di Laura Boccanera
Gli incontri, i dissapori, le critiche, le denunce, le amicizie, i rivali e i successi: la vita civitanovese dell’imprenditore Mauro Mattucci da quando compare sulla scena fino all’arresto di mercoledì scorso a Chieti. Tutto comincia nel 2012. Quando per la prima volta nel panorama civitanovese entra sulla scena Mattucci. Fino a quel momento socio di minoranza della società di scopo Civita Park composta da Prefabbricati Foresi e Icoc di Sagretti. All’epoca Mattucci era il rappresentante della Euroinvestimenti. Dopo anni di attesa per il completamento dei lavori i tre imprenditori dissero che la fiera sarebbe stata pronta per il 2013. Un incontro in cui già sembravano palesi i malumori fra soci (finiti poi in contenzioso) tanto che Sergio Foresi diede in escandescenze e non partecipò alla conferenza in segno di protesta. Era il 26 aprile, un mese prima del cambio di guardia a Palazzo Sforza, con l’avvento dell’amministrazione Corvatta. In questa fase il complesso edificatorio è differente e prevede solo centro commerciale e fiera. Poi qualcosa nel corso del 2013 cambia: la guerra tra i privati si fa più spietata e Icoc e Foresi vengono fatti fuori commercialmente. Nel frattempo Ivo Costamagna annuncia la volontà di avviare una commissione di indagine su parentopoli, assunzioni e sugli ipermercati “lavatrici di denaro” aveva detto.
da sinistra Franco Sagretti amministratore Icoc, Mauro Ballante presidente e l’avvocato Guerrino Ortini
Da qui parte l’ascesa di Mattucci. Lo denunciano gli stessi rappresentanti della Icoc in una conferenza stampa fiume nell’ottobre del 2013. Difficile in quella fase riuscire a capire quali intrecci e accordi ci fossero, ma si capisce che qualcosa si è rotta e a quel tempo appare quasi premonitore quanto detto dai legali della Icoc che denunciarono che la Civita Park era una scatola vuota. Accuse che furono rispedite al mittente, ma che sono poi diventate realtà nel 2015 con il fallimento della società e l’arresto di Mattucci. Ci furono anche delle denunce: nel settembre 2013 Mauro Ballante e Franco Sagretti soci e amministratori e poi liquidatori di Icoc denunciarono pubblicamente come fosse stato avviato un preciso progetto per “estromettere la Icoc da Civita Park, rendere la società una scatola vuota tramite la costituzione di un trust e per eludere il provvedimento di sequestro conservativo concesso a favore della Icoc dal tribunale di Ancona.
“Tutte cose che si sono poi puntualmente manifestate ed avverate – ricostruisce oggi Guerrino Ortini, avvocato della Icoc – Ballante e Sagretti presentarono anche delle denunce alla Procura, denunce che però solo a distanza di diversi mesi hanno ricevuto istruttoria e considerazione. Se quelle denunce fossero state prontamente considerate, sicuramente non si sarebbe arrivati all’attuale situazione. Per tutti i soggetti coinvolti l’unica cosa che contava era l’ultimazione a qualunque costo e con qualunque mezzo del centro commerciale e del palazzetto dello sport, ma nella vicenda si sono ampiamente superati i limiti della legge e della correttezza”.
L’incontro del luglio scorso tra Tommaso Corvatta, sindaco di Civitanova, e i vertici della dirigenza Lube
E’ infatti nel luglio del 2013 che iniziano a correre le voci insistenti del nuovo progetto di variante per dimezzare la fiera e realizzare un palazzetto dello sport a Civitanova e “scippare” la Lube a Macerata. Un’utopia alla quale nessuno credeva, con tempi strettissimi e che sembrava una provocazione, cominciano però i contatti con Massaccesi e Sileoni. Ma tra le denunce di quel periodo ce n’è anche un’altra che riferisce sempre l’avvocato Ortini, ovvero l’aggressione da parte di Mattucci nei confronti di Sagretti: “Già in occasione dell’approvazione del bilancio 2012 di Civita Park, la Icoc segnalò come da parte della società Costruzioni e servizi che era general contractor facente capo a Mattucci, fossero state già allora emesse fatture per costi di realizzazione del complesso di importo considerevolmente superiore (almeno 3 milioni di euro) ai lavori fino ad allora eseguiti. Queste ed altre censure scatenarono l’ira e le minacce di Mattucci che aggredì Sagretti. Per tale fatto Mattucci è stato imputato davanti al giudice di pace di Macerata per rispondere del reato di lesioni personali, ma il giudice ha ritenuto che il costruttore abruzzese con una minima offerta risarcitoria (peraltro non accettata) meritasse la pronuncia di estinzione del reato per aver posto in essere una condotta riparatoria. Purtroppo anche tale processo – sottolinea sempre il legale – alla luce dei recenti fatti, è stato sottovalutato”. Il legale ricorda poi una serie di passaggi giudiziari tra cui la richiesta di sequestro conservativo da parte di Icoc per poco più di 2milioni e mezzo di euro, parla di ritardi che hanno consentito alla Civita Park di porre in essere una serie di atti, con l’avallo di Medioleasing, che hanno di fatto impedito l’immediata attuazione del sequestro. “In sostanza il controllo dell’operazione è stato ed è totale – aggiunge l’avvocato Ortini – . Mattucci ha estromesso la Icoc dalla compagine sociale di Civita Park con atti assolutamente illegittimi. Speriamo che le procure interessate possano dare un impulso finale alle indagini, anche per recuperare il tempo trascorso per far valere le proprie ragioni e rimediare ai notevoli danni subiti. Secondo noi ci sono gravissime responsabilità anche da parte di Banca Marche e Medioleasing”.
Il presidente della Civita Park l’imprenditore Mauro Mattucci, a sinistra, e l’amministratore delegato Giuliano Ginobili
La storia di Mattucci a Civitanova continua l’8 gennaio 2014, quando lui e l’ad Giuliano Ginnobili replicano al centrodestra che li aveva accusati di aver utilizzato materiali difformi da quelli previsti (leggi l’articolo). Comincia la battaglia da parte dell’opposizione (centrodestra e soprattutto i grillini) in Consiglio che denuncia le irregolarità e chiede di fare luce e chiarezza su convenzioni e aspetti poco chiari del progetto. Quando nell’autunno del 2013 si prospettò la modifica dell’Ente Fiera, con la realizzazione del palazzetto dello pport, in occasione del Consiglio comunale il sindaco ripetutamente affermò che l’amministrazione avrebbe fatto un bando con la per la gestione del palazzetto e della fiera, Nacque la Palace, società partecipata di Civita Park.
Da sinistra Mauro Mattucci e Giuliano Ginnobili della Civita Park insieme con il sindaco Tommaso Corvatta, Giulio Silenzi e Ivo Costamagna (clicca sull’immagine per guardare il video)
Il 13 febbraio 2014 l’annuncio che la fiera sarebbe stata pronta il 27 febbraio e il palas ad agosto (leggi l’articolo). Si iniziano a delineare le tempistiche, Mattucci e Giuliano Ginnobili iniziano a frequentare periodicamente amministrazione e segretario comunale per definire gli aspetti legati alla parte burocratica amministrativa e a quella finanziaria. L’opposizione si muove contestando l’assenza di fideiussioni. A marzo 2014 la finanza fa una perquisizione negli uffici della Civita Park e sequestra alcuni documenti e libri contabili, ma Mattucci anche in quell’occasione si mostra tranquillo: “siamo a disposizione – disse – Non abbiamo nessun imbarazzo rispetto alle perquisizioni delle Fiamme gialle”. (leggi l’articolo)
Il 2 aprile 2014 si tiene la conferenza per l’inaugurazione del Cuore Adriatico (leggi l’articolo). Il più grande centro commerciale del centro Italia è diventato realtà e apre i battenti. Il lato ovest dell’area commerciale si popola, quello a est dell’ingresso dell’A14 muore lentamente. Si assiste al lento declino del Civita center che con il trasloco dell’Iper non è più attrattivo e diventa una cattedrale nel deserto.
Il taglio del nastro del Cuore Adriatico con gli esponenti della politica civitanovese e regionale. Al centro Mauro Mattucci
Durante l’inaugurazione il sindaco Corvatta con grande orgoglio ha dichiarato :”Da oggi il baricentro della provincia si sposta verso Civitanova, da qui parte la rinascita della città e dell’intero territorio” (leggi l’articolo).
Altra data significativa è quella del 7 ottobre 2014 Mattucci dichiarò: “Non abbiamo nulla da nascondere”. Così rispose al centro destra che lo accusava precisando “Questa operazione è iniziata con loro, non mi spiego questa ostilità. Ho investitto direttamente capitali miei” (leggi l’articolo). I lavori per il palas sono iniziati. Da Bressanone arriva il tetto in legno della Rubner dopo un periodo di stallo nei lavori che determinerà un ritardo nella consegna dell’opera.
Poi, poco prima dello scorso Natale “il regalo” ai civitanovesi: apre le porte il palas. “Non è costato un euro ai cittadini” afferma Silenzi in quell’occasione. Il sindaco Corvatta si commuove e firma uno dei seggiolini del palas, lo stesso fanno Mauro Mattucci e gli altri artefici dell’impianto sportivo. (leggi l’articolo)
Mauro Mattucci al palazzetto assieme ai politici locali (Clicca sull’immagine per guardare il video)
Il 16 gennaio il taglio ufficiale del nastro per il nuovo palasport con le autorità e tre giorni di festeggiamenti (leggi l’articolo). A poco meno di un mese di distanza, il 6 febbraio la notizia del fallimento della Civita Park. Si scoperchia parte del sistema Mattucci, si scopre che la Civita Park è in mano ad un prestanome. Mattucci scompare dalla sfera civitanovese. Fino a 4 giorni fa quando è stato arrestato a Chieti per bancarotta fraudolenta e frode fiscale. Ora si trova in carcere (LEGGI L’ARTICOLO).
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Necessitano alcune correzioni fondamentali a tale cronologia:
1) Non è assolutamente vero che la “battaglia delle opposizioni” comincia l’8 gennaio 2014. Magari in quella data sarà cominciata la battaglia del Centro-Destra. Quella del MoVimento 5 Stella era cominciata a ottobre 2012. I due Consiglieri del MoVimento 5 Stelle eletti nel maggio 2012, per la prima volta in Consiglio Comunale, hanno cominciato il loro lavoro di controllo partendo da zero. Appena si sono resi conto della situazione hanno immediatamente fatto un esposto alla procura di Macerata sulle fideiussioni false. Ripeto era ottobre 2012, con largo anticipo.
2) Non si può pensare che l’Amministrazione di Centro-Sinistra abbia rimediato a questa situazione. Anzi li ha fatti continuare anche in assenza di fideiussioni valide. Cosa inspiegabile. Non si capisce come questo cantiere sia potuto andare avanti in assenza di fideiussioni valide, bisognerebbe chiederlo oltre all’Amministrazione di Centro-Sinistra, anche agli altri enti di controllo.
3) Il Centro-Sinistra, nel suo programma elettorale aveva scritto chiaro e tondo che avrebbe preteso il rispetto della convenzione e dei termini di consegna delle opere. Bisognerebbe anche qui chiedersi come mai poi, una volta vinte le elezioni, ha concesso proroghe sulle consegne e cambiato la convenzione, facendo quindi l’esatto contrario del proprio programma elettorale. In base a quale mandato lo ha fatto? Perché ha fatto l’esatto contrario di quello che era scritto nel suo programma elettorale?
4) addirittura a luglio 2013 la Consigliera Emiliozzi e l’Attivista Fabio Bottiglieri, in visita al cantiere per controllare la situazione venivano cacciati dal cantiere. Premetto che anche questo è assurdo, avendo un Consigliere Comunale il “potere ispettivo” in un opera pubblica. Il Mattucci, la persona a cui, è bene ricordarlo, l’Amministrazione Comunale di Centro-Sinistra ha permesso di continuare le opere in assenza di fidejussioni valide, si rivolgeva alla Consigliera Comunale Emiliozzi dicendole testualmente:”Signorì, pijate a borsetta e vattinne!”.
5) La frase di Silenzi per cui il Palas non è costato una lira ai civitanovesi è una falsità assoluta. La trasformazione di metà Fiera in Palas ha comportato un impegno economico per il Comune di Civitanova Marche e quindi per i cittadini, di almeno 3 milioni di euro (iva esclusa) supplementari non previsti nella vecchia convenzione.
CONCLUSIONE: io invece di guardare all’Amministrazione di Centro-Sinistra come chi ha in un certo senso “risolto” la situazione, la guardo come una amministrazione che poteva stoppare una situazione con personaggi discutibili avendone tutti i mezzi legali. Ha invece preferito far continuare il cantiere nella più totale illegalità, ha fatto il contrario di ciò che aveva scritto nel programma elettorale, ed ha impegnato il comune, cioè i cittadini in un esborso supplementare di almeno 3 milioni di euro a favore delle persone citate nell’articolo. Il tutto senza Bando Pubblico.
Mi domando poi: cosa faranno Procura di Macerata, Corte dei Conti, ed Autorità di Vigilanza sugli Appalti?…………. fino ad ora molto poco……..
le mie considerazioni personali: Matteucci fra poco uscirà di carcere, molti dei suoi beni saranno ben occultati, perché uno che fa una cosa del genere non è uno sprovveduto, fra un paio di anni aprirà un’altra società magari una s.r.l. con amministratore unico un’altra testa di legno e inizierà a fare il paperone acquistando beni in leasing……però veniamo al dunque, chi è che ha permesso di fare tutto questo a Matteucci? Ok, lui deve pagare ma con lui tutte le altre cento persone che l’hanno coperto, perché una cosa del genere non si fa da soli….!E Banca Marche….c’è sempre di mezzo…ma i suoi amministratori stanno pagando?
Oramai il malaffare è una componente importante della vita economica, “politica” e “amministrativa” nazionale. Il rischio è che, invece di sconfiggerlo, si legalizzi, come è successo sul “gioco d’azzardo” e forse per le droghe in futuro. Alcune leggi che hanno depenalizzato il falso in bilancio, i continui ricorsi ai condoni ed altro, stanno a dimostrare la poca serietà nella lotta all’illegalità. Anche l’immunità parlamentare concessa per reati di carattere amministrativo e penale la dice lunga su una vera volontà politica di lotta al malaffare.
Tranquilli,Silenzi risolverà tutto!!
La memoria mi inganna un po’, ma non riesco a ricordare l’esito del Procuratore Capo Sua Eccellenza Costaquasimodo, campanaro in Notre Dame, sulle inchieste Parentopoli, assunzioni e ( questa l’ha smbombardata proprio grossa ) sul lavaggio di denaro sporco nei supercentri commerciali dove lo stesso dopo adeguata centrifugazione e stiratura veniva rimesso sul mercato. Cosa sconosciuta ai più, fu che Costamagna sotto il falso nome di Fregnaccione Gigante detto Er Pupazzo riuscì ad infiltrarsi nell’organizzazione. Scoperto un’ora dopo, fu cacciato a calcioni nel popone. E di lui non si senti più parlare, salvo nelle occasioni mai perse di dire cappellate ai passeri. Geniale fu quella sul Palas, allora non ancora denominato artisticamente EUROSUOLE FORUM e sulle papere di San Giuliano che gli attirò la simpatia dei Maceratesi, che dopo questa uscita pubblica gli dedicarono una Piazza sul Monte Bove.
@ Sauro Micucci
Le dico io come sono finite le “commissioni di Indagine” proposte da Costamagna. Quando furono proposte furono votate all’unanimità, anche dal Centro-Destra. Mobili prese la parola e disse che loro le votavano ben volentieri poiché avevano fatto tutto nella legalità ma non ne avrebbero fatto parte poiché dovendo indagare sull’operato dell’amministrazione precedente, cioè di Centro-Destra, non aveva senso che loro stessi vi partecipassero. Si fecero quindi due commissioni, una sui centri commerciali, ed una sulla presunta parentopoli. La presidenza di entrambe le commissioni fu affidata al MoVimento 5 Stelle. Appena il Movimento 5 Stelle chiese i documenti però, questi vennero rifiutati dal Segretario Generale Dott.Piergiuseppe Mariotti, con le motivazioni che: 1) erano su carta intestata; 2) non erano richieste attinenti alle indagini.
Dopo queste motivazioni del rifiuto dei documenti entrambe chiaramente risibili, noi del Movimento 5 Stelle capimmo che si trattava della solita operazione di facciata, cioè fare finta di fare qualcosa ma in pratica non fare nulla come sempre. Allora i nostri rappresentanti si sono dimessi da entrambe le commissioni. Da allora tali commissioni sono composte solo da componenti del Centro-Sinistra, e non so cosa stiano facendo.
Ho smesso da tempo di leggere gialli e noir e mi sono buttato nella cronaca locale: molto più avvincente e appassionante.
Ha ragione da vendere il signor Yuri quando dice che certe cose non si fanno da soli e tutta la vicenda ha beneficiato di così tante e vergognose coperture per non pensare che ormai tutto ciò sia sistema consolidato e accettato anche da molti strati del potere, politico e non.
Inoltre, tutti sapevano, sono state fatte denunce e inchieste giornalistiche ma nel maceratese non è successo NULLA mentre altrove (Chieti) a quanto pare…. è normale?
La giustizia ha ormai tempi tali che nei gap temporale tra i reati e l’eventuale procedimento giudiziario c’è tutto il tempo di preparare il terreno affinché alla “fine della fiera” i milioni siano al sicuro a disposizione per quando si saranno calmate le acque.
(un plauso ai 5 stelle con l’invito ad essere più incisivi in futuro)
Una mano lava l’altra ed entrambe lavano la faccia….
E casomai servisse (inchieste, avvisi garanzia, scoop giornalistici, ecc.) la mano destra non sa mai (maui e poi mai!!) cosa fa la sinistra, e viceversa….
Partendo dal presupposto costituzionalmente garantito che nessuno è colpevole fino a prova contraria, dalle denunce e dagli esposti dei pentastellati, sembrerebbe che vi siano coinvolti nella faccenda più persone a più livelli e a vario titolo. La Procura della Repubblica continuerà nelle sue indagini e trarrà le sue conclusioni…..
Allora in queste situazioni mi torna sempre in mente il ricordo di quel vecchio adagio che recita : ” Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi!” … Un detto sempre attuale ma che qualcuno proprio non vuol sentire.