Referendum, sindaci di centrodestra
sposano la linea Renzi

MACERATESI ALLE URNE - Pezzanesi e Capponi non andranno a votare. Saltamartini per il "no". Nel centrosinistra Carancini e Corvatta contro le trivellazioni, Fiordomo segue le indicazioni del premier

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Il sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta con la spilla per il “Sì”

 

di Claudio Ricci

Come si comporteranno i sindaci al referendum di domenica prossima sulle trivelle? Abbiamo posto il quesito che sta dividendo il Pd ai primi cittadini dei maggiori centri della provincia. Chiedendo loro un’opinione sullo strumento elettorale scelto per modificare l’attuale situazione sulle concessioni estrattive alle società che hanno impianti entro le 12 miglia dalla costa. Tra gli intervistati gli unici ad andare alle urne e a votare sì – e quindi ad esprimersi contro la proroga delle concessioni – saranno i sindaci di centrosinistra Romano Carancini (Macerata) Tommaso Corvatta (Civitanova) che aveva già reso pubblico il suo parere nei giorni scorsi (leggi l’articolo). A seguire la linea renziana saranno invece proprio i primi cittadini di centrodestra Giuseppe Pezzanesi (Tolentino), Filippo Saltamartini (Cingoli) e Franco Capponi (Treia). Si asterrà o al massimo voterà no il recanatese Francesco Fiordomo, renziano della prima ora. Preferiscono non esprimersi i sindaci di Camerino e Matelica. 

 

Romano Carancini

Il sindaco di Macerata Romano Carancini

«Andrò a votare e voterò sì. Anche se il quesito è minimo rispetto al quadro complessivo degli argomenti in materia di estrazioni – dice il sindaco Romano Carancini – Si vuole associare ad un quesito minimo la tutela del mare che in realtà è un tema molto più ampio e complesso. Comunque andare a votare è sempre giusto per rifarsi all’invito del presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi. La direzione del partito a livello nazionale non è rigida. Da un lato ed è giusto stimolare il Governo a predisporre una disciplina in materia ma allo stesso tempo occorre tutelare la trivellazione dove è ancora proseguibile l’attività estrattiva».

Franco Capponi, sindaco di Treia

Franco Capponi, sindaco di Treia

«Non andrò a votare perché credo che anche il non voto sia espressione della volontà del cittadino – commenta il primo cittadino di Treia Franco Capponi – Non serviva un referendum. Si poteva aggiustare la portata normativa in materia con leggi specifiche. Il referendum non risolve nessuno dei problemi posti. In questo credo di essere più renziano di altri del Pd. Il blocco delle concessioni o delle introspezioni alla ricerca di idrocarburi fa perdere all’Italia qualsiasi possibilità di sfruttare i propri giacimenti che significa perdere competitività. Ritengo che il referendum sia una speculazione di natura politica. Siccome non ho visto nessuna proposta neanche dai gruppi di opposizione allora ho qualche dubbio sulla valenza della consultazione».

 

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Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi

«Non andrò a votare. Bisogna stare attenti a non esagerare su certi temi – così il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi – E’ inutile esasperare certi allarmismi quando i veri problemi per l’ambiente sono altri come le discariche abusive o lo smaltimento dei materiali tossici, il disboscamento . Occorre concentrarsi prima su queste problematiche per tutelare e salvaguardare il nostro ambiente. Fino alla scadenza delle concessioni le cose potevano essere fatte in un altro modo. Se non abbiamo giacimenti nel nostro mare perdiamo le nostre potenzialità mantenendo però sempre un ottica di rispetto del nostro ambiente e dei nostri paesaggi che sono la nostra ricchezza. Non vedo comunque perché non possiamo utilizzare i giacimenti che abbiamo già a disposizione».

 

Il sindaco Francesco Fiordomo

Il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo

«Mi asterrò o al massimo voterò no. C’è una mistificazione politica intorno a questo referendum. Alcuni gruppi se la prendono col governo Renzi rispetto al tema – dice Francesco Fiordomo sindaco di Recanati – L’argomento è complesso e le regole vanno formulate senza creare danni alla natura e all’ambiente ma il quesito posto dal referendum è un argomento molto marginale. Rispetto alle trivellazioni siamo stati molto critici anche qui dove a Chiarino c’è un sito improduttivo da anni contro cui ci siamo battuti. Io sono per le energie pulite e rinnovabili ma per essere competitivi dobbiamo essere più consapevoli che abbiamo bisogno dell’approvvigionamento di idrocarburi in maniera autonoma. L’argomento è complesso e le regole vanno formulate senza creare danni alla natura e all’ambiente».

 

Filippo Saltamartini

Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli

 

«Anche se sono di centro destra – ha dichiarato Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli ed ex senatore di Forza Italia – per il referendum appoggio la linea di Renzi. Penso che sia giusto votare no, perché vi è un interesse nazionale superiore. Abbiamo assolutamente bisogno di dare lavoro e tutelare l’occupazione».

 

 

 

 

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I sindaci di Matelica, Alessandro Delpriori e di Camerino, Gianluca Pasqui

«Preferisco non esprimermi nel merito del referendum, ognuno è libero di votare secondo la propria coscienza» dice il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui. «La regione Marche è stata tra le promotrici del referendum, anche se noi siamo in montagna e non siamo toccati in prima persona dalla questione, occorre sicuramente pensare ad una politica energetica alternativa, ognuno è libero di andare a votare e prendere una decisione in merito», ha affermato invece il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori.

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