Caso Coturfidi, riuniti i vertici della coop, con ogni probabilità per discutere del buco nel fondo di garanzia che si aggirerebbe intorno al milione di euro. Una vicenda da poco emersa (leggi l’articolo) che sta scuotendo i vertici di Confcommercio. Facendo emergere i primi distinguo, non solo nei confronti di alcuni amministratori dell’associazione di categoria, ma anche prese di distanza da quanto accaduto nella cooperativa di garanzia. Molti amministratori di Confcommercio tengono infatti a sottolineare – per quanto Coturfidi possa considerarsi un’emanazione di Confcommercio – come tra l’associazione e la cooperativa ci sia una netta separazione. Non solo amministrativa, ma anche di attività e di bilanci.
Questo “per difendere non solo i commercianti ma anche un’associazione fatta da tanti dipendenti che tengono alla Confcommercio, in un momento già particolarmente difficile per via della crisi economica”. Alcuni amministratori dell’ente hanno anche sottolineato come fossero all’oscuro di quanto è avvenuto in Coturfidi, benché ai vertici della cooperativa e dell’associazione in alcuni casi siedano le medesime persone o parenti. Dando l’impressione di compartimenti stagni non facilmente penetrabili.
I fatti che avrebbero causato il buco nel fondo della Coturfidi sarebbero risalenti a qualche anno addietro. E la somma sottratta, sembrerebbe da una dipendente della coop in seguito allontanata, si aggirerebbe sul milione di euro. La difficile crisi economica, che avrebbe spinto in default alcuni commercianti garantiti dal fondo di garanzia, avrebbe fatto emergere le difficoltà della cooperativa che agevola i commercianti nell’accesso al credito. In serata, alle 19.30, è previsto un consiglio di amministrazione della Coturfidi che si immagina particolarmente acceso.
Sempre oggi, stante anche la polemiche sollevate dalla questione, Confcommercio e il suo presidente Mario Volpini – presente anche negli organismi di Coturfidi – si sarebbero chiusi in uno stretto riserbo. Per domani sarebbe invece previsto un comunicato per illustrare la situazione. Ed è di nuovo tornato a Macerata Massimo Polacco. Il direttore generale delle Marche incaricato da Confcommercio nazionale di tenere sotto osservazione l’organismo maceratese che oltretutto è da vario tempo senza un direttore.
Intanto vengono alla luce alcuni possibili problemi che potrebbero riguardare anche la Ascom. La società di servizi con undici filiali sparse per la provincia e collegata sempre a Confcommercio che, da quanto abbiamo appreso, non verserebbe in ottime acque. Tanto che negli ultimi mesi si sarebbe parlato della possibilità, poi fermata, di proporre ai lavoratori dei contratti di solidarietà. Una serie di difficoltà dunque che starebbero a mano a mano emergendo intorno a Confcommercio Macerata.
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