L’etichetta trasparente utilizzata dalla ditta Amadori sui polli “Campese”
di Marco Ribechi
Una piccola rivoluzione è in atto nel settore alimentare. Francesco Amadori, titolare dell’omonima azienda leader nel settore agroalimentare, ha deciso di adottare l’etichetta trasparente ideata dal maceratese Mario Pianesi nel 1980. Amadori ha sposato la causa portata avanti dall’ideatore, fondatore e presidente dell’associazione Upm – Un Punto Macrobiotico – per informare i consumatori sulle origini dei prodotti acquistati. Nella linea di polli chiamata “Campese”, infatti, saranno specificate le caratteristiche, l’origine e il tipo di alimentazione fornita nell’allevamento sul modello di questa etichetta pensata per aggiungere alla tradizionale etichetta ulteriori informazioni sull’origine, sulle caratteristiche e sui consumi di risorse ambientali del prodotto e tutti i relativi passaggi della filiera di produzione, compreso il prezzo di acquisto della materia prima.
L’etichetta trasparente pianesiana
L’idea di Pianesi nasce dall’educazione di conoscere la provenienza e la qualità di ciò che si mangia tutti i giorni e dall’aver previsto un aumento delle frodi, soprattutto in ambito alimentare. La sua adozione facilita i controlli delle forze dell’ordine e rende più consapevole il consumatore sugli effetti delle sue scelte sull’ambiente e sulla propria salute. Presentata al Senato nel 2003 e al parlamento europeo nel 2008 e nel 2014, l’etichetta trasparente pianesiana è stata premiata nel 2015 da Assoutenti Liguria come migliore etichetta alimentare e nello stesso anno l’Adiconsum ha nominato Pianesi socio onorario per la sua quarantennale lotta in difesa della salute e dei diritti dei consumatori. Fino ad oggi è stata adottata da 32 aziende e su 3.167 prodotti (alimentari e non alimentari) distribuiti solo all’interno della realtà Upm. Inoltre, 29 Comuni delle Marche hanno sottoscritto un protocollo di intesa per promuoverne l’adozione a tutte le realtà produttive dei loro territori. A Roma è nato recentemente, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico, un chiamato T.r.a.c.c.e. che, prendendo come esempio virtuoso l’Etichetta Trasparente Pianesiana, stimolerà le aziende ad adottarla e stilerà una lista delle aziende più “trasparenti” nell’informare i consumatori. In Italia si stima che 1 persona su 5 sia vittima di frodi alimentari (Coldiretti/Eurispes 2014) e che il 52% del cibo in commercio risulta italiano solo perchè la materia prima è stata lavorata nel nostro paese, pur proveniente dall’estero (Coldiretti 2015). L’onorevole Cristiana Muscardini, vice presidente della Commissione Commercio Estero l’ha definita “un fondamentale passo in avanti verso una maggiore tutela dei diritti di tutti i consumatori, un grande contributo per i controlli delle Forze dell’Ordine, una grande opportunità per tutti i produttori seri di farsi conoscere ed una effettiva moralizzazione di tutto il sistema”.
L’etichetta completa dei polli “Campese”
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E’ una iniziativa di civiltà a favore della chiarezza verso i consumatori italiani. Speriamo che l’esempio di Amadori venga seguito da altri produttori alimentari.
Dopo l’articolo uscito sul Corriere Adriatico, intitolato “Pianesi dà una spallata al diabete con le sue diete”… stavolta si può proprio dire che con la sua Etichetta Trasparente, Mario Pianesi, sta dando un’altra bella “spallata” a certa corruzione e a certi modi di fare davvero poco onesti!
A Francesco Amadori il merito di aver appoggiato per primo, al livello nazionale, questa etichetta!