La maggioranza non c’è più:
sotto sui debiti fuori bilancio
e salta la variante urbanistica

CIVITANOVA - Comincia male e finisce peggio per il centrosinistra il primo Consiglio comunale dell'anno: prima l'assessore Micucci ammette un errore sulla tempistica per approvare la lottizzazione Sabatucci (i termini scadevano il 19 gennaio e non il 24). Poi, per un voto, l'opposizione respinge l'approvazione di 21mila euro di debiti

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Un intervento di Pier Paolo Rossi in Consiglio comunale

Un intervento di Pier Paolo Rossi in Consiglio comunale

Mirella Emiliozzi e Pier Paolo Pucci (M5S)

Mirella Emiliozzi e Pier Paolo Pucci (M5S)

di Filippo Ciccarelli 

A Civitanova la maggioranza in Consiglio comunale non c’è più. Lo dicono i numeri, che certificano una vittoria dell’opposizione su un tema molto importante come il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio. Il colpo di scena arriva all’1.07 di sabato 25, quando il Consiglio comunale di Civitanova vota il 24esimo punto all’ordine del giorno. Vista l’ora tarda, è stato deciso che sarà l’ultimo, ed altri importanti argomenti (tra cui i bilanci dell’Atac e delle Farmacie, il consuntivo 2012 dell’Azienda dei Teatri e il regolamento edilizio) saranno rinviati alla seduta successiva. I consiglieri devono votare il riconoscimento di debiti fuori bilancio pregressi, per interventi alla piscina comunale e relativi all’incarico di supporto tecnico per lo sviluppo e la riqualificazione urbana e studio acustico dell’ex chiesa di San Francesco. Si tratta di una cifra di 18mila euro, che arrivano a 21mila circa con l’Iva. La votazione si chiude e il responso sorprende tutti i presenti: la maggioranza viene battuta di un voto (7 favorevoli, 8 contrari): risultano decisivi i 5 astenuti e i consiglieri che, pur presenti in Assise, non hanno votato. Tutta l’opposizione, ad eccezione dell’ex sindaco Mobili (che aveva già lasciato palazzo Sforza da circa un’ora), vota contro il riconoscimento. E così i 7 voti favorevoli dei consiglieri Angelini, Franco, Iezzi, Postacchini, Rutili, del sindaco Corvatta e del presidente del Consiglio comunale Costamagna non bastano. Pesano tantissimo le astensioni, che sono quasi tutte di segno Pd. Ad eccezione di De

Yuri Rosati (Pd)

Yuri Rosati (Pd)

Vivo, da tempo fuori dalla maggioranza e del consigliere Dolci, si sono infatti astenuti i consiglieri Colucci, Mariani e Rosati. Non hanno votato, pur avendo partecipato ai lavori del Consiglio, i consiglieri Gismondi, Rachiglia e Rossi: quest’ultimo si è giustificato dicendo di essere momentaneamente uscito al momento della votazione.

Ma la fibrillazione nella maggioranza è evidente, anche perché non è chiaro cosa accadrà adesso e chi dovrà mettere mano al portafogli per coprire le spese che il Consiglio comunale non ha riconosciuto: «Dobbiamo valutare la situazione, se è possibile riportare questi debiti pregressi in Consiglio comunale, o se ci sono altre soluzioni da studiare con il segretario» ammette l’assessore al bilancio Doriana Mengarelli. Per ora l’unica cosa certa è che quelle spese non saranno liquidate dal Comune.
Non è un caso che alla Giunta sia mancato l’appoggio della maggioranza su una questione di bilancio. Da tempo le forze politiche che chiedono il rimpasto vorrebbero la sostituzione dell’assessore Mengarelli. Ma con il voto contrario a debiti contratti in materia urbanistica e di lavori pubblici, si

Un intervento di Claudio Morresi (Insieme per Civitanova)

Un intervento di Claudio Morresi (Insieme per Civitanova)

fanno meno certe le posizioni degli assessori Micucci e Poeta, responsabili (a livello politico) delle decisioni che la loro stessa maggioranza ha deciso di non votare in maniera unita, proprio in tema di urbanistica e lavori pubblici. Un problema non da poco per il sindaco Corvatta, che deve ancora assegnare la sedia lasciata vuota da Antonella Sglavo, titolare dei Servizi Sociali. Per quella poltrona era stato fatto più volte il nome di Yuri Rosati, esponente della corrente renziana del Pd e uno dei cinque che si è astenuto nel riconoscere i debiti fuori bilancio.
Ora la palla passa al sindaco, che ha sempre cercato di mantenere una linea di massima conciliazione tra le varie anime della maggioranza ma anche tra le figure istituzionali del Comune e dell’Amministrazione, come nel caso dello scontro frontale tra il presidente dell’Assise Costamagna ed il segretario comunale, Piergiuseppe Mariotti, sul caso Farmacie. Corvatta potrebbe dire di sì ad un rimpasto, alla luce del dato politico emerso in aula, che ha mostrato come la maggioranza sia pronta a far mancare il proprio appoggio anche su questioni chiave come il bilancio del Comune.

Un intervento del vicesindaco Giulio Silenzi

Un intervento del vicesindaco Giulio Silenzi

Già in precedenza la maggioranza aveva deciso di astenersi (questa volta in modo compatto) dal riconoscimento di passività pregresse derivanti da parcelle di avvocati e che ammontano a 244mila euro. La votazione è passata con 5 voti favorevoli dell’opposizione, 2 contrari (Pucci ed Emiliozzi del M5S) e 15 astenuti, della maggioranza. Sul punto il centrosinistra ha accusato il centrodestra di aver fatto quei debiti senza prevedere un’adeguata copertura nel bilancio.«Prendiamo atto di queste passività, certamente con quei 244mila euro avremmo potuto fare tante altre cose» ha detto Mirella Franco, capogruppo del Pd, a cui ha risposto il collega Claudio Morresi, capogruppo di Insieme per Civitanova: «Avremmo potuto fare tantissimo anche con i 600mila euro persi per il fotovoltaico». A quel punto è intervenuto anche il vicesindaco Giulio Silenzi: «Ci avete lasciato 270 cause, al Comune in totale vengono chiesti 38 milioni di euro, 18 solo per la Ceccotti. Si tratta di una cifra enorme per una città di 40mila abitanti, se venissimo condannati anche per metà di quella cifra andremmo in default: non ho memoria di cause vinte. Questo è lo specchio di un modo di governare approssimativo, e difficilmente si potrà dire che il responsabile è Corvatta».

consiglio comunale civitanova (1)Il Consiglio si è aperto con un primo colpo di scena: tra i punti più attesi all’ordine del giorno c’era l’approvazione della lottizzazione Sabatucci. C’era infatti da approvare il documento inviato dalla Provincia che si inseriva nella variante urbanistica che è tra le più importanti nella storia di Civitanova. Il termine di 180 giorni sarebbe dovuto scadere il 24 gennaio, cioè durante la seduta dell’Assise comunale, ma l’assessore Micucci ha spiegato: «C’è stata una svista, ci sono due interpretazioni. La prima è che il termine per l’approvazione sia di sei mesi. L’altra, che anche io condivido, è che vadano contati 180 giorni, per cui il termine per approvare la variante è scaduto il 19 gennaio. Sono il primo ad essere rammaricato – ha detto l’assessore all’urbanistica – per un errore che avrei volentieri evitto. In ogni caso ripubblicheremo la variante, prima di inviare il progetto alla Provincia dobbiamo aspettare il parere definitivo della Società Autostrade che non è ancora arrivato». La Provincia aveva infatti dato 180 giorni di tempo per approvare una variante sulla rotatoria, richiesta dallo stesso Ente e necessario per l’approvazione di tutta la lottizzazione: ora l’iter dovrà ricominciare.  «C’è stata una negligenza in pieno del tecnico, ma anche sua, che doveva controllare – ha consiglio comunale civitanova (4)detto il consigliere Giovanni Corallini (Libera), rivolto all’assessore Micucci – Oggi abbiamo fatto una magra figura». Proprio per la gestione dell’iter sulla variante urbanistica i cui termini per l’approvazione sono scaduti il 19 gennaio scorso, il centrodestra sarebbe orientato a chiedere le dimissioni dell’assessore Micucci. I consiglieri hanno votato all’unanimità la convenzione con RFI per l’abbattimento delle barriere architettoniche in stazione ed è stata deliberata l’immediata esecutività, ed è passata anche la mozione dei grillini per individuare aree idonee per gli orti urbani e per predisporre il relativo regolamento (18 sì, 1 no, nessun astenuto).

consiglio civitanova gennaio 2014 (1) consiglio civitanova gennaio 2014 (2)

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consiglio comunale civitanova (16)

 

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