di Gianluca Ginella
Incendi di auto sulla costa, il procuratore Giovanni Giorgio: «Abbiamo ottenuto buoni risultati, riteniamo di aver individuato la maggior parte dei responsabili. Non ci sono episodi legati a trame estorsive o richieste di pizzo». Sui furti: «Ci stiamo attrezzando, è più difficile individuare i responsabili perché in parte o in buona parte sono commessi da bande che dopo aver agito si allontanano dalla provincia» ha detto il procuratore.
Hanno quasi tutti un nome i responsabili dei roghi di auto avvenuti nelle scorse settimane e negli scorsi mesi sulla costa. A dirlo è il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, che esprime la sua soddisfazione per i risultati dell’indagine sugli incendi dolosi di auto (già nove dall’inizio dell’anno). «Per gli incendi siamo ragionevolmente ottimisti – ha detto il procuratore –. Per ogni singolo episodio abbiamo cercato di capire perché è accaduto. Devo dire che di trame estorsive per il mandato pagamento del pizzo non ne abbiamo trovato nessuno». Il procuratore ha espresso la sua soddisfazione per come stanno andando le indagini.
L’ultimo episodio sospetto risale alla notte tra il 28 e il 29 gennaio a Montecosaro. A inizio dicembre, due persone erano state arrestate per alcuni dei roghi di auto. In quel caso la vicenda riguardava la gelosia verso la ex fidanzata. Ad essere arrestati furono Massimiliano Cimmino, di Formia, e residente a Civitanova, presunto mandante, e il 28enne Erik Alexander Cardellini, operaio di Porto Potenza, ritenuto l’autore materiale del rogo dell’auto della ex fidanzata di Cimmino (il 30 giugno) e di quella di un conoscente della donna.
Il procuratore ha anche parlato dei furti che stanno avvenendo in case ed aziende della provincia. «Rimaniamo un po’ scoperti sui furti, ma su questo, usando uno slogan, posso dire che ci stiamo attrezzando. Con il comandante dei carabinieri, il questore e il prefetto stiamo approntando un intervento in provincia anche con la collaborazione dei sindaci. Paradossalmente è più facile concludere indagini più complesse, come quelle sui roghi, perché su quelle esistono indizi su cui iniziare a lavorare. Mentre i furti in parte o in buona parte sono commessi da bande di passaggio».
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