modo si saprà se il ponte potrà continuare a reggere il traffico quotidiano. Altrimenti, la strada verrà immediatamente chiusa, con gravi conseguenze economiche alle 14 attività commerciali, tra aziende e ristoranti, presenti nel territorio di Moscosi. «Se i risultati dovessero essere soddisfacenti – commenta il sindaco Saltamartini – continueremo a far transitare i mezzi sul ponte a senso unico alternato. In caso contrario procederò a chiudere immediatamente il viadotto in attesa che parta la procedura per il consolidamento di questa opera difettosa fin dalla sua realizzazione». In caso di chiusura, i cittadini di Moscosi saranno costretti a passare lungo la tortuosa strada che passa per la località di Castel Sant’Angelo di Cingoli per arrivare in centro. Per questo motivo i tecnici del Comune hanno provveduto la scorsa settimana a far asfaltare la suddetta strada. «Un intervento – sottolinea Saltamartini – che proseguirà nelle prossime ore anche su un altro tratto molto franoso e non asfaltato che passa sotto la diga, ma che potrebbe essere molto utile se sarò costretto a chiudere il viadotto».
La carreggiata ristretta e il semaforo sul ponte in direzione Moscosi. Se la prova di carico dovesse dare risultati negativi, il tratto di strada verrà completamente chiuso al traffico
L’allarme sulla pericolosità del ponte era stato lanciato da Saltamartini nei mesi scorsi e durante lo sciame sismico che ha colpito nelle ultime settimane il centro Italia (leggi l’articolo). Se il primo cittadino in passato lamentava che «il comune di Cingoli è stato lasciato da solo», stavolta l’urgenza di intervento sul viadotto della diga di Castreccioni è appurata dal pool di ingegneri formato da Agostino Goretti, Paolo Dionisi, Alessandro Apolloni e Fabrizio Santori. L’ispezione ha portato alla constatazione del peggioramento delle lesioni già presenti in passato. La peggiore, sul pilone numero 10, si è allungata verso l’alta di circa un metro, mentre un’altra crepa si è formata sulla parte inferiore della pila. Sono state infine descritte quattro nuove lesioni sul pilone 11 e tre crepe lungo la pila 13, seppur di entità minore rispetto a quelle sulla colonna che versa nello stato peggiore. In generale, i tecnici hanno sottolineato «un diffuso stato di corrosione delle armature, con distacco di calcestruzzo a seguito di esiguo copriferro»
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