di Laura Boccanera
E’ partito questo pomeriggio, con l’incontro svolto in sala giunta con i rappresentanti delle associazioni di categoria, il percorso di progettazione partecipata avviato dall’Amministrazione comunale per la ridefinizione urbanistica dell’area Ceccotti (leggi l’articolo). Un incontro che ha riscosso una nutrita partecipazione dai rappresentanti degli enti invitati ed è stato introdotto dal sindaco Tommaso Claudio Corvatta. “Questa è la sede per iniziare a promuovere idee – ha rimarcato il primo cittadino – Come amministrazione abbiamo impresso delle linee guida, nella direzione della riqualificazione urbanistica, della promozione della mobilità, di interventi ecosostenibili ed all’insegna del contenimento dei volumi. L’area Ceccotti rappresenta la principale opportunità di svolta per Civitanova Marche e riteniamo preziosa la collaborazione di un professionista di altissimo spessore come l’architetto Sandro Polci”. Proprio Polci ha introdotto poi, con l’aiuto di una serie di slide, alcuni elementi cruciali per la riqualificazione dell’area. “Non siamo qui per proporre soluzioni o un progetto già definito, altrimenti tutto questo percorso non avrebbe senso. Abbiamo deciso di partire da un incontro con gli stakeholders perché riteniamo necessario capire quali possano essere gli interlocutori per intervenire. Altrimenti sarebbe come apparecchiare una tavola imbandita senza avere chi cucina”. Di seguito, alcuni spunti per avviare il confronto. “L’area Ceccotti non deve diventare un altro quartiere o un’altra linea di traffico su gomma, non è questo l’obiettivo. Va invece sgretolato quel muro tra due parti della città costituito fin qui dalla stazione ferroviaria. La mobilità deve superare questa barriera, attraverso un sovra o sottopasso che porti verso il corso. Un altro obiettivo sarà quello di riqualificare l’ex fornace. In Europa esistono esempi molto interessanti, come quelli della riqualificazione di opifici industriali nella Ruhr, che potrebbero fornire spunti positivi. Pensiamo inoltre ad un polo verde, che vada in continuità con il Parco del Castellaro, un’area che deve essere verde, ma vissuta, tenendo conto che in questa zona gravitano all’incirca 140.000 persone e questo sito può diventare anche un’attrattiva turistico-ricettiva”. In tema di parcheggi, l’architetto pensa “ad una soluzione non visibile, che potrebbe ricavarsi realizzando un basamento sopra l’attuale livello dei posti auto. Il proposito è quello di evitare di portare il traffico
su gomma dentro la nuova area”. Da Polci anche una precisazione sulla progettazione partecipata. “E’ una modalità apparentemente lenta, ma non è così. E’ invece la strada più breve perché consente di raggiungere una soluzione condivisa. Quello che inizia oggi è un percorso di durata complessiva di circa 4 mesi”. Dopo una serie di interventi e suggerimenti da parte dei presenti alla riunione, la chiusura dell’assessore all’urbanistica Francesco Micucci. “Sappiamo tutti in linea di massima cosa vogliamo fare, l’obiettivo di questi incontri è quello di trovare soluzioni condivise e praticabili, contemperando le idee con i criteri economici necessari a tenere in piedi l’operazione”. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato prossimo, 18 gennaio, alle ore 15.30, in sala consiliare, dove si svolgerà la prima assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza. In settimana sarà inoltre attivata una sezione al sito internet comunale in cui verranno inseriti relazioni e documenti relativi agli incontri sull’ex Ceccotti e sarà allestito un indirizzo mail dedicato per raccogliere osservazioni, suggerimenti e contributi per la ridefinizione urbanistica dell’area. Tra i partecipanti all’incontro diverse categorie e associazioni fra cui Confcommercio, Acc, sindacati, Cna, Confartigianato, Legambiente, l’associazione Fonte e diversi consiglieri comunali.
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Corvatta ce fa n’altro centro commerciale,busciardo de gnente
Ricordo che a novembre 2012, ci fu presso la vecchia fiera oramai chiusa, un incontro identico a quello di oggi, dove addirittura fecero compilare un questionario ai presenti, per capire quali fossero le idee dei cittadini in merito all’area. Il relatore era lo stesso architetto di oggi e le promesse furono le stesse di oggi e precisamente che entro pochi mesi si avrebbe avuto ilovo progetto definitivo e l’approvazione in consiglio comunale. La sostanza invece e’ che a distanza di un anno nulla e’ stato fatto e siamo al punto di partenza, complimenti!
Presa in giro bella e buona, ma spero sempre in un miracolo…
L’Architetto Polci ha l’incarico per circa 50.000€ di organizzare,seguire la fase che precede la progettazione ossia la partecipazione,la raccolta dei materiali e abbozzare la sintesi del percorso avviato. Intanto è bene ricordare che Sindaco e Giunta in questo caso hanno perso circa un anno di tempo senza che ne abbiano dato conto. e si sa che il tempo non gioca a favore della riqualificazione dell’area,nei rapporti con i proprietari delle aree e della riqualificazione del centro anche sotto il profilo ambientale e della mobilità.
L’architetto Polci è stato scelto con una nomina fiduciaria mentre era possibile seguire altri percorsi magari più competitivi fra professionisti e studi professionali.Una competizione che guardasse con favore magari giovani professionisti.
Di certo stante la qualità formale dell’incarico all’architetto questo non dovrebbe poi materialmente redigere il progetto.Siamo convinti che per realizzare il vero progetto l’ufficio tecnico comunale possiede le professionalità necessarie.
Il Verde Pubblico, ricucire quel comparto spezzato dalla ferrovia alla città,il collegamento ( che è nei fatti da anni) fra Parco del castellaro e la futura area,ecc sono cose tutte ovvie, dovute ormai prassi consolidata nelle progettazioni urbane strategiche.
Il vero nodo mai sciolto in decenni è quanta della cubatura vantata come ” diritto ad edificare” da parte dei proprietari delle aree ex Ceccotti farà parte del nuovo progetto?
Una domanda ineludibile perché benissimo la Partecipazione nelle scelte ma un ruolo importante forte lo avranno anche i proprietari delle aree perché nessuno crediamo pensi che le aree verdi,i tanti parcheggi,ecc saranno ceduti gratuitamente all’amministrazione comunale.Per questo crediamo che oggi e ancora per molto tempo non tutte le “carte” siano stata scoperte in questa importante partita.
Ma l’area ceccotti è pubblica o privata?
È del comune? Quale zona?
O della Terzo Millennio o Prica Immobiliare che dir si voglia?
Non c’è sull’intera area un’ipoteca da 50 milioni di euro a favore di Banca Marche?
Come fa il comune a progettare su roba d’altri peraltro ipotecata?
Io non riesco a capirlo, c’è qualcuno più capace che me lo spiega?
Grazie…
per ricordare ricapitoliamo:
Sottopassi con il centro :ce n’erano 2
parcheggi : c’erano,sufficienti per il nuovo, il centro e la stazione ,praticamente tutti interrati o in un multipiano
terrazzato con verde che arrivava a livello statale 16
fornace : c’era ,tutta pubblica e restaurata dai privati con destinazione: esposizione .università, etc
verde :c’era e collegato al castellaro.
160.000 metricubi stabiliti da qualcuno che adesso sta in amministrazione , ridotti a 96mila
con obbligo di concorso di idee per l’aarchitettonico.
Una domanda forse banale forse mal posta ma ci sta tutta:La Banca delle Marche ha una ipoteca a suo favore di 50 milioni di Euro sull’ex area Ceccotti e altri ,Medioleasing società finanziaria di BDM è proprietario dell’area Civita Park,ecc. Che sta succedendo a Civitanova ? si fanno operazioni immobiliari e urbanistiche di cui la BDM e emanazioni sono in qualche modo interessate?
Dottor Mobili, lei che scrive è forse l’ex Sindaco?
Se si mi tolga una o più curiosità. Ma durante il Suo mandato non è riuscito proprio a muovere nulla? No perchè la situazione è stagnante da anni ormai… Cosa significa c’erano parcheggi, c’erano musei, c’erano multipiani? Contano i fatti nella vita reale e i fatti dicono che non c’è niente se non una societa in concordato preventivo (ve l’avevo detto 3 anni fa in un ricorso al tar, quindi carta canta) e un’area ipotecata per 50 milioni di euro che non è di proprietà del Comune e sulla quale il comune non ha alcun diritto, se non quello pianificatorio (forse, limitatamente alle convenzioni firmate precedentemente e a quelle scadute e ai diritti dei proprietari ed ex proprietari). Insomma l’Area Ceccotti è un casino della… Ci siamo capiti dottor Mobili.
Saluti cordialissimi
La vicenda dell’ex Ceccotti è iniziata male.Intanto nessuno e tanto meno Sindaco e assessore all’urbanistica del perché c’è stato un anno di vuoto fra la delibera di incarico all’architetto Polci e la convenzione che stabilisce le modalità dello stesso.
Nella conferenza stampa saltano subito agli occhi le dichiarazioni criptate dell’assessore all’Urbanistica Micucci.Dichiarazioni che necessiterebbero di qualche chiarimento perché si parla del cuore del problema. L’assessore dice:“Sappiamo tutti in linea di massima cosa vogliamo fare, l’obiettivo di questi incontri è quello di trovare soluzioni condivise e praticabili, contemperando le idee con i criteri economici necessari a tenere in piedi l’operazione”.
Cosa vuole che diventi quell’area l’assessore Micucci oltre una serie di slogans non è dato
sapere.
Cosa significa quando afferma questo che e occorre trovare soluzioni condivise e praticabili con i criteri economici per tenere in piedi l’operazione?
Significa venire incontro alle desiderata o alle “pretese” edificatorie dei proprietari o di altri privati che possono intervenire nell’area?
Vi sono stati incontri con i proprietari delle aree:Ceccotti,Frontoni,ecc?
La Fornace diventerà in qualche modo Pubblica e in che modo? Scambio con cubatura edificabile con la proprietà? Acquisto?
Parcheggi e quanti , Verde Pubblico sono legati a due condizioni :possibilità che li realizzino chi edificherà palazzi o privati che poi li gestiranno? Nel primo caso se i Parcheggi li realizzeranno chi edificherà questi dovrebbero averne un tornaconto o in cubature o nella gestione.
Un progetto che tiene conto dell’ipoteca fondiaria di 50 milioni di € da parte di Banca delle Marche sulle aree quali risvolti pratici e amministrativi avrà?
L’urbanistica partecipata è una bella cosa,un percorso importante ma quale mediazione possibile fra un risultato che potrebbe far perno su questioni e soluzioni capaci di rendere un’area strategica per la città e non solo di interesse generale con la complessità della vicenda urbanistica e la proprietà privata delle aree? In questo caso siamo davanti ad una Urbanistica Partecipata Light.
E’ per questo che pensiamo che il calendario di quattro mesi di quattro incontri con la città e le categorie che di fatto concluderanno la Partecipazione siano insufficienti e prive dei fondamentali e di un indirizzo chiaro e trasparente che deve venire da chi governa la città.
Non vorremmo domani trovarci di fronte ad una proposta “ SPEZZATINO” nei contenuti e nei tempi.
Spezzatino i dove per ognuno degli stakeholders compresi i proprietari delle aree come vengono definiti i vari portatori di interessi viene ritagliato una specifica soluzione senza una visione e un progetto complessivo organico funzionale e soprattutto di interesse generale perché in questo caso prevarranno gli interessi “particolari” e dei più “forti”
In città sono apparsi i Manifesti dell’Amministrazione Comunale sull’assemblea Pubblica-Partecipata che si terrà il prossimo Sabato.Almeno sei relatori ,il sindaco,i tecnici del Comune e altri esperti e l’architetto Polci
Un carnet ffoltissimo che assomiglia tanto ad una passerella- Immaginando che ognuno di questi esperti e amministratori interverranno c’è da chiedersi in che modo partecipano i normali cittadini?
Non è questa l’Urbanistica Partecipata.Questo percorso è altro,sono laboratori di cittadini,di competenze interdisciplinati assistiti e forniti di competenze specifiche da tutor che guidano questi lavori ecc.Quella proposta dalla Giunta Corvatta è una forma molto Light di Urbanistica Partecipata.