di Andrea Marchiori *
Nei giorni scorsi è apparsa la notizia di un sit-in messo in atto da alcuni ospiti del Gus per protestare su problematiche organizzative attinenti il ramadan (leggi l’articolo), iniziativa che, dopo l’intervento della polizia e dei rappresentanti dell’associazione, si è risolta senza particolari conseguenze. Un episodio che richiama quello accaduto qualche anno fa allorché alcune famiglie di immigrati avevano occupato gli uffici dell’assessorato alle politiche sociali, lamentando le condizioni di indigenza in cui versavano. In quella occasione il presidente Paolo Bernabucci ebbe una dura reazione nei confronti di costoro e di chi, a suo dire, li aveva manovrati per far nascere una tensione altrimenti immotivata. In altra occasione la protesta venne instaurata dalla comunità malese ma, anche in quella occasione, non sfociò in atti di violenza e, come ha sostenuto lo stesso Bernabucci, si trattava di problemi sempre posti sotto controllo.
La sede del Gus in via dei Velini
In effetti, tenuto conto della complessa attività di gestione del fenomeno dei richiedenti asilo e del numero di persone coinvolte nel corso degli anni nel programma di accoglienza, si deve ritenere che i rappresentanti del Gus abbiano svolto il loro compito con competenza. La questione dei richiedenti asilo si fa in questi giorni nevralgica in virtù del semestre italiano di presidenza europea, dove Renzi si giocherà una partita vera contro l’indifferenza dei ricchi Paesi del nord.
Paolo Bernabucci
Le questioni che ora vorrei sottoporre al presidente Bernabucci ed ai politici locali sono essenzialmente due: 1) se la crescita esponenziale che ha avuto il Gus in questi venti anni è tutt’ora compatibile con il modello associativo e strutturale proprio; 2) se la percezione di sovvenzioni e contributi pubblici deve imporre una maggiore trasparenza amministrativa e contabile dell’associazione.
Prendo spunto da un comunicato stampa rilasciato dal Bernabucci nel quale rivendicava la laicità dell’associazione, l’estraneità alla politica ed invitava chiunque lo volesse a trascorrere una settimana a stretto contatto con i volontari e gli immigrati (magari camuffati con finti baffi, diceva!) per vedere e credere circa la bontà del lavoro svolto. Mi permetto di osservare (con il dubbio di chi non conosce alcunché dell’attività svolta e, quindi, con il “timore” della smentita) che l’associazione è nata in una parrocchia con la nomina a vicepresidente del parroco per cui, almeno all’inizio, gli associati erano senz’altro animati da sentimenti cattolici che, peraltro, mi pare si legano bene a quelli dell’accoglienza e della solidarietà; forse, col passare degli anni, tale vicinanza alla chiesa si è via via affievolita ed ha prevalso la laicità. L’associazione, inoltre, sarà pure lontana dalla politica ma da questa ha tratto sicuro beneficio sia in termini economici (sebbene finalizzato al sostenimento delle iniziative e non all’arricchimento), che di riconoscimento istituzionale. Peraltro, il Gus mi sembra vicino ad altre organizzazioni di spiccato orientamento di sinistra e non credo che ammetterlo possa essere imbarazzante.
A sinistra Paolo Bernabucci, presidente del Gus, durante la posa della prima pietra la costruzione dello Human Solidarity Children Village in Sri Lanka
A proposito dell’attenzione politica riservata al Gruppo, con la determina dello scorso aprile del Comune di Macerata sono stati anticipati all’associazione, quale ente gestore del programma “Macerata Accoglie” triennio 2013-2016, una somma pari ad 50.000 euro al mese affinché l’associazione potesse attuare subito gli interventi di cui al progetto Sprar, senza attendere l’erogazione del contributo annuo ministeriale previsto per settembre-ottobre 2014. Si tratta di un contributo triennale di quasi 2 milioni di euro tra liquidità e valorizzazione (con una integrazione da parte dello stesso Comune). In tale contesto, tenuto conto che il Comune ha assunto la funzione della banca che anticipa somme consistenti di denaro pubblico, mi chiedo se sia necessario, o quantomeno opportuno, che sia attuata quella trasparenza amministrativa tipica degli impegni di spesa pubblica, ovvero la pubblicazione del progetto, la destinazione particolare delle somme e la revisione contabile della spesa effettuata da un organismo terzo e resa manifesta ai cittadini. Dette sovvenzioni pubbliche sono, infatti, regolate dai principi della trasparenza amministrativa in uscita (sia dal Ministero che dal Comune) ma non altrettanto da quella d’uso dell’ente utilizzatore che, peraltro, in questo caso non è “ente pubblico”.
Sebbene l’associazione sia senz’altro aperta (il principio è contenuto nello statuto e non potrebbe essere altrimenti), mi chiedo anche se vi siano dipendenti o addetti che percepiscano compensi magari con contratti temporanei o a progetto e se così fosse, mi sembrerebbe doverosa anche una trasparenza amministrativa in questo ambito dato che, lo ripeto, le disponibilità finanziarie sono di provenienza pubblica. A tale riguardo, l’associazione ha dovuto aggiornare il proprio statuto al fine di poter competere nell’assegnazione delle provvidenze economiche e pur prevedendo lo scopo di mutua assistenza regolata dal presupposto del volontariato con i benefici della onlus, non esclude la compatibilità con forme di dipendenza o collaborazione professionale anche in favore di propri associati: “Per l’attuazione dei propri fini statutari l’associazione si avvale in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali volontarie e gratuite dei propri associati salvo i casi di particolare necessità in cui l’Associazione può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo ai propri associati.
Faccio presente che nel Decreto Ministeriale di regolazione della gara per l’assegnazione dei contributi si parla sempre di “ente locale” come soggetto destinatario, mentre il Gus, in questo caso, risulterebbe come ente gestore. Va pure detto che la legge, ancorché in modo approssimativo, dispone in merito ai controlli sull’attuazione del progetto e prevede sanzioni in caso di mancato rispetto dello stesso, sanzioni che si risolvono in una decurtazione percentuale del contributo deliberato. Anche per il passato triennio era stato previsto sia il contributo del Comune sia l’anticipazione di quello ministeriale per l’importo di 25.000 euro ma, poi, non era stata deliberata l’ulteriore anticipazione di contributo allorché il progetto era stato ampliato ad ulteriori dieci immigrati con un aumento della sovvenzione di 125.000 euro.
La considerazione finale che mi sento di fare è che se un ente associativo gestisce un fenomeno così importante, sia dal punto di vista umanitario che economico, sarebbe opportuno che gli organi sociali siano sottoposti ad un maggiore controllo e trasparenza amministrativa (che non può essere quella dell’intruso camuffato), senza con ciò attribuire responsabilità o sospetti su nessuno. Il Gus ha come forma di autoregolazione l’assemblea degli associati ed il consiglio direttivo che non implicano quel controllo libero ed esterno proprio della normativa sulla trasparenza amministrativa. In tale contesto, il ruolo di presidente investe inevitabilmente sia il carattere decisionale che di controllo e ciò non garantisce che in caso di avvicendamento di quello attuale (ribadisco che dal 2007, epoca in cui la carica è ricoperta da Paolo Bernabucci, non ho ragioni per dubitare della corretta gestione sia amministrativa che contabile dell’associazione) sia assicurata la puntuale amministrazione del denaro pubblico. L’affermazione trova, peraltro, conferma da parte della stessa assemblea dell’associazione allorché si prendeva atto delle numerose difficoltà attraversate nel periodo in cui il vertice direttivo era rimasto sguarnito.
Un’ultimissima considerazione politica, totalmente estranea alla specifica all’attività del Gus, che personalmente ritengo lodevole sul piano umanitario, è che anche in questa occasione vi è la dimostrazione che nel bilancio comunale vi sono risorse disponibili oltre quelle destinate alle spese correnti ed indefettibili che consentono di perseguire obiettivi strategici di rilievo politico; in buona sostanza, Macerata non è un Comune che piange miseria se è in grado di rendersi promotore, sostenitore e finanziatore di un programma di accoglienza così imponente. Mi auguro che questo intervento venga colto dal presidente Bernabucci come occasione di positivo confronto e chiarimento, diretto semmai a far meglio accettare una situazione (quella generale dell’immigrazione sregolata) che desta più d’una perplessità. Sarebbe anche interessante conoscere dalle formazioni politiche (partiti e liste civiche) le rispettive proposte programmatiche sul tema dell’accoglienza e la disponibilità a sostenere iniziative come quella in esame.
* Avvocato Andrea Marchiori
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2000000 di euro per il gus da quel comune che dice di non avere risorse per la normale amministrazione. Avete capito cari concittadini Maceratesi dove finiscono i nostri contributi.
Interessanti osservazioni e chiare domande, che meriterebbero rapide risposte pubbliche, sia da parte del GUS che del Comune.
2 milioni ma solo per Macerata ?…per fare finta di fare cosa?…soldi pubblici…….chi li gestisce? naturalmente se ci sono addetti immagino entrati solo x raccomandazione,,non ho mai visto bandi del gus
Che bello fare il sociale coi soldi degli altri…queste associazioni mi sanno tanto di catto comunismo.
Mi piacerebbe vedere il bilancio del Gus di Macerata…è possibile?
Se c’è una cosa che, purtroppo, im Italia sappiamo fare e ne siamo maestri indiscussi è la distrazione dei fondi pubblici per fini tutt’altro che…..pubblici. Questo avviene a tutti i livelli, ma credetemi, la cosa più facile è farlo tramite un’associazione. Mi chiedo, perchè si è scelta proprio questa forma incontrollata per gestire tutti quei soldi? Bene ha fatto l’attento e bravo Marchiori a porre dei quesiti in tal senso. Attendiamo risposte.
Ottimo intervento avvocato Marchiori. Tra l’altro mi sembra di aver capito che il GUS non riceve soldi pubblici solo dal Comune, ma anche dalla Provincia attraverso il progetto “Mosaico”: 437.114,96 euro per il 2014 e 476.852,68 per ciascuno degli anni 2015 e 2016 al fine di ospitare rifugiati politici nei Comuni di S. Ginesio e Loro Piceno. In questo link si può tranquillamente scaricare il file con la delibera della Provincia: http://istituzionale.provincia.mc.it/?p=55661
http://istituzionale.provincia.mc.it/?p=55661
…il Progetto “Mosaico” – Ente capofila: Provincia di Macerata; Ente
attuatore: Associazione G.U.S. di Macerata; Enti aderenti: Comuni di S. Ginesio e di
Loro Piceno –
prevede un importo complessivo pari ad Euro 437.114,96 per l’esercizio
2014 e ad Euro 476.852,68 per ciascuno degli esercizi 2015 e 2016,
e si propone di
garantire ai beneficiari (nello specifico: 30 persone appartenenti alla categoria ordinaria
– solo adulti – di cui 15 ospitati presso il territorio del Comune di Loro Piceno e 15
presso il territorio del Comune di San Ginesio) un rapido accesso ai servizi,
all’orientamento e all’assistenza sociale attraverso operatori a supporto degli stessi nella
conoscenza del territorio, nel disbrigo delle pratiche burocratiche e di quelle legali
… totale 914000euro …? per 30 persone !
BRAVO AVVOCATO MAACHIORI!!! Finalmente quacuno che chiede chiarimenti su un’organizzazione ( sul suo vertice maceratese, che poi sappiamo tutti essere una sola persona!) che sembra avere una grande disponibilita’ economica (pubblica) per sostenere non si sa quanti bisognosi. Un suggerimento all Avvocato Marchiori: se ha bisogno di chiarimenti , basta andare a pranzo “DA ROSA” o “DA SECONDO” per incontrare sicuramente chi potra’ aiutarlo.
Simone, vuoi dire che questi personaggi mangiano nei migliori ristoranti di Macerata con i soldi “nostri?”. Ma allora è vero che è tutto un magna magna!! Pensa, se si concedono questi vizietti in maniera ricorrente, quanto possa essere facile sperperare tutti quei soldi di cui dispongono e senza obblighi di rendicontazione!!! Avv. Marchiori, lei si è assunto l’onore e l’onere di andare fino in fondo a questa questione, non molli chè in tantissimi la sosterremo nelle maniere più idonee, stia tranquillo. Grazie.
E meglio non parlare di come avvengono le assunzioni..come avvengono ?qualcuno lo Sa?
Da quanto leggo, pare che anche la Provincia partecipi con del denaro. Allora aggiungo al mio commento di prima, che le rapide e pubbliche risposte, arrivino anche da tale ente. Riflessione :in un momento di crisi generale, dove non ci sono i soldi per chi è in cassa integrazione o per la sicurezza e la sanità, questo GUS “ci sa fare”.
Condivido in pieno la sostanza dell ‘ articolo dell ‘ avv. Marchiori. Di questi tempi la trasparenza per quanto riguarda i flussi di denaro pubblico è una necessità, oltre che un obbligo di legge.
Senza contare che , nel merito, certi così tanti soldi potrebbero essere utilizzati per altre priorità.
Quanta superficialità e banalità nei commenti. Sparare a zero senza sapere, senza conoscere…è un classico (maceratese).
La risposta del presidente del Gus, Paolo Bernabucci. Leggi l’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/07/06/gus-20-anni-di-trasparenza-e-risultati-concreti/548624/
Sig. Giorgio Carlini, ci fa sapere cosa è che dobbiamo sapere? La mia prima domanda per lei è questa: “lei che cosa fa?”. Grazie.
Sig. Carlini, è lei banalmente superficiale. Le domande poste dall’Avvocato ed i vari commentatori che pongono interrogativi e inseriscono riferimenti, sono proprio perchè si richiedono maggiori delucidazioni, per capire meglio, per conoscere, per sapere come vanno le cose e poi semmai “giudicare”.