Colle dell’Infinito,
respinto il ricorso della Sovrintendenza
“Nessun vincolo di inedificabilità”

RECANATI - La sentenza del Consiglio di Stato chiude la vicenda decennale e consentirà la ristrutturazione di due vecchi edifici alla signora Dalla Casapiccola. Italia Nostra non si arrende: "La partita si riapre e ci vedrà a sostegno del paesaggio leopardiano"

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COME SARA' Il progetto di ristrutturazione

COME SARA’ Il progetto di ristrutturazione

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COM’E’ – Lo stato attuale degli immobili di Anna Della Casapiccola

 

di Alessandra Pierini

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio delle Marche contro una sentenza del Tar che permetterebbe la ristrutturazione di due vecchi edifici rurali sul Colle dell’Infinito a Recanati per trasformali in una country house. Contro il progetto si erano schierati anche Italia Nostra, il Fai (che hanno affiancato la Soprintendenza nel procedimento) e la famiglia Leopardi.

 E’ l’avvocato Alessandra Piccinini che assiste legalmente Anna Dalla Casapiccola, proprietaria degli stabili a commentare la notizia.

«Nella sentenza, la ricostruzione di controparte viene definitivamente smentita dal Consiglio di Stato, che ha riconosciuto le ragioni della Signora Dalla Casapiccola, confermando la sentenza del TAR. Si ricorderà che sulla vicenda era intervenuto addirittura il sottosegretario ai Beni culturali, dichiarando che questo appello del Ministero sarebbe stato “un esempio nazionale”.
Ebbene, se di esempio nazionale si può parlare, questo semmai deve essere riferito alla pretestuosità, inconsistenza ed approssimazione delle ragioni espresse dalla Soprintendenza.

 

L'avvocato Alessandra Piccinini

L’avvocato Alessandra Piccinini

Lo stesso Consiglio di Stato, sul punto, ha riconosciuto che “l’area non è sottoposta a vincolo di inedificabilità, che l’intervento ha il pregio di proporre il recupero di un immobile ammalorato dal tempo e che la tutela del preminente valore del paesaggio non deve necessariamente coincidere con la sua statica salvaguardia, ma richiede al contrario interventi improntati a fattiva collaborazione delle autorità preposte alla tutela paesaggistica, funzionali a conformare le iniziative edilizie al rispetto dei valori estetici e naturalistici insiti nel bene paesaggio”.

Confidiamo che, d’ora in avanti, il procedimento possa svolgersi all’insegna di valutazioni equilibrate e della reciproca collaborazione, come avevamo sempre chiesto.
Va precisato, infine, che la Signora Dalla Casapiccola non intende affatto realizzare un “agriturismo”, ma il progetto di trasformazione del casale ha scopo di recupero abitativo».

***

Sulla sentenza interviene anche Italia Nostra:
«Il Consiglio di Stato, nella sentenza sul ricorso avanzato dal Ministero dei Beni Culturali supportato dall’intervento di Italia Nostra Onlus e del FAI, non ha certamente chiuso la partita, né ha dato via libera alla realizzazione della country huose sul Colle dell’Infinito a Recanati.
Infatti nella sentenza il Consiglio di Stato rimette la decisione alla Soprintendenza invitandola a “riattivare il procedimento amministrativo per arrivare ad una definitiva espressione della propria volontà” evidenziando l’iter logico della stessa con maggiore riferimento alle caratteristiche concrete del progetto, ritenute in contrasto con i valori paesaggistici.
Nella sentenza il Consiglio di Stato prospetta l’eventualità di prescrizioni che impongano la conservazione dei volumi dell’edificio esistente (quindi senza aumenti di volume ndr), che escludano lo sbancamento del sottosuolo e che valorizzino l’uso dei materiali della tradizione locale. Sempre la sentenza definisce “pregnanti” le considerazioni contenute negli atti del Ministero e degli enti intervenuti ad adiuvandum (Italia Nostra Onlus e FAI) avanti al Consiglio di Stato, “a proposito della incompatibilità dell’intervento edilizio proposto con i valori paesaggistici espressi dai luoghi contemplati dal Leopardi”
Quindi la “partita” si riapre a livello amministrativo ed il pallino torna in mano alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche.
Anche questa fase vedrà Italia Nostra intervenire a sostegno delle ragioni del Paesaggio leopardiano».

 

 



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