di Marco Ricci
Non ci sarà un fronte unitario ad appoggiare Giuliano Bianchi per il quarto mandato alla presidenza della Camera di Commercio. Come si poteva immaginare più che altro dai silenzi, sia la Cgil che la Confindustria hanno espresso la necessità di un rinnovamento degli organi camerali. La prima ad uscire allo scoperto è stata oggi la Cgil, con un comunicato firmato dal suo segretario provinciale, Aldo Benfatto. “La Cgil ritiene necessario procedere ad un necessario rinnovamento, a cominciare dalla carica di Presidente dell’Ente stesso – è scritto a proposito delle cariche esecutive – Per questo non sosterrà candidati che hanno superato il doppio mandato. Lo spirito della legge e’ chiaro e non può essere interpretato in modo burocratico. Va invece colto il segnale politico che impone un necessario rinnovamento per tutti, compresa la classe dirigente maceratese”.
Seppure più ovattato nei toni, ma piuttosto chiaro nei contenuti, è anche un secondo comunicato inviato questa volta da Confindustria il cui peso, all’interno degli organi camerali, non è affatto trascurabile. Pur ribadendo la propria posizione di apertura e confronto con le altre associazioni di categoria senza porre alcun veto sulle persone, Confindustria dichiara di voler rappresentare “il sentimento della base associativa, e anche della società civile, nel manifestare la forte esigenza di rinnovamento, a livello nazionale e locale. Da sempre Confindustria Macerata crede nella risorsa del cambiamento indispensabile per guardare al futuro in particolare per l’attuazione di programmi nuovi, pragmatici, atti a ridare impulso alla crescita economica”.
Un rinnovamento dunque, quello invocato da Confindustria, che di fatto mal si concilia con il quarto mandato di Giuliano Bianchi, sul cui operato non sono mai state mosse aperte critiche.
Anche il segretario della Cgil Benfatto, da noi raggiunto telefonicamente, ha tenuto a sottolineare come la posizione del sindacato “non esprima una critica alla persona di Bianchi, ma piuttosto l’esigenza di guardare al futuro”. E’ indubbio che su Giuliano Bianchi – di cui in effetti quasi nessuno mette in discussione il passato operato in Camera di commercio, spesso anche apprezzato – volendo o nolendo pesi il complessivo giudizio sulla governance marchigiana. Questo anche in riferimento a quanto accaduto in Banca Marche i cui consiglieri maceratesi – di fatto – erano espressioni proprio delle associazioni di categoria che controllano Fondazione Carima. Dunque sia la Cgil che Confindustria ne farebbero più che altro una questione di opportunità e di rinnovamento generale, questioni in ogni caso che potrebbero sbarrare la strada al quarto mandato dell’attuale presidente.
L’uscita dal silenzio di Confindustria e Cgil, il travaglio che sta vivendo la Confcommercio con la sfiducia a Volpini – uno dei più forti sostenitori di Bianchi – apre adesso un nuovo scenario tutto da scrivere. Non è neppure da escludere che nelle prossime settimane, sulla scia della Cgil, anche le organizzazioni storicamente più vicine alla sinistra possano cambiare opinione e rompere quel fronte comune con Confartigianato e Coldiretti che al momento rinnoverebbe a Bianchi il mandato. Seppure le posizioni appaiono ora definite, ci sarà tempo fino a maggio per individuare chi siederà negli organi camerali e probabilmente – da qui ad inizio primavera – molte cose cambieranno ancora. Ma una indicazione oggi emerge in modo chiaro. Ovvero che la strada per Bianchi – inizialmente in discesa – si è fatta in salita.
Sempre in merito al rinnovo degli organismi camerali, i consiglieri di Confcommercio avrebbero informato stasera la Camera di Commercio della diffida che questa mattina era stata inviata al presidente Mario Volpini (leggi l’articolo), sottolineando l’intenzione di tutelare l’associazione e gli iscritti nel caso di un comportamento di Volpini che possa nuocere a Confcommercio. Una situazione esplosiva che vedrà domani il ritorno a Macerata del direttore regionale, Massimiliano Polacco, probabilmente accompagnato da un dirigente nazionale. Lo scopo fare chiarezza e seguire gli ultimi passaggi prima del deposito delle liste in camera di Commercio.
Ricordiamo infatti che domani scade il termine ultimo per presentare gli apparentamenti tra le diverse associazioni nonché la lista con i rappresentati. Dati questi ultimi necessari per determinarne il peso specifico delle diverse associazioni e sulla cui base verranno poi attribuiti i posti in consiglio.
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Non possono essere riproposti alla guida della Camera di Commercio sempre i soliti personaggi protagonisti, negli ultimi venti anni, di un sistema di potere che è andato in crisi e che ha fallitto su diversi fronti. La classi dirigenti, a tutti i livelli, vanno con coraggio e determinazione, cambiate e rinnovate.
Era ora
In una qualsiasi azienda privata un manager resta ,di solito, al massimo tre anni. Il tempo per apportare all’azienda tutto il bagaglio delle sue conoscenze, tutta la sua creatività. Poi l’azienda lo ringrazia ed assume un altro manager. Credo che Bianchi con i suoi tre mandati (12 o 15 anni?) abbia avuto tutto il tempo per trasmettere le sue potenzialità alla Camera di Commercio. A questo punto sarebbe normale ringraziarlo e sostituirlo con un volto nuovo, con altre nuove potenzialità.
Certamente qualora fosse lo stesso Bianchi a farsi da parte sarebbe un bel gesto che gli farebbe onore.
Constatiamo con piacere che gli amici cominciano a sfilarsi…
Era ora ! Anche dopo il secondo mandato !!!
Mica penserete che a quasi 60 mi metto a lavorare!?
Copiando Galilei, finalmente “eppur, qualcuno, si muove”!
C’è da riconoscere che se un presidente della repubblica a 85 anni si ricandida al quirinale , anche un povero cristo di 60 anni è legittimato a ricandidarsi alla Camera di Commercio !!!!!! A proposito ,ma i nostri politici non hanno da dir niente sulla questione???
SILENZIO ASSORDANTE!!!
“Padroni” e “servi” concordano! CHE STRANO!!!
Ho conosciuto Giuliano Bianchi ai tempi in cui si dilettava a giocare a pallavolo alla palestra GIL di Viale Don Bosco, con i Fratelli Marzi, Rosichini, Andrea, erano i tempi dove tra i giovani sventolavano più le bandiere rosse che… altre! Il povero Giuliano, fidanzato con la figlia del Senatore Tambroni, poi divenuta sua legittima moglie, si dibatteva tra il suo credo e la possibilità di cambiare la sua vita, accettando il compromesso! Vinse la seconda. Laureato in Giurisprudenza, come mezza Macerata, chinò il capo ed iniziò presso la Confartigianato. Morto il Suocero, ne ha ereditò la poltrona e da lì, non se ne è più scollato. Ora, a quasi 60 anni, dopo le disastrose gestioni degli Organismi da Lui gestiti, si ripropone ancora una volta. Caro Giuliano, ma lascia perdere, riguadagni un pò stima per quanto è possibile, e favorisci quel naturale ricambio che necessita la nostra classe dirigente. In ciò vorremmo non trovare e riscontrare nuovi casi di nepotismo e/o favoritismi. Nella speranza che in anzianità tu venga supportato dal buonsenso, cordialmente.
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Chapeau Homeland! Il suo corsivo, lo si guardi da qualsiasi angolazione, è di una efficacia e di una precisione superlativa.
meglio senza che con!!!!!
Bianchi se hai problemi di schiena non andare all’ospedale, ci pensa Homeland, ti ha già fatto i raggi, penso che possa farti anche la TAC o la Risonanza Magnetica.
Basta Bianchi non se ne può più.
@homeland. Conservi il suo epitaffio per il commiato finale del suo conoscente dall’associazione. Nessuno riuscirà a fare di meglio.
Basta con queste cariatidi! NON SE NE PUÒ PIÙ!!