Potrebbe diventare un caso nazionale l’ordinanza emessa dal sindaco di Ussita Sergio Morosi che vieta a bar ed esercizi pubblici di vendere alcolici ad una persona del luogo. Nell’atto non si fa il nome dell’alcolista che però, nella piccola comunità montana, tutti conoscono. Sostanzialmente comunque, con questa legge ad personam, il primo cittadino ha messo in pratica la sua funzione di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini. Insomma il sindaco di Ussita sin è schierato in prima linea nella lotta all’abuso di alcolici.
«Visto che in questo periodo una persona residente ad Ussita, notoriamente alcolista, — si legge nell’ordinanza — versa in una profonda crisi e continua a chiedere alcolici a tutti gli esercizi commerciali sia nei momenti di alcolismo sia nei momenti di lucidità e visto che questo crea una situazione di profondo disagio e pericolo per la persona stessa e anche per la comunità di Ussita si ordina di non cedere alcol né bevande contenenti alcolici sia quando si presenta in una situazione di lucidità, sia quando è in stato di ebbrezza».
L’ordinanza prevede anche sanzioni per i trasgressori, di 50 euro per la prima infrazione e di 100 per le successive.
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Fa bene non ci vedo niente di male per una volta che c’è un sindaco dotato di buon senso che aiuta i suoi cittadini ,
E’MEGLIO L’ARANCIATA (FANTA) !!!!!!!
Ottimo esempio….. Bravo sindaco sn daccordo cn lei…. La seguissero in molti!
Bella legge sicuramente ma…
-sto por’omo credo si senta un tantino umiliato
-basta andare nei paesi vicini e bere!
Mettere alla berlina così una persona credo sia inutile, oltre che offensivo: ma che a Ussita solo uno beve
Gli altri tutti astemi?
.
Se l’intenzione era di “aiutarlo” mi sa che i danni sono maggiori dei benefici: invece che aiutarlo così lo si umilia e, se è depresso, si deprimerà ancora di più e tenderà ad attaccarsi ancor più alla bottiglia..
O, per disperazione, a bersi le boccette dei profumi
@Gianfranco Cerasi, il sindaco non umilia nessuno, ha solo meso in atto un’azione di grande coraggio e senzo civico.
L’alcolizzato si umilia da solo, ogni volta che eccede, e da quanto è dato da capire, succede sempre.
se avesse letto con attenzione l’articolo, avrebbe scoperto che questa iniziativa, è stata presa dal sindaco, solo dopo che tutto quanto fatto per aiutarlo, era fallito.
ma dal suo ragionamento si evince che, bisogna lasciarlo distruggersi e distruggere gli altri, solo per non umiliarlo?
caro Cerasi è facile fare il f….o con il c..o degli altri, se avesse avuto lei, in casa, una persona così, si sarebbe scagliato, lancia in resta, contro il sindaco che non faceva niente.
Per il futuro, impari a mettersi nei panni degli altri prima di aprire quella sua bocca piena di falso buonismo.
Grazie
grande Sindaco!! Spero solo che gli esercenti capiscano la situazione e facciano il loro dovere!!
incazzato cronico..complimenti per l’educazione!!!!
cmq,ci sono le comunità x curare l’alcolismo..
Questo Sindaco ha fatto benissimo! Spero che sia d’esempio anche per gli altri! Ma deve essereil gestore stesso a prendere la decisione…e non pensare ad arraffare soldi!!!!
@ Incazzato cronico
Non dare da bere a Mario Rossi, così anche chi per caso non sapesse lo verrrebbe a sapere, significa solo mettere alla berlina Mario Rossi, senza assolutamente risolvere il problema, ma solo tacitare la propria coscienza.
Perchè Mario potrebbe andare a Tolentino o a Urbisaglia o a Pievebovigliana ad ubriacarsi (con il rischio di causare incidenti per strada) oppure Mario potrebbe avere l’amico Luigi (magari alcolizzato anc’esso ma senza “diffida comunale”) che va al supermercato, al posto suo, a comprare gli alcoolici..
Così facendo il Sindaco è intervenuto sull’effetto, ma la causa resta sempre li.
Inoltre, se come è scritto nell’articolo, Mario Rossi è in uno stato psicofisico non certamente buono sapere che è diventato, pubblicamente, “l’alcoolizzato del villaggio” (sebbene sicuramente anche altri alzano il gomito, magari anche più di Mario, ma nel privato delle loro case) sicuramente è un toccasana per il morale di Mario
Come ho scritto sopra: lei crede che vietando la bottiglia SOLO AD USSITA risolva il problema???
Ci sono alcoolizzati cronici che bevono il profumo, o fanno strani miscugli con l’alcool etilico, frutta ed altre corbellerie del genere.
Ussita è piccolissima (è tanto se sono un centinaio gli abitanti reali). Difficile che qualcuno non sappia chi sia la persona oggetto del provvedimento. Il sindaco ha il dovere di tutela la salute dei cittadini e l’ordine pubblico: non credo che avrebbe potuto fare altrimenti, visti certi episodi recenti ai danni del personale del bar del paese. Il resto è affare di assistenti sociali, che purtroppo sono pochissimi e non riescono più ad intervenire nemmeno nei casi più gravi.
L’alcolismo grave, come le psicopatie sono un problema delle famiglie che uniche si devono accollare le conseguenze. L’importante è che nessuno interferisca, nessuno che tenti di far sentire la vicinanza delle istituzioni. Soli debbono restare!
Non è facile, da parte di un Sindaco, prendere certi provvedimenti. Se il Sindaco di Ussita l’ha fatto avrà motivato adeguatamente l’ordinanza. Infatti, è troppo facile criticare o fare i “soloni” quando certe decisioni, come quella presa dal Sindaco Morosi o altre come ad esempio i TSO (trattamenti sanitari obbligatori), sono di stretta competenza del Sindaco. Tali decisioni non possono essere criticate, meritano rispetto sia coloro che le emanano (sindaci) sia i destinatari.
Cinematograficamente parlando promette bene l’idea d’un Sindaco-Sceriffo nel cuore dei Sibillini.
una cosa del genere non succederebbe mai ad Arcevia
chi è stato almeno una volta alla Festa dell’Uva lo sa
@gianfranco cerasi:”…Non dare da bere a Mario Rossi, così anche chi per caso non sapesse lo verrrebbe a sapere, significa solo mettere alla berlina Mario Rossi, senza assolutamente risolvere il problema, ma solo tacitare la propria coscienza.”
ora il problema è che tutti lo vengano a sapere, quanto ipocrita buonismo nelle sue parole.
a me che tutti lo sappiano non me ne può fregar di meno, a me interessa, che per una volta le istituzioni, hanno tirato fuori gli attributi e affrontato un problema, e non, come sempre avviene, voltato la faccia da un’altra parte, scaricando tutto il peso del problema, solo e unicamente sulla famiglia.
proibirgli di bere solo a Ussita non serve, perchè potrebbe andare nei centri vicini? lo vede che si preoccupa solo per sè stesso?, infatti lei teme di incontrarlo alla guida ubriaco, ma non si preoccupa dei concittadini e dei familiari che lo incontrano ogni momento in quello stato e che magari subiscono la qualunque da lui.
a me fanno più paura gli ipocriti e i buonisti a oltranza come lei, che non risolvono i problemi, ma con le loro parolone grondanti falso interessamento, incancreniscono il male.
quando si troverà faccia a faccia con l’ubriacone del paese, e ne verrà fatto oggetto di aggressione, non chiami le forze dell’ordine, nè si lamenti che le istituzioni non fanno niente, perchè è stato lei e quelli come lei ad aver agevolato l’evento.
colgo l’occasionbe per informarvi che sul territorio vi è la possibilità di contattare i membri della famigli che possono aiutare l’alcolista.
Gruppo Al-Anon in Macerata
per informazioni www//al-anon.it
grato per l’ospitalità
buon lavoro
silvio
@ flow me, quando si trattano certi argomenti l’educazione serve a poco, e poichè lei vuole fare il sapientone, allora saprà che in comunità ci si và solo di propria volontà, nessuno può obbligare un alcolizzato o un drogato ad entrare se non lo vuole, quindi il suo :”cmq,ci sono le comunità x curare l’alcolismo..”, dimestra ancora una volta, se possibile, la sua ignoranza sull’argomento e la volontà di chiudere gli occhi di fronte a un problema scaricandolo sulle famiglie.
Sò di non essere molto conciliante e simpatico, ma quando leggo certi commenti ipocriti e perbenisti, buonisti e falso moralisti, il mio nick mi si cuce addosso alla perfezione, perciò evitate di dirmi che non sono educato, ma argomentate con concretezza le vostre convinzioni, sempre che concretezza vi sia nelle vostre vuote parole.
quando si parla di dipendenze, commenti come i vostri, volti a capire, perdonare e scaricare il problema, creano più danni del drogato (qualunque sia la sostanza che assume) e dello spacciatore, sono gli ipocriti a favorire il problema.
@ Incazzato cronico
Secondo il suo sbalestrato metro di giudizio (evitare l’aggressione dell’ubriaconne del villaggio) allora invochi le cannoniere nelle vicinanze delle coste tunisine e libiche: se i barconi li affondi subito appena lasciata la riva risolvi i problemi dell’immigrzione irregolare….
E’ lei che, fingendosi incazzato, è un falso moralista della peggiore specie.
Il sindaco vietando la vendita non impedisce a Mario Rossi di ubriacarsi (ne di essere aggressivo) e non risolve quindi il problema, ma si mette a posto la coscenza.
Io non ho mai scritto che la famiglia deve essere lasciata sola, queste sono solo sue interpretazioni a suo uso e consumo per pontificare…
Se Mario Rosso è depresso (ma da quello che scrive a lei di Mario Rossi nulla frega) certamente essere messo alla berlina non migliora il suo umore e sicuramente non è un incentivo a bere di meno
E’ lei il massimo ipocrita: le istituzioni sono intervenute (senza però risolvere nulla, visto che Mario Rossi comunque potrebbe ubriacarsi e diventar violento) e quindi lei tacita la sua coscenza
Il nostro Sindaco ha fatto benissimo! Approvo!
@ gianfranco cerasi, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
l’unica cosa giusta che ha detto in tutto il suo inutile commento è che a me dell’alcolista non frega niente, infatti a me interessa chi se lo trova sulla propria strada, alla guida di un auto o meno.
e tanto per capirci, non me ne frega neanche se lo incontra lei, anzi, così almeno avrebbe modo di mettere in pratica i suoi discorsi da crocerossina.
per concludere, se si sforzasse di aprirsi al pensiero comune, si renderebbe conto che chi vive la situazione è d’accordo con il sindaco.
@ Incazzato cronico
Ha ragione lei.
Si metta l’amplifon sotto l’elemtto e migliori il suo passo dell’oca…
Era proprio necessaria una Ordinanza come quella emessa ? E se l’alcolista “Mario Rossi” prende l’autobus e se ne va a Visso (Castel Sant’Angelo sul Nera, Pievetorina, Muccia, Camerino ecc. ecc) ad acquistare qualche bottiglia di quelle buone per poi si ubriacarsi con alcool rigorosamente “extraussitano” e tuttavia altrettanto “molesto” per i cittadini del SUO paese, che fa lo Sceriffo ? Emetterà l’ordinanza alla CONTRAM per vietare al sig. Rossi di salire sull’autobus per Visso e dintorni ? Gli ritirerà la patente ( se è patentato) ? Gli sequestrerà l’ APE ( o l’automobile se la possiede) ? Farà una ordinanza agli automobilisti con divieto di accoglierlo per un eventuale passaggio? Solleciterà una Ordinanza Prefettizia con effetti anche per i comuni limitrofi ?
E’ più che naturale domandarsi se un Sindaco, quand’anche sostenuto dai cittadini suoi tifosi, si possa arrogare il diritto di limitare le libertà personali di un altro cittadino anche se individuato come “alcolista” e dunque potenzialmente pericoloso per se e per gli altri . Mi pare più che legittimo domandarsi se una problematica come questa possa essere trattata con una Ordinanza Sindacale (pubblica) “ad personam” e non debba invece essere affidata ad un Tribunale ( o alle forze dell’ordine in caso di necessità urgente) per eventuali provvedimenti restrittivi e/o coercitivi-disintossicanti; in proposito mi pare utile ricordare che grazie alla famosa Legge Giovanardi le carceri sono piene di soggetti “pericolosi” che fanno uso di droga. Oppure se, in simili circostanze non sia opportuno attivare il T.S.O. in collaborazione con la ASL, ricordando che ai fini della tutela della salute pubblica, può essere esteso ( dal Sindaco) anche in ambiti diversi dalle patologie prettamente o unicamente psichiatriche; d’altro canto l’alcolismo ( come la droga) è una dipendenza che spesso sta alla base di patologie psichiatriche e che effettivamente può determinare danni a se stessi e alla comunità dove si vive.
Infine: mi permetto di suggerire ai “fan” del Morosi ( ad esempio @ Federica Micalucci) di darsi una regolata nell’indicare come esempio scelte tipo “Sceriffo Gentilini” da parte del Sindaco di Ussita: parliamo di un centro che non arriva a 450 anime e che fuori stagione non credo abbia più di un paio di esercizi aperti; non mi pare proprio che una simile “sceriffata” si possa applicare in una qualsiasi cittadina non dico tanto, ma che conti da 5/10.000 abitanti in su . E questo a prescindere dalla “qualità” del provvedimento in se.
Per fare un esempio: mi risulta che Morosi oltre ad essere Sindaco di Ussita ( nonché segretario comunale dello stesso comune quando Sindaci erano altri) fa ANCHE il Segretario comunale a Tolentino: ecco, provi a “suggerire” un provvedimento come questo al suo Sindaco e vediamo se non lo prende a calci nel sedere.
@gianfranco cerasi, la sua ultima risposta denota, se ancora ce ne fosse bisogno, il suo bigottismo, oscurantismo e la sua ignoranza.
quando uno come lei è messo al muro(ho scelto di proposito il termine) da ragionamenti e fatti, si trincera dietro lo spettro del fascismo, non conoscendo affatto chi si trova dall’altra parte.
avrei potuto dirle di rientrare i rehab, ma non l’ho fatto perchè credo che rispondere alla ca..o di cane, come fa lei quando non sa più dove attaccarsi, sia da imbecille.
detto questo mi riprometto di non interloquire più con menti insulse come la sua.
Hasta la vista cojones (tiron), direbbe un mio amico fraterno
“Se in paese pensate che il mio sia stato un buon lavoro
quando ho fatto chiudere i saloon e proibire il gioco delle carte
e ho trascinato la vecchia Daisy Fraser dal giudice Arnett,
in una delle tante crociate per ripulire la gente dal peccato,
allora perché permettete che Dora, la figlia della modista,
e quel fannullone del figlio di Benjamin Pantier,
di notte usino la mia tomba come loro empio guanciale?”
(Edgar Lee Masters)
@ Incazzato Cronico
In tutti i suoi interventi, per lei, scrivere ed offendere sono la stessa cosa.
Lei non dialoga, non intereagisce con le altre persone.
No…
Dice la sua e vaffanculizza gli altri, se non la pensano come lei.
Ma le ho dato ragione, che vuole di più??
Ma si ricordi di aggiustare l’elmetto, che sotto c’è solo un cervello all’ammasso.
«In vita fui l’ubriacone del villaggio;
da morto il prete mi negò sepoltura
in terra consacrata.
La cosa tornò a mio vantaggio,
perché i Protestanti comprarono questo pezzetto di terra
e ci seppellirono il mio corpo,
accanto alla tomba del banchiere Nicholas,
e di sua moglie Priscilla.
Visto? anime prudenti e pie,
come le avverse correnti della vita
onorano i morti vissuti nell’onta?»
(Edgar Lee Masters)
E’ giusto, secondo me, quello che dice Federica Micalucci: Il gestore stesso dovrebbe prendere la decisione di somministrargli alcolici in modo da non farlo esagerare, (anche se non è facile).
Comunque, sempre secondo me, la decisione del Sindaco non la approvo per niente affatto. Eva Ionni dice che per una volta c’è un Sindaco dotato di buon senso che aiuta i suoi cittadini: E’ sicura che aiuta proprio tutti i suoi cittadini??? E’ giusto questo sistema?? Aiuta anche questo “alcolista del paese”??? Io non credo proprio, è come eliminare un soggetto per far star bene gli altri.
Non si potrebbe invece costingere il cittadino ad un trattamento sanitario obbligatorio (anche se non so se sia previsto dalla legge per gli alcolisti) con un’ordinanza? Forse almeno in questo caso sarebbe stato piu’ dignitoso per lui?
Giustissimo il provvedimento del Sindaco che, se non altro, almeno ha fatto qualcosa a fronte di tante chiacchiere insulse. Gli esercenti invece rispettino le leegi, i divieti di somministrazione di alcolici ai minori, dopo le 2 di notte, a chi è palesemente ubriaco. Le leggi ci sono già
Come si può leggere anche in Edgar Lee Masters, l’eterna equazione dei granduomini di provincia di solito è: forti con i deboli e deboli con i forti.
Però non si sa mai, magari di questi tempi, nei quali le menti sono particolarmente confuse dalla crisi, ne potrebbe anche scappare fuori uno che sbaglia l’equazione, reso folle e sconsiderato dalla voglia di diventare un caso nazionale e di finire quindi in TV, e che magari firma un’ordinanza sindacale con la quale si fa divieto, a tutti gli iscritti nelle liste elettorali d’un qualche ameno paesello, di dare da bere voti al tal Grande Statista Nazionale o ai suoi rappresentanti, per via che il tal Grande Statista Nazionale è un condannato per reati fiscali.
@cerasi, credo che un pò di aria di mare potrebbe farle solo che bene, perciò in segno di armistizio, mi sono preso la briga di prenotarle un soggiorno, con volo solo andata, ad hammamet, sono certo che lì si sentirà a casa
@ incazzato permanente
Si tranquillizzi che, per i soggiorni, so benissimo organizzarmi in proprio, anche perchè è il mio mestiere.
Per quanto riguarda invece il chiaro riferimento ad Hammamet (= Craxiano) le consiglierei di controllare meglio le sue sbalestrate fonti (e non dia retta a Mr. Wolf) in quanto io non sono mai stato l’ano di nessuno.
@ bettino cerasi, come cantava la caselli:” la verità mi fa male lo so”
Trovo la trovata dell’ordinanza priva di fondamento giuridico. Mi pare abbastanza ovvio che basti impugnarla e portarla dal giudice per farla annullare, mi pare anche che la persona interessata essendo chiaramente colpito ad personam dall’ordinanza possa intervenire in sede legale per chiedere i danni morali al sindaco.
Come diceva qualcuno le leggi esistono ed occorre saperle applicare.
In quanto al sindaco che reputo in totale buona fede e credo volesse agire per il meglio consiglio di ritirare l’ordinanza e applicare i mezzi previsti.
Francesco Iddas, il sindaco ha fatto l’ordinanza senza mettere il nome della persona interessata, quindi i danni morali chi li dovrebbe chiedere? Su certe situazioni dovrebbe essere il comune buonsenso a far funzionare le cose ma di che parliamo? Vedere l’altro in difficoltà spesso dà motivo per affondarlo ulteriormente piuttosto che aiutarlo, ammesso che questi voglia essere aiutato. In questo caso mi pare che il sindaco abbia emesso un ordinanza proprio per non ricorrere al TSO con tutto quello che tale decisione avrebbe comportato. Non sta a noi dire se sia più o meno giusto perchè non conosciamo la situazione, di sicuro il sindaco la conosce meglio di molti fustigatori. A Pischello vorrei dire che a volte non tutti colgono l’ironia.