Opere abusive
nella costruzione della villa,
indagata la presidente Tardella

MACERATA - La numero 1 della Maceratese e altre quattro persone che a vario titolo avevano partecipato alla realizzazione delle opere della casa di contrada Santa Maria del Monte sono finite nei guai per fatti che vanno dalla difformità al permesso a costruire, ad abusi edilizi, al falso. Disposta la citazione diretta a giudizio, processo fissato a dicembre

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Maria Francesca Tardella

Maria Francesca Tardella

 

di Gianluca Ginella 

Abuso edilizio, falso, mancanza di conformità con il permesso a costruire: chiuse le indagini e disposto il decreto di giudizio immediato per la presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella e per altre 4 persone. La vicenda riguarda la villa costruita dal presidente della società biancorossa in contrada Santa Maria del Monte, a Macerata. Il processo si aprirà al tribunale di Macerata il 7 dicembre prossimo.

Presunte difformità con il permesso a costruire e abusi edilizi nell’ambito dei lavori per la realizzazione della villa in cui vive la presidente della Maceratese, Maria Francesca Tardella. Questo in sintesi l’oggetto di una indagine della procura di Macerata che vede indagate, a vario titolo, anche altre 4 persone. Per quanto riguarda le presunte difformità (la procura parla di difformità totali) sono indagati Tardella in qualità di proprietaria e committente dei lavori e titolare del permesso a costruire, l’ingegnere Marco Cortellucci, 56 anni, in qualità di direttore dei lavori, Mirko Sirolesi, in qualità di legale rappresentante della Sirolesi costruzioni srl, ditta esecutrice dei lavori, Pasquale Ermanno Quondam, 41 anni, residente a Foligno, che ha installato un impianto fotovoltaico. Viene loro contestato di avere realizzato una serie di opere che vanno dallo spostamento della rampa di accesso al piano interrato, alle modifiche di ambienti del piano interrato con creazione di un bagno, un antibagno, e disimpegno, che non permette l’accesso carrabile al lato nord del garage, alla realizzazione di una vasca interna, a modifiche delle aperture del solaio di piano terra per l’illuminazione del vano garage, alla modifica nelle misure e nella tipologia di aperture esterne, alla diversa sistemazione esterna dell’impianto solare termico e fotovoltaico (quest’ultimo con dimensioni e potenza maggiore). L’accusa contesta poi a Tardella, Cortellucci e Sirolesi di aver realizzato opere abusive, senza aver denunciato l’inizio dei lavori. L’accusa parla della realizzazione di una vasca di 2 metri e 50 per 2 metri e 50 nel piano interrato, della realizzazione di tre lucernari sul solaio del piano terra, di una scala a chiocciola realizzata al piano terra, della realizzazione di un muro di sostegno di accesso ai garage. A Tardella e Cortellucci viene contestato anche il reato di falsità ideologica commessa dal privato, relativamente, dice la procura, al fatto che avrebbero attestato nella dichiarazione del direttore dei lavori datata e presentata il 6 marzo 2013, allegata alla domanda di agibilità dell’edificio di contrada Santa Maria del Monte, la conformità delle opere realizzate rispetto al progetto approvato. A entrambi viene poi contestato di aver attestato falsamente nella dichiarazione del direttore dei lavori allegata alla domanda di agibilità della casa la conformità delle opere al progetto approvato e in questo modo avrebbero indotto in errore il dirigente dei servizi tecnici del comune che aveva rilasciato il certificato di agibilità. Infine è indagato Stefano Anconetani, 64 anni, recanatese, in qualità di collaudatore dei lavori di ricostruzione dell’edifico di contrada Santa Maria del Monte, che avrebbe attestato falsamente nel certificato di collaudo la conformità al progetto autorizzato delle opere realizzate. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2012 e il 2014. Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Andrea Canalini e Michele Centioni, Luciano Pacioni, Alessio Matarazzi.



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