di Marco Ricci
Francesco Comi, l’ex candidato sindaco al comune di Tolentino e attualmente consigliere regionale, correrà per la segreteria nel prossimo congresso regionale del Partito Democratico. A sfidarlo il sindaco di Offida Valerio Lucciarini. Entrambi renziani – sebbene nessuno dei due della prima ora – i grandi assenti dalla competizione sono due. Un candidato espressione dell’area di Gianni Cuperlo a cui si può ascrivere il segretario regionale uscente, Palmiro Ucchielli, e un renziano della prima ora. Sia Comi che Lucciarini appoggiarono infatti Bersani nella corsa alla presidenza consiglio e questo ha sollevato qualche mal di pancia anche all’interno delle associazioni renziane della provincia di Macerata. Associazioni che avrebbero magari preferito che si lavorasse per un candidato nato magari proprio da consultazioni tra la base che appoggia il sindaco di Firenze. La scelta di Comi rafforza però quella linea politica di alleanza tra i renziani “duri e puri” e l’area Neo Dem di Fassino e Francheschini, un’alleanza che anche in provincia di Macerata, oltre che nel resto del paese, ha dato i suoi frutti.
E immediato è arrivato l’appoggio a Francesco Comi da parte della segretaria provinciale, Teresa Lambertucci. “La candidatura di Francesco al congresso regionale è una grande occasione, non solo per il partito democratico maceratese ma per tutta la nostra provincia”, ha dichiarato. “Comi”, ha inoltre aggiunto, “ha una grande esperienza in regione, non solo dal punto di vista politico ma anche da quello amministrativo. Dunque questa è una grande occasione che rafforza il maceratese e mi auguro abbia l’appoggio di tutto il partito provinciale”.
Così se i renziani della provincia – inclusa ovviamente l’area dem dello stesso Comi e di Angelo Sciapichetti – appoggeranno il candidato di Tolentino nella sua corsa verso Ancona, più sfumate appaiono invece le posizioni di chi a dicembre si schierò con Gianni Cuperlo, la cui preferenza sembrerebbe andare – al momento solo a titolo personale – verso il sindaco di Offida, anche per le antiche frizioni di alcuni esponenti dell’area con Francesco Comi.
Nonostante sia ancora tempo di incontri, di riunioni e di frasi a mezza bocca, l’anomalia – o la novità – delle consultazioni che indicheranno il successore di Palmiro Ucchielli è quella di avere due candidati provenienti dalla stessa area, oltre al fatto che sui due candidati renziani stanno convergendo praticamente tutti i vari pezzi del Pd marchigiano e maceratese, ad eccezione dei civatiani che ancora non si sono pronunciati. Un completo rimescolamento di posizioni che non permette più di disegnare divisioni schematiche delle aree presenti nel Partito Democratico. Nella corsa per la segreteria regionale, oltretutto, molti fattori – tra cui quelli territoriali – si mescolano insieme. Non sembra un caso che nel nord delle Marche – da Pesaro ad Ancona – una parte consistente dei non renziani del Partito Democratico possa convergere su Lucciarini, candidatura su cui ha espresso – per motivi politici – diverse perlessità il senatore Mario Morgoni.
“Per prima cosa”, ci ha dichiarato Morgoni, “non capisco come un candidato dell’area Renzi come Lucciarini possa disconoscere una linea politica che il segretario nazionale sta portando avanti in tutta Italia, ovvero l’allenza con l’area Dem di Franceschini e Fassino, alleati che non possono essere scaricati e con cui non mi sembra che né Lucciarini né tanto meno Matteo Ricci – dirigente nazionale – abbiano intavolato un confronto. Inoltre non mi è particolarmente piaciuta neppure la sua autocandidatura”. Dopo aver ribadito le forti perplessità politiche nell’escludere l’area Dem dal confronto, Mario Morgoni ha toccato il punto delle convergenze che stanno confluendo su Lucciarini, sia in regione che in provincia di Macerata.
“Attorno a Lucciarini si aggrega una classe dirigente che abbiamo combattuto per le logiche chiuse, quelle logiche che, preferendo ottenere maggioranze nel partito, ci hanno poi portato a perdere nei territori e nel paese. Ci sono con Lucciarini”, ha proseguito Morgoni, “pezzi di partito antitetici a Matteo Renzi. E penso in provincia di Macerata a coloro che hanno rifiutato l’offerta di Teresa Lambertucci a rompere con le vecchie logiche. Ma Mario Antinori, e verosimilmente coloro che sono con lui, hanno negato questa ipotesi. Dunque se le logiche sono queste, Mario Morgoni e tanti altri non possono essere con Lucciarini che dovrà dirci se condivide la negazione del percorso unitario fatta da Antinori o meno. Noi”, ha concluso Morgoni, “vogliamo costruire un partito nuovo per evitare scenari stucchevoli, vecchie dinamiche improduttive e dannose, da quelle correntizie a quelle territoriali. Dinamiche e modi di pensare di cui dobbiamo disfarci da qui alle elezioni regionali, ponendo attenzione alla realtà dei problemi e alla qualità delle persone. Qui ci sono le Marche e i suoi cittadini con i loro problemi. E ci sono tante energie nelle scuole, nelle università, nella società che dovremo portare in regione”. Una chiusura netta quella di Morgoni, che non solo rivendica l’attenzione dei renziani verso l’Area Dem di Comi ma che critica fortemente Lucciarini per accogliere nelle sue fila quei pezzi di partito a parere del senatore forieri delle vecchie logiche che Renzi vuole superare.
Un’interpretazione e un giudizio completamente diverso su quanto sta accadendo lo ha dato invece Barbara Temperilli, la portavoce dei cuperliani in provincia di Macerata, la quale sottolinea una sorta di “nulla” intorno ai due nomi che si dovrebbero contendere il congresso regionale. “La vera anomalia che riscontro è in primo luogo il fatto che sulla stampa siano apparsi i nomi di due candidati renziani e non vorrei che tutto questo non fosse altro che un riposizionamento politico. Al momento non vedo che pezzi di apparto che sostengono questo o quest’altro. Non credo che in questo momento tanto difficile per l’economia e la società”, ha spiegato la Temperilli, “questo debba essere il modo con cui si affronta una fase congressuale. Serve un congresso di questo tipo? Abbiamo di fronte due candidature dell’area Renzi di cui non vedo il discrimine, nomi fatti senza un coinvolgimento ampio dei dirigenti e sopratutto senza una base politica. Anzi, qui non vedo proprio alcuna proposta politica, non vedo alcuna analisi della situazione regionale. Siamo contenti di come vanno le Marche adesso? Il modello politico che esprime la maggioranza in regione ci soddisfa o no? Qui non viene esplicitato niente, niente sul tema del lavoro, della crisi dei distretti industriali, su questo vogliamo dire qualcosa o no?”
Ma la lista Cuperlo in provincia di Macerata cosa farà? “La cuperlo non si è ancora espressa per nessun candidato e spero che il confronto si sposti in un’altra direzione, dai nomi ai contenuti. Noi non abbiamo un candidato anche perché ci sono una serie di cose ancora da definire, tra cui le regole e i tempi. In ogni caso l’area Cuperlo in provincia di Macerata vuole ragionare sui rapporti con l’ente Regione Marche, sulle prospettive delle prossime elezioni regionali, sulla crisi. E siccome in questo momento il dibattito è sul nulla, noi come lista Cuperlo dobbiamo porre i contenuti sul tavolo del disorso e da lì partire per trovare candidature che possano portare a un progetto di rilancio della regione. Qui vedo sono notabili che lanciano dei nomi sulla stampa senza contenuti. Quando poi queste candidature saranno ufficializzate, a quel punto si vedrà. Ma per adesso è di contenuto che vogliamo parlare”. E sui nomi, come ad esempio quello di Sara Giannini, che avrebbero in passato espresso appoggio a Valerio Lucciarini, Barbara Temperilli parla di posizioni personali, “in alcuni casi legati da amicizia personale. Per quanto riguarda la nostra area”, ha concluso, “come le ho detto il punto che ora ci interessa è un altro”.
Una situazione anomala, quella al momento sul tavolo di gioco. E al di là dell’incertezza dei civatiani che ancora non hanno deciso se proporre una propria candidatura e che al momento escludono appoggio ad uno dei due candidati in pista per il semplice fatto “di non averne parlato”, resta ancora aperta l’incognita Roma. Cioè se la segreteria Renzi non decida di mettere ordine evitando uno scontro tra due candidati della stessa area, puntando magari su un candidato unico.
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Apperò…. Anche Comi è un renziano??
Comi chi? ah quello che Spacca non aveva fatto votare sul biogas per paura di perdere sulla mozione da lui presentata per sottoporre a VIA tutte le centrali a biogas approvate! Quindi l’hanno liberato….un chiaro esempio di coraggio politico!
Un partito , il PD, alle prese con un “congresso permanente” negli ultimi mesi , tempi stretti per fare il punto della situazione , la crisi , in tutti i distretti , sia dell’industria che che nell’artigianato,le persone travolte da problemi assimilabili al dopoguerra. Tutto questo, unito alla inevitabile confusione che accompagna tutti i cambiamenti ,rende meno serene le decisioni e le scelte .Personalmente , avendo partecipato al cammino di Renzi dai primissimi momenti (quando , per intenderci , la quasi totalità del partito mi rideva dietro , se avevo il bene della considerazione di qualcuno ) , speravo nella candidatura di figure politiche nuove e più assimilabili al percorso del segretario del partito . Ma non posso non fare considerazioni anche a più ampio raggio .Prima di tutto , anni di mancanza di ricambio nel PD, non ha fatto crescere figure che oggi potrebbero essere utilizzate in questa fase .I pochissimi giovani (o nuovi ,nel senso delle impostazioni di pensiero), sono degli “sconosciuti” sulla scena regionale , difficilmente spendibili nei tempi stretti del congresso .Io ho avuto occasione di rapportarmi con Comi solo di recente , quando ha fatto la scelta di campo di appoggiare la candidatura alle provinciali di Teresa Lambertucci, da quel momento ho seguito le sue mosse e non posso ,onestamente dire , che non abbia fatto bene:ha lavorato molto , con competenza e ,soprattutto , senza risparmiarsi e con lealtà.La lealtà è un valore che rispetto moltissimo e che è merce rara in politica .Rispetto anche i discorsi sull’alleanza nazionale con l’area Dem, ma quello che spero di più è ,che dopo tutte queste parole su nomi e correnti, ci si fermi e il candidato Comi , ci presenti un programma dai forti contenuti innovativi , che rispecchi il nuovo corso della segreteria , il nuovo corso del Pd. Non ho pregiudizi su Comi , sono convinta che abbia grandi competenze,probabilmente quelle giuste per ricoprire in modo autorevole il ruolo di segretari regionale .Spero, però, che applichi l’esperienza acquisita negli anni , la sua personale intelligenza per andare “oltre”,per produrre un programma nel quale noi tutti ci possiamo riconoscere che abbia al primo posto i terribili problemi del territorio :dal lavoro , alla disoccupazione ,all’ambiente , alla sanità.Inoltre spero che nel corso della sua segreteria dia spazio a nuovi soggetti :persone ,giovani ai quali sia veramente data da possibiltà di formarsi e acquisire le esperienze giuste per essere la nuova classe dirigente del PD, che non c’è (con rare eccezioni) perchè non è stata data loro la possibilità di esistere.Mi interessa relativamente il pedigree di “renziano più o meno puro”, vorrei sentire un programma con “dei contenuti innovativi”, che sia messo in pratica da una squadra innovativa .Dunque usciamo dall’equivoco, sul nome “senza peccato ” e , soprattutto dalle associazioni Adesso(di cui mi onoro di aver sempre fatto parte), deve arrivare la richiesta forte di profonda innovazioni nelle proposte e nel modo di attuarle.Questo unito ad un nuovo radicamento sul territorio : i cittadini devono tornare a vedere le bandiere del PD per strada, devono rivedere i banchetti nelle piazze (non solo nel momento dei congressi o delle elezioni ).Il partito deve tornare ad essere il referente delle persone e chi fa il lavoro duro della presenza sul territorio deve essere ascoltato e messo in condizione di fare al meglio la propria parte.
Un partito , il PD, alle prese con un “congresso permanente” negli ultimi mesi , tempi stretti per fare il punto della situazione , la crisi , in tutti i distretti , sia dell’industria che che nell’artigianato,le persone travolte da problemi assimilabili al dopoguerra. Tutto questo, unito alla inevitabile confusione che accompagna tutti i cambiamenti ,rende meno serene le decisioni e le scelte .Personalmente , avendo partecipato al cammino di Renzi dai primissimi momenti (quando , per intenderci , la quasi totalità del partito mi rideva dietro , se avevo il bene della considerazione di qualcuno ) , speravo nella candidatura di figure politiche nuove e più assimilabili al percorso del segretario del partito . Ma non posso non fare considerazioni anche a più ampio raggio .Prima di tutto , anni di mancanza di ricambio nel PD, non ha fatto crescere figure che oggi potrebbero essere utilizzate in questa fase .I pochissimi giovani (o nuovi ,nel senso delle impostazioni di pensiero), sono degli “sconosciuti” sulla scena regionale , difficilmente spendibili nei tempi stretti del congresso .Io ho avuto occasione di rapportarmi con Comi solo di recente , quando ha fatto la scelta di campo di appoggiare la candidatura alle provinciali di Teresa Lambertucci, da quel momento ho seguito le sue mosse e non posso ,onestamente dire , che non abbia fatto bene:ha lavorato molto , con competenza e ,soprattutto , senza risparmiarsi e con lealtà.La lealtà è un valore che rispetto moltissimo e che è merce rara in politica .Rispetto anche i discorsi sull’alleanza nazionale con l’area Dem, ma quello che spero di più è ,che dopo tutte queste parole su nomi e correnti, ci si fermi e il candidato Comi , ci presenti un programma dai forti contenuti innovativi , che rispecchi il nuovo corso della segreteria , il nuovo corso del Pd. Non ho pregiudizi su Comi , sono convinta che abbia grandi competenze,probabilmente quelle giuste per ricoprire in modo autorevole il ruolo di segretari regionale .Spero, però, che applichi l’esperienza acquisita negli anni , la sua personale intelligenza per andare “oltre”,per produrre un programma nel quale noi tutti ci possiamo riconoscere che abbia al primo posto i terribili problemi del territorio :dal lavoro , alla disoccupazione ,all’ambiente , alla sanità.Inoltre spero che nel corso della sua segreteria dia spazio a nuovi soggetti :persone ,giovani ai quali sia veramente data da possibiltà di formarsi e acquisire le esperienze giuste per essere la nuova classe dirigente del PD, che non c’è (con rare eccezioni) perchè non è stata data loro la possibilità di esistere.Mi interessa relativamente il pedigree di “renziano più o meno puro”, vorrei sentire un programma con “dei contenuti innovativi”, che sia messo in pratica da una squadra innovativa .Dunque usciamo dall’equivoco, sul nome “senza peccato ” e , soprattutto dalle associazioni Adesso(di cui mi onoro di aver sempre fatto parte), deve arrivare la richiesta forte di profonda innovazioni nelle proposte e nel modo di attuarle.Questo unito ad un nuovo radicamento sul territorio : i cittadini devono tornare a vedere le bandiere del PD per strada, devono rivedere i banchetti nelle piazze (non solo nel momento dei congressi o delle elezioni ).Il partito deve tornare ad essere il referente delle persone e chi fa il lavoro duro della presenza sul territorio deve essere ascoltato e messo in condizione di fare al meglio la propria parte.
Sinceramente logica e buon senso avrebbero voluto che il nuovo Segretario Regionale del PD fosse un renziano della prima ora (perché no lo stesso Mario Morgoni?), e non un esponente dell’area dem, non certo espressione del “nuovo” che avanza, aggregatosi al carro vincente renziano all’ultimo giro e all’esito di un accordo correntizio. D’altra parte, le correnti non erano la prima cosa che Renzi aveva promesso di voler cancellare?
Ormai stanno diventando tutti di area renziana, purtroppo, pur di assicurarsi la stabilita’delle loro poltrone! Come diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l’ha, ma non e’ giusto che costoro, con i loro privilegi, debbano campare a vita sulle spalle dei cittadini.
Se poi Renzi dovesse cadere dal piedistallo sicuramente ci saranno molti renziani, pronti a cambiare cavallo, che giurerebbero di essere stati renziani a loro insaputa 🙂
Interessante la “provocazione” di Bommarito : “perché non Morgoni segretario regionale in qualità di renziano della prima ora ” ?
Non mi sfugge che sei un profondo conoscitore della politica e ANCHE della “sinistra locale”.
Più la rileggo e più la trovo veramente fantastica Peppe !!!
Allora, voglio stare al “gioco” di Peppe facendo finta che sia una vera domanda e non una provocazione e mi domando e domando: per quale motivo vi sarebbero “differenze”, a parte i ruoli ovviamente diversi, tra il “nuovo Renzi” e il “vecchio Comi” e coerenza invece tra il “nuovo Renzi” e il “vecchio Morgoni” e di conseguenza tutta la giaculatoria francamente un po’ stantia su quelli della prima e della seconda ora?
Renzi e Comi hanno la stessa età, ambedue hanno iniziato a fere politica nel PD da oltre una decina di anni, ambedue provengono da esperienze amministrative locali (Renzi Presidente della provincia di Firenze poi Sindaco di Firenze; Comi consigliere comunale/assessore e poi Consigliere regionale); ambedue si sono mossi all’interno del PD ANCHE attraverso le cosiddette “correnti” ( oppure si pensa che Renzi non abbia organizzato ” sue correnti” in quel di Firenze ?); ambedue, benché giovani, provengono dai partiti storici che hanno fondato il PD ( Renzi dai Popolari/Margherita; Comi dal PDS/DS ); infine, ambedue, a loro modo sono stati artefici di battaglie di rinnovamento contro gli “apparati” locali che li hanno preceduti .
Dunque, non comprendo proprio certi distinguo tra nuovo e vecchio ( sia in termini politici che di “pratiche correntizie” ): semplicemente sono ambedue nuovi ( nel senso di nuova generazione politica del PD) e al contempo “vecchi” della politica.
Concordo con chi va un po’ oltre questa sterile distinzione ( vecchio e nuovo) e si spinge ad “aspettare” una valutazione sui contenuti reali di cambiamento ( stesso ragionamento fatto per la Lambertucci, pure Lei non esattamente digiuna di politica ed amministrazione ).
Infine, francamente un minimo di competenza ed esperienza per chi si affaccia ( “nuovo”) nella politica ai massimi livelli di responsabilità mi pare un requisito non di secondaria importanza, vista l’ignoranza ( nel senso di non “conoscere” ) che regna sovrana.
Ci dovrà pur essere una via di mezzo ragionevole tra una classe politica irrimediabilmente “corrotta” da lunghissimi decenni di pratica politica e potere di governo che va certamente cambiata e una nuova classe politica che si accinge a sostituire la vecchia senza per questo essere priva di un minimo di esperienza e competenza politica ?
Oppure veramente si pensa che il primo CITTADINO che arriva, quand’anche espresso da un movimento “forconista”, con un paio di “affanculo” e un “tutti a casa” è in grado di cambiare realmente le cose ?
Ecco perché per quanto mi riguarda penso che i Renzi, i Comi, i Lambertucci/Antinori ( benché non condivida del tutto quello che esprimono) vadano prima messi concretamente alla prova e poi eventualmente SFANCULATI ( che va tanto di moda e oggi fa tanto cittadini assolutamente “vergini” ).
Per quanto mi riguarda se Comi diventasse Segretario regionale del PD gli chiederei prioritariamente di non fare l’equilibrista per galleggiare fra le “correnti” e di essere un vero elemento di rottura a partire dalla nettezza delle posizioni e delle proposte: in primo luogo che abbiano il requisito di essere chiare, nette e collocate all’interno di un preciso “progetto politico” ( poi ognuno decide se condividere e sostenere oppure no). Esattamente l’auspicio/richiesta che ho rivolto alla pur non “nuovissima” Teresa Lambertucci: e mi pare che fin dai primi passi Lambertucci si muova in questa direzione .
Non vedo perché non possa farlo anche Comi. Io eventualmente lo aspetto al varco.
@ saben
Non vorrei sbagliare, ma in ambito locale e nazionale (tra ex, post, new) nel pd è pieno di dirigenti “figli di….” o “parenti di…” che hanno respirata a casa, fin da quando prendevano il latte, la politica del compromesso storico e delle divergenze parallele.
Se le radici politiche dei “nuovi” sono queste vecchie, probabilmente le loro ali sono veramente molto piccole per volare verso qualcosa di diverso….
Per Sauro
Pur essendo convinto di quanto scritto, non intendevo certo provocare nessuno.
La differenza sta tutta nel fatto che Morgoni è diventato renziano per scelta e quando la corrente di Matteo Renzi era una minoranza con poche speranze di successo, mentre Comi, dopo aver contrastato Renzi, è diventato renziano quando il successo di Matteo Renzi era ormai palese, ed oggi aspira alla Segreteria Regionale del PD sulla base di un accordo correntizio, che è la riproposizione delle vecchie logiche di corrente (che tutti, Renzi per primo, almeno a parole dicono di voler superare). Il che francamente non mi sembra un bel segnale di novità.
Quando tiriamo fuori qualcosa di nuovo? Resumiamo sembre i soliti vecchi marpioni????????????
Caro Sauro, proviamo a fare un vero e proprio test di novità diretto a Francesco Comi ed anche al suo antagonista Valerio Lucciarini: cosa ne pensano del disegno di legge della Giunta Regionale n. 1682 del 16 dicembre 2013, che punta a rinnovare le autorizzazioni in materia di biogas venute meno a seguito della pronunzia di incostituzionalità della legge regionale n. 3/2012?
Comprendo l’eccitazione di Saben – non si lamenti se l’accusano di prolissità, vista la cerchiobottistica elaborazione dei suoi commenti – che intravede la possibilità di un segretario regionale Pd espresso da Tolentino. Ma il congresso marchigiano del Pd è solo all’inizio e vista la situazione creatasi (due galli nel pollaio) è probabile che Renzi intervenga per riportare ordine e fare emergere il vero candidato. Quindi io sarei molto cauto, anche in ordine alla spendibilità renziana della candidatura Comi che, afferma il sindacalista tolentinate, si è “mosso nelle correnti”. Mi permetto di aggiungere: Comi deriva i successi politici sinora ottenuti all’abile navigazione correntizia. Comodo far partire le posizioni politiche di Comi con l’appartenenza all’Area Dem, omettendo i suoi precedenti. Non si può dimenticare che Comi ha iniziato quale braccio destro dell’on. Calzolaio, che apparteneva all’area ingraiana del Pci e poi pur essendo restato nel Pds-Ds non ha aderito alla costituzione del Pd. Oggi Calzolaio, coerentemente, fa parte di Sel e non ci si spiega come sia finito Comi, prima di approdare a Renzi (popolare, di provenienza Margherita), nell’Area Dem del Pd, promossa da tanti ex democristiani popolari. Quindi quella di Comi una navigazione correntizia troppo disinvolta per accreditarlo candidato alla segreteria regionale Pd di reale cambiamento. Anche a Tolentino Comi deve essere in calo di popolarità, poichè alle ultime comunali, alle quali era candidato a sindaco, gli hanno preferito Pezzanesi, espresso dalla destra.
Francamente più leggo Saben e meno lo capisco, Bommarito ha posto una questione semplice e chiara Il rinnovamento esige una discontinuità con il Passato, neanche il buon Mario è sinonimo di discontinuità, dicontinuità che non è data dalla appartenenza al Renzi pensiero della prima o della seconda ora, Mario è parte della gestione del PD dagli anni della seconda metà del novecento, un esponente di primo piano di tutte le maggioranze precedenti all’era Renziana. Il rinnovamento non è una questione giovanile e di generazioni, trovo il compagno Alfredo Reclin il più attuale che esiste il suo pensiero è sempre fresco ed in sintonia con l’evolversi della società, eppure Reclin è nato nel 1925. Senza esprimere nessuno giudizio politico su Francesco, reputo che se accettiamo il concetto di classe politica Francesco è parte di quella classe che il buon Saben vuole rottamare, Francesco era con la nuova sinistra del PDS, c’ero anche io, e dopo averlo conosciuto in quella esperienza gli predissi una lunga e prolifica carriera politica cosa che sta avvendo. Mi premi dire che il concetto di classe politica non esiste, altrimenti vorrebbe dire che Francesco è un politico perché suo padre era un politico ( quindi non per suo merito) e il figlio di Francesco sarà anche esso un politico, ma questo lo dico per mio piacere e diletto. Credo che Francesco abbia diritto a candidarsi, mi spiace di non essere con lui in questa sua nuova avventura, gli auguro in bocca al lupo!
Voglio aggiungere che il buon Saben con il suo intervento piaggioso ha fatto un danno a Francesco, facendolo passare per un riciclato!!!!!!
accidenti che vespaio !!! E io che pensavo di “interloquire” con Peppe Bommarito.
So prolisso ? Basta limitarsi a passare oltre ( i miei commenti). O no ?
Dopo aver riletto il mio “prolisso” commento ( visto mai fosse sfuggito qualcosa ?) osservo: dove avrei scritto che Comi è nuovo e…( per Peppe) dove avrei vantato suoi particolari meriti legislativi ?
Quanto alle parentele “filiari” : in Italia è pieno di “figli e nipoti” e non soltanto in politica ( purtroppo).
Non mi pare debba essere di per se una nota di demerito ( fino a prova contraria)
@ Gianberdini, certo, se mi aspetto di “conquistare” consensi a Comi con i “cliccatori” di CM starei fresco; inoltre, i tempi cambiano: hai visto mai che invece lo abbia fatto di proposito il mio intervento da buon “neo-rottamatore” ?
@ SABEN
non ti prendere meriti che non hai, hai, come si suol dire, fatto pipì fuori dal vaso ! Come al solito fraiuntendi nessuno parla che tu hai agito per avere click, ha solo fatto passare COMEI per un parvenù, , Credo che anche tu appartenga alla categoria di rottamabili, sei vecchio di cantina e sei stato l’uomo di tante stagioni.
Comi è una brava persona ma, nonostante l’età, è un uomo della “vecchia guardia”…
In Piemonte, il giorno stesso (ieri) nel quale si è avuta notizia dell’annullamento delle elezioni regionali del 2010, si è candidato come prossimo Presidente l’ex sindaco di Torino Chiamparino (pare con il via libera di Renzi, vedi http://www.lastampa.it/2014/01/10/cronaca/bresso-chiamparino-candidato-adesso-penso-soltanto-a-fare-festa-tVDffXBLBLlojj3PoTgqcL/pagina.html ).
Ora io non sono un esperto e quindi chiedo: a quale area del PD appartiene questo Sergio Chiamparino, ed in quale era politica renziologica può essere collocato?
Caro Gianberdini penso che hai sbagliato bersaglio: io non aspetto di essere rottamato. Ho già fatto da solo. Tuttavia mi riservo il diritto di poter dire la mia anche se non piace.
Ah… grazie per il vecchio. Però dai, a 60 anni potresti “rifilarmi un “maturo” o “molto maturo”…mi paiono un tantino più adeguati ( sotto ogni punto di vista) . O no ?
Ma so sempre 4 a cliccare “rosso” ? Su fate qualche telefonata…anche per cambiare numeri.
Alla faccia del nuovo. Prodotti riciclati con confezione nuova. Ma questa gente ha mai lavorato? O ha sempre e solo campato di politica?
@ saben vecchio di cantina è una espressione che nulla a ha che vedere con gli anni, è per dire che ci sei anche tu da troppo temmpo nella tua immaginaria “classe politca” Conitinui a sbagliare io sono intervenuto non perchè non mi piace ma solo per difendere l’intelligenza di COMI dalle tue assurde motivazioni onde per cui alla fine era l’esatto opposto contrario della nota paiggioso che volevi fare verso un nuoco numero regionale dle PD.
La politica spesso è questione di famiglia, come ci insegnano da destra e da sinistra, e i motivi sono semplici e li conosciamo tutti.
Personalmente stabilirei la regola che un soggetto che spesso parla dei problemi della gente, possa candidarsi solo dopo aver provato di aver lavorato almeno un giorno in vita sua. Ma questi non ne hanno mai avuto bisogno, tanto lavoriamo noi per mantenere loro.
Cero Saben, tu Comi lo aspetti al varco solo per abbracciartelo stretto..della serie ” non te scorda’ de chi t’ha voluto bene” .