di Sara Santacchi
Con l’uscita dal Quirinale e le guardie schierate per il saluto d’onore è terminato l’incarico bis del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha lasciato la residenza istituzionale questa mattina, alle 12,09, per tornare a rione Monti da senatore a vita. Napolitano ha firmato la lettera di dimissioni e dopo nove anni dall’inizio del suo incarico, arrivato a 90 anni, chiude definitivamente il suo mandato. Un grande applauso ha seguito proprio la lettura del presidente della Camera, la maceratese Laura Boldrini, in aula, nella quale si dava ufficialità delle dimissioni. Tra i primi a ringraziare l’operato di Napolitano, il presidente della Regione Gian Mario Spacca, che ha detto: “Da italiano sono orgoglioso del ‘nostro’ Presidente. Da marchigiano lo ringrazio per la vicinanza alla comunità regionale che in questi anni ha sempre dimostrato”. Tra le attività che hanno legato l’ex presidente della Repubblica al nostro territorio la visita alla mostra di Padre Matteo Ricci, a Macao il 30 ottobre 2010. Impossibile dimenticare quando in veste di Ministro degli Interni, arrivò a Taverne dopo il terribile terremoto del 1997 che piegò l’entroterra.
Giorgio Napolitano a Serravalle nel 2007 al decennale dal terremoto (foto tratta dal libro “Il ragazzo e l’altopiano di Maurizio Verdenelli”)
“In quell’occasione – ricorda Venanzo Ronchetti, allora sindaco di Serravalle – Napolitano arrivò senza preavviso. Mi colpì la semplicità con cui venne a trovarci: non in pompa magna o facendo proclami. Io stesso lo seppi la mattina stessa. Al suo arrivo ci incontrammo in un container a Taverne e ricordo che dopo essersi interessato a quale fosse la situazione drammatica, in cui ci trovavamo, chiuse con la battuta: “Non si preoccupi, l’Ici sui container non lo faremo pagare” – continua Ronchetti – Decise di togliere le tasse alle popolazioni terremotate, continuando a versare ai Comuni le stesse risorse. Ci rivedemmo per il decennale, nel 2007 quando era da poco diventato presidente della Repubblica”. Si apre, dunque, ufficialmente la corsa al successore di Giorgio Napolitano. Diversi i nomi fatti nelle ultime settimane, ma dall’opinione dei maceratesi, sentiti questa mattina al mercato, ciò che emerge su tutto è l’incapacità di trovare una figura che possa ricoprire un ruolo così importante. Il nome di Prodi non convince, non si ha fiducia nei politici del momento e l’unico fattore a mettere d’accordo tutti è la difficoltà della politica nel rendersi credibile. Tante sono le incognite, per i cittadini, su chi sarà a salire al Colle. Chiamati a risolverle sono i politici, per i quali si prospettano giornate intense che porteranno al voto, auspicabile già per la fine del mese.
Per il deputato maceratese Irene Manzi: “Questo non è il momento dei nomi – afferma decisa – adesso dobbiamo cercare di trovare una figura che possa riscuotere il più ampio consenso. Una persona matura e d’esperienza. Non possiamo permetterci di bissare la situazione creata nel 2013, abbiamo un’ulteriore responsabilità. Personalmente – conclude l’onorevole Manzi – mi sento partecipe e responsabile della scelta che questo momento comporta. Sarà fondamentale creare una continuità con la rettitudine e la capacità di richiamare le istituzioni ai forti valori della Repubblica”.
Mario Morgoni, senatore del Pd
Fassino, Prodi, Cassese o nuove elezioni sono la proposta del senatore Mario Morgoni, per la prima votazione del 29 gennaio: “Nonostante alcuni tentativi di strumentalizzazione, Napolitano è stato fondamentale per questo Paese, in anni travagliati come quelli del suo mandato. E’ stata una figura capace di accompagnare la politica. Dunque, vedrei bene Piero Fassino, una figura con una storia importante alle sue spalle – Riguardo a Prodi – Anche lui ha degli aspetti che mi piacciono con una grande credibilità internazionale, al pari di Mattarella. Una figura al di fuori dalla politica sarebbe invece il giurista italiano Sabino Cassese”. Ciò su cui pone l’accento il senatore di Potenza Picena è: “L’essere seri. Siamo quasi condannati a doverlo essere. Bisogna imparare dagli errori e non permettere che riaccada quanto successo in passato. Se non dovesse uscire fuori un nome condiviso è obbligo interrompere la legislatura e andare alle urne”.
Napolitano a Taverne, in veste di ministro degli interni, per il terremoto del 1997 (foto tratta dal libro “Il ragazzo e l’altopiano” di Maurizio Verdenelli)
Napolitano a Taverne, in veste di ministro degli interni, per il terremoto del 1997 (foto tratta dal libro “Il ragazzo e l’altopiano” di Maurizio Verdenelli)
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Serve continuità? Si a far quello che vi pare!!!
Accordo sul nome??? Con calma e senza isterismi , nel 1992 Scalfaro fu eletto al 16º scrutinio.
Gengis Can for President!!
Gengis Can. Piccola scheda di presentazione. Nato sulle pagine di CM come risposta ai sempre più frequenti vituperi contro un noto esponente politico famoso più per la sua abilità nel gonfiare palloni all’uscita di supermercati durante le campagne elettorali che nell’esercizio delle sue funzioni. Nel corso degli anni si è specializzato in insulti vari portati in tutti i campi, come in quello calcistico dove espleta la funzione di esperto commentatore. Qualcuno vorrebbe che portasse la sua esperienza anche nei campi coltivabili. Allergico al lavoro, forte mangiatore di cioccolatini per cui ha speso una fortuna in uno dei suoi svariati collocamenti politici ha una particolare abilità nel sostenersi economicamente a spese degli altri.
Bugiardo, camaleontico, istrionico scrive nei vari commenti sotto un centinaio di pseudonimi. Tutte queste caratteristiche ne fanno un valido candidato alla seggiola più alta della politica anche internazionale dove molti suoi estimatori caldeggerebbero volentieri una collocazione.
Io un nome ce l’avrei: quello di Raffaele Cantone, già magistrato antimafia di prima fila, scrittore di libri che hanno aiutato gli italiani a comprendere la mortale pericolosità della camorra, oggi uomo delle istituzioni a capo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (dove sta operando benissimo), non schierato politicamente, ma da sempre al servizio del bene pubblico, a suo tempo mettendo a repentaglio anche la propria vita. Quale forza politica, dall’estrema destra all’estrema sinistra, potrebbe avere qualcosa da eccepire su un simile nominativo, che darebbe anche il segno di una svolta autentica all’interno delle nostre asfittiche istituzioni?
MORGONI for President!! Essere seri e coerenti, esatto Morgoni, condivido la Sua analisi sul Presidente! Lei è stato coerente, da Renziano, a prendere e sommare, sembra, la doppia indennità da Senatore e da Presidente delle farmacie?
Ritengo che qualsiasi cittadino italiano incensurato onesto e non aderente a nessun partito saprebbe fare meglio di RE GIORGIO
possibilmente il prossimo non coetaneo di garibaldi
e possibilmente nemmeno in politica dal tempo di mazzini
io proporrei peppe lu lupu
LA GALEERAAAA
Prima di definire Napolitano un Presidente eccezionale e senza pari come fanno in tanti vorrei che lo stesso mi chiarisca un giorno:
1 – perchè nel 2010 lasciò Fini con il cerino in mano visto che non fece discutere subito la sfiducia a Berlusconi facendo passare un mese durante il quale l’ex cavaliere fece una spudorata campagna acquisti (Razzi, ecc.).
2 – perchè nel 2011 anzichè mandare l’Italia al voto preferì il Governo Monti che secondo tantissime eminenze grigie doveva essere la panacea di tutti i mali ma che, invece, l’unico male lo fece ai lavoratori ed ai pensionati cui carpì una montagna di denaro per ripianare i buchi delle gestioni allegre delle Banche.
3 – perchè non incaricò mai Bersani per un Governo lasciandolo andare alle Camere per chiedere la fiducia forzando magari i 5 Stelle dopo che il PD, comunque, aveva vinto le elezioni.
4 – perchè non ha fatto nominare Gratteri ministro della Giustizia visto che molti altri magistrati, prima di lui, avevano svolto incarichi politici.
5 -perchè dopo l’innocuo Governo Letta ha tollerato il colpo di mano di Renzi che, a mio parere, parla tanto ma stringe poco e male.
6- perchè durante il governo Berlusconi ha firmato leggi che da più parti erano definite “ad personam” e forse incostituzionali.
7 – ecc. ecc.
Per almeno questi motivi non condivido l’opinione di tutti coloro che decantano le meraviglie di Napolitano ma ho accolto positivamente le sue dimissioni (dagli anni ’50 è in Parlamento!!!).
All’avvocato Bommarito esprimo la mia condivisione per quanto ha dichiarato anche se a Cantone preferirei Gratteri, magistrato di grandissimo coraggio che da tempo mette a repentaglio la sua vita ogni giorno.
Per Rodolfo Sperandini
Caro Rodolfo,
d’accordissimo con te su Nicola Gratteri, che stimo moltissimo e che oggi è il magistrato più esposto nella lotta all’organizzazione criminale più pericolosa d’Italia, la ‘ndrangheta. Solo che, mentre Gratteri sta ancora portando avanti il suo lavoro come pubblico ministero a Reggio Calabria (peraltro con risultati eccezionali), ed è bene che prosegua perchè al momento penso sia insostituibile, Raffaele Cantone è da tempo fuori ruolo come magistrato e già da alcuni anni sta svolgendo importanti ruoli di tipo istituzionale.
Quello del Presidente della Repubblica italiana non è un ruolo puramente tecnico e notarile,ma di notevole portata politica.Occorre,perciò,una persona di grande esperienza politica,considerando anche il fatto che oggi la politica si esprime soprattutto tramite singole personalità.Con l’aria che tira non vedo semplice la soluzione del problema di eleggere il successore di Napolitano che,secondo me,non si è mosso male alle condizioni date,certamente non esaltanti. Giovanni Bonfili.
La Manzi chiede continuità. Evidentemente ci sono ancora intercettazioni da far bruciare…