Muore a 17 anni, la mamma:
“Aveva una grande forza,
mai un lamento”

DRAMMA A PETRIOLO - Leonardo Natali per un anno e mezzo ha lottato contro un terribile male, questa mattina si è dovuto arrendere. Il giovanissimo si è spento all'ospedale di San Severino. La madre lo ricorda e ringrazia i medici che gli sono stati accanto. Domani il funerale alle 10 nella chiesa San Martino di Petriolo. Presto sarebbe venuto a trovarlo il calciatore del Milan Giacomo Bonaventura, ma è mancato il tempo
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Leonardo Natali

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Leonardo Natali

di Gianluca Ginella

Sognava di giocare nel Milan, era bravissimo a scuola, simpatico con tutti e aveva un grande coraggio Leonardo Natali, quello con cui ha affrontato il terribile male che lo ha colpito nell’ottobre del 2013. Un male a cui alla fine ha dovuto arrendersi questa mattina, a soli 17 anni. Un dramma per la sua famiglia, per la mamma Michela Pizii, per il papà Eusebio, commerciante di scarpe, per il fratellino Riccardo, 15 anni, e per l’intera Petriolo, la città dove viveva. E’ stato alle 7 che la vita di Leonardo si è interrotta in un letto dell’ospedale di San Severino dove era ricoverato dopo che da marzo la malattia con cui stava combattendo si è manifestata più forte di prima. Un ragazzo giovanissimo che però la malattia ha fatto crescere in fretta quando ha compreso che il suo sogno di diventare un calciatore, magari del Milan, la sua squadra del cuore, non si sarebbe avverato. Però Leonardo non si è arreso, ha continuato a combattere con la malattia e a settembre, quando è ricominciata la scuola (frequentava il quarto anno di Geometri, a Macerata) si è messo a studiare con tutto se stesso. A ricordare quei sogni e quell’impegno è la mamma Michela: «Prima della malattia il suo sogno era giocare a calcio, nel Milan. Poi si è dedicato alla scuola. Era un ragazzo tranquillo, socievole, amico di tutti – dice Michela Pizii –. Lui voleva fare la vita di un ragazzo, ma la malattia non glielo ha permesso. Però non si è arreso mai. E’ stato sempre forte, non si è mai lamentato dopo essersi ammalato. Ha mostrato sempre tanta forza. Era un ragazzo splendido». «La mamma e il papà sono stati eccezionali, hanno fatto tutto il possibile e anche di più per Leonardo, gli sono sempre stati accanto» dice lo zio, Matteo Pizii. Un paio di settimane fa il calciatore Giacomo Bonaventura del Milan gli ha mandato una maglietta del club rossonero autografata. Era felicissimo per quella maglietta e sarà sistemata nel feretro. Il funerale di Leonardo è già stato fissato, si svolgerà alle 10 di domani mattina, nella chiesa di San Martino a Petriolo. Poi il feretro del giovane sarà trasportato da un mezzo dell’impresa funebre Rossetti, che cura il funerale, al cimitero di Mogliano dove sarà seppellito di fianco al nonno, Pietro Pizii, cui era affezionatissimo. Pizii è il pensionato di Mogliano scomparso tragicamente a gennaio dopo un incidente stradale. Un dramma quello, che ha anticipato quello per Leonardo. Ora nonno e nipote riposeranno vicini, come ha chiesto Leonardo, che gli era legatissimo.

La mamma di Matteo tiene tantissimo a ringraziare tre medici che hanno seguito il figlio per il grande amore che gli hanno dedicato. «Il primo è Michele Valeri, oncologo dell’ospedale di Macerata – dice Michela Pizii –, con un ragazzo di 17 anni era una figura non da medico ma da amico, una persona splendida. Poi dell’hospice di San Severino, ringrazio il responsabile Sergio Giorgetti, che è stato vicinissimo  a Leonardo in questi ultimi giorni, e tutta l’equipe e l’infermiera Laura, per l’incredibile umanità e per avergli fatto avere la maglietta del Milan, e grazie a loro doveva venire anche Bonaventura, a brevissimo. E poi voglio ringraziare il nostro medico di famiglia, Maurizio Castellani, che è stato sempre presente, ed è stato vicinissimo a nostro figlio».

 



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