“Oggi siamo tutti Charlie Hebdo”. Così Biumor e Popsophia esprimono solidarietà e vicinanza alle vittime della redazione del noto giornale satirico francese che stamattina è stato colpito da un assalto armato in cui sono rimaste uccise 12 persone, e ferite altre 20. Autori della strage tre uomini incappucciati e vestiti di nero che entrando nella redazione del giornale a Parigi hanno fatto fuoco con dei Kalashnikov, urlando: “Vendicheremo il profeta”. Nella nota di Popsophia si legge: «Voltaire tre secoli fa aveva scritto “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”. Tuttavia, nel 2015 in Europa si muore ancora per la libertà di espressione. Un Paese senza satira è un Paese senza democrazia e tutte le istituzioni europee, tra cui quelle culturali, da oggi dovranno impegnarsi ancora di più per dare spazio a tutte le voci, soprattutto quelle diverse, soprattutto quelle scomode.
Popsophia ha deciso oggi di dedicare un appuntamento alla memoria delle vittime della redazione di Charlie Hebdo all’interno del prossimo Festival. Biumor, che nel 2014 ha trattato con i guanti della satira un tema delicato come quello della Grande Guerra, continuerà nella sua missione di esplorare la contemporaneità con un sorriso o uno sberleffo. “Combatti, scappi oppure ridi” fu il (purtroppo) profetico tema della Biennale 2013. A vincerla, fra 900 opere di 55 Paesi, fu un artista turco, Gumus Musa. Il nuovo anno si apre con l’esortazione a non scappare ma a combattere con le armi della cultura e della satira, in nome di tutte le culture».
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Tutto ciò accade forse perché l’Europa si apre a certi soggetti musulmani che invece dovrebbe respingere alle frontiere ???
Tutto ciò accade perché noi ci poniamo il problema dei crocefissi nelle scuole e dei presepi e nn ci poniamo il problema dell’immigrazione incontrollata?
Ogni commento è inutile difronte a tanta barbarie
Bella iniziativa di Popsophia e Biumor ma l’appello a “combattere con le armi della cultura e della satira, in nome di tutte le culture” sembra trascurare che alcune culture prevedono teoricamente e praticamente l’annientamento dell’altro. Il relativismo se nega l’originalità e la diversità delle culture può solo scappare; se riconosce la realtà e accetta la libertà può ridere di sé stesso, degli altri e pure combattere.
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