Oculistica ultimo atto. Il trasloco al sesto piano degli ambulatori si è concluso con successo. Il reparto è ufficialmente operativo da stamattina per il sollievo degli utenti le cui segnalazioni erano servite a Cronache Maceratesi per raccontare l’epopea dell’unità operativa e portarla oggi a lieto fine (leggi l’articolo). La data del 27 marzo, indicata dal direttore di area vasta Pierluigi Gigliucci (leggi l’articolo) è stata dunque rispettata (se non si considera ragionevolmente il fine settima) e lo scomodo trasferimento all’ex Inail prospettato lo scorso settembre sembra sventato. Da questa mattina strumenti, attrezzature e mobilio sono al proprio posto all’ultimo piano dell’ala nuova dell’ospedale. Dopo giorni di duro trasloco dal terzo livello, medici, infermieri e personale sono già operativi per gli interventi ambulatoriali.
In mattinata il primario Vincenzo Ramovecchi ha già effettuato diverse operazioni, tra cui anche le più complesse di distacco della retina. Nel pomeriggio l’utenza avvertita con puntualità nei giorni scorsi ha trovato facilmente i medici per le visite e gli accertamenti al sesto piano come indicato dai cartelli affissi anche agli ingressi degli ascensori. Resta ancora l’interrogativo sul reparto di microchirurgia che per il momento rimane chiuso, nonostante i locali nella corsia ovest del sesto piano siano praticamente conclusi da anni e abbandonati a se stessi (leggi l’articolo)·
(Cla.Ri.)
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Ecco una bella notizia! L’altra bella notizia, ormai già conosciuta, è che il servizio anticoagulanti – forse unico in Italia – continuerà in futuro. Esiste un nuovo macchinario che in qualche attimo dà al paziente la risposta, facendogli risparmiare perfino i soldi del parcheggio. Se non avessimo questo macchinario dovremmo farci prelevare il sangue dalla vena, invece che con un piccatina sul polpastrello. Occorre, però, per mantenere in vita questo beneficio fare la tessera all’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulanti, che partecipa alle spese per il servizio. Non si può avere tutto gratis, dati i tempi di ristrettezze.
Mi piace ricordare il plauso alla Sanità italiana e al nostro Ospedale Provinciale che sempre esprime il mio carissimo amico maceratese Tullio Moneta, italo-sudafricano, che per lavoro ha girato il mondo. Tullio si chiede: “Ma cosa volete, voi Italiani, da una sanità efficiente e gratuita come quella che avete? In Sudafrica i non paganti hanno una sanità che è anni luce lontano dalla vostra, con file interminabili soprattutto di neri, mentre le cliniche a pagamento per i bianchi e i neri abbienti sono efficienti, alla pari con quelle italiane”.
Visto che è impossibile (per mancanza di spazio) estendere l’Ospedale a Santa Lucia è vero (quel che si dice in giro) che da qualche parte (Regione, Comune, Ministero Salute) ci sarebbero (da tempo) le carte, le piantine, i progetti per un totalmente nuovo ospedale (attrezzatissimo!!!) in zona Piediripa (così da poter allargare il “bacino di utenza” e farlo diventare intercomunale) e la trasformazione di quello esistente in una specie di lungodegenza provinciale?
E sempre, da quel che si dice in giro, che sono anni che tali progetti e proposte restano chiusi in un cassetto perchè non c’è la volontà di farlo, e preferiscono potenziare altri presidi ospedalieri fuori provincia???