«Le dimissioni a 5 mesi dalla fine della legislatura con false motivazioni sono un grave danno all’immagine della Città e un gesto politico simile a quello degli “scafisti di Valona”». Franco Capponi, sindaco di Treia dal 1995 al 2003, commenta così le dimissioni del vice sindaco assessore Corrado Speranza, l’assessore Tullio Patassini e i consiglieri comunali con delega Simone Medei e Andrea Mozzoni, alle quali sono seguite quelle del sindaco Luigi Santalucia, per cui Treia si avvia verso il commissariamento.
«Ho appreso solo dalla stampa – continua Capponi – della decisione dei “coraggiosi assessori Speranza e Patassini” di dimettersi insieme ai loro fidi scudieri. Una crisi decisa in 5 come se 10.000 persone e il 73% dei treiesi che avevano individuato nel sindaco Santalucia la persona giusta per traghettare la comunità in una fase difficile per il Paese Italia. Ma loro sono ex camerati, ex aennini, ex Finiani e Falchi Berluscones (Patassini), solo camuffati da moderati, e non hanno paura di nulla.
Il tutto è avvenuto ricalcando il copione della squallida scena nazionale. Il Pdl si presenta come partito anti-tasse, ma con i suoi comportamenti costringe ad aumentarle. Con la sua ostinazione a non voler far pagare l’IMU ai ricchi, alla quale troppo docilmente il governo ha dato retta, il Pdl è di fatto il responsabile dell’aumento dell’Iva e della impossibilità di ridurre fortemente il cuneo fiscale, che è quello di cui avremmo bisogno per ridare occupazione e speranza alle giovani generazioni. Anche qui a Treia, da politici di alto rango e navigati, il governo della città si cerca di farlo cadere sulle tasse perchè produce consenso.
Anche loro, come a Roma però predicano la riduzione delle tasse ma poi, come è successo con l’ultimo governo Berlusconi, fanno guai che obbligano ad aumentare ancora il carico fiscale. Speranza e Patassini, da decenni inconcludenti amministratori e politicanti locali avevano questo problema e allora hanno tirato in ballo anche me addossandomi delle colpe.
Ma questo è il punto: o hanno memoria corta o sono in sfacciata malafede. Sono dieci anni che non ho nessun ruolo amministrativo nella loro amministrazione.
L’attracco meccanizzato di cui si lamentano è stato progettato, approvato e finanziato da loro, con delibere visibili a tutti e tutto. Il fotovoltaico esistente è stato autorizzato dal Comune di Treia, dall’ufficio Urbanistica amministrato da Speranza. Speranza tira in ballo la Provincia, amministrata da me per 10 mesi. Tutto falso perchè la Provincia (gli Uffici Tecnici e mai il Presidente) istruiva solo poche pratiche, quelle che andavano a VIA o Screening e a dire il vero una piccola parte.
Ha ragione il Sindaco, trattasi di alta strategia politica, per non essere riconosciuti come quelli che in questi anni non li aveva visti nessuno: nessun incontro, nessuna esposizione pubblica, nessun programma, nessun progetto realizzato e quando una cosa è stata fatta da loro la rinnegano (l’attracco meccanizzato appunto).
Ha fatto bene il Sindaco a dimettersi per non far andare a segno la scellerata manovra. Vedremo cosi che la crisi da loro provocata effettivamente porterà all’aumento delle tasse (ora la Giunta non ne aveva deciso l’aumento e non potrà guidare le scelte) per il quantum che deciderà il commissario prefettizio.
La sola figura del Sindaco e di altri bravi assessori, che hanno lavorato bene ma nell’ombra, ha fatto si che in questi anni non ci fossero grandi fuochi d’artificio ( non ci potevano essere per le difficoltà di tutti gli Enti Locali causate da tante restrizioni dei vari governi succedutisi) ma che ci fossero risposte certe in tema di Servizi Sociali, funzionalità delle istituzioni scolastiche, della Casa di Riposo, degli Impianti sportivi, della manutenzione del territorio e una risposta alle imprese per le competenze burocratiche delegate.
In questi anni Treia, diversamente anche da altri territori vicini non ha avuto grandi problemi occupazionali e ha cercato di portare il proprio sguardo oltre la crisi realizzando per due anni il Festival Nazionale del Lavoro, avviandosi verso il terzo appuntamento con il Festival Nazionale di Symbola (che ci ha fatto conoscere in tutto il Paese e con una possibile visibilità anche al prossimo Expo di Milano 2015) valorizzando ancor più la Disfida del Bracciale, evento clou per la città, ma anche le tante manifestazioni svolte dalla Pro – Loco di Treia e dai Comitati delle varie frazioni.
Penso inoltre che sia molto improba la sfida lanciata dai dimissionari, su chi abbia fatto più tra me e loro in questi ultimi 20 anni (elenco infinito a cominciare dalla riqualificazione del centro storico, dallo sviluppo economico, alla riqualificazione urbana di tutte le frazioni, dalla viabilità rurale alla riqualificazione contenitori culturali quali Pinacoteca, Accademia Georgica, Pinacoteca, al turismo, ecc.).
Una crisi inspiegabile quindi dato che mancano pochi mesi al rinnovo e considerato che il sindaco Santalucia non si sarebbe potuto ricandidare.
Una mossa subdola e meschina come per far ricadere solo sul Sindaco e sugli altri consiglieri e amministratori non dimissionari, la colpa del difficile momento che stiamo vivendo.
Il tutto in spregio alla città, agli elettori che li avevano eletti e al buonsenso. Dimissioni dopo aver riscosso fino ad oggi (4 anni e mezzo) un’indennità poco sudata e dimissioni che vengono propagandate come un bene per la città. Un gesto talmente ostile che offende la volontà e la necessità di condividere il momento di crisi che stiamo vivendo e che può essere affrontata solo con il dialogo, il confronto e l’unità delle forze vive della città.
Un gesto (certo legittimo dal punto di vista politico) ma per come e’ maturato (già nel luglio 2012 i sodali avevano fatto un criptico manifesto) assomiglia , e scusate la similitudine un po’ forte…..agli “scafisti di Valona” che dopo aver caricato e riscosso dai profughi lauti compensi, quando arrivavano sulle coste adriatiche lasciavano alla deriva i gommoni (lanciati verso la costa) per confondersi tra i poveri profughi.
Non c’è dubbio che i 5 saranno riconosciuti responsabili di un gesto incomprensibile, fatto solo per mero tornaconto politico e contro la Città e gli interessi della Comunità.
Spero che le prossime elezioni comunali vedano unirsi intorno ad una proposta civica invece, le forze responsabili della città e i tanti giovani che credono nella ripresa del nostro modello di sviluppo, che da sempre è stato attento a difendere le proprie eccellenze industriali, artigianali, agroalimentari e turistiche, guardando sempre avanti e mai indietro, con attenzione alle politiche, alle risorse e alle dinamiche dell’Europa, alla totale occupazione, anche attraverso il sostegno all’export e alla valorizzazione del settore agroalimentare e all’offerta turistica e del turismo rurale del territorio.
Sulla crisi, interviene anche il Partito democratico di Treia:
«Ci sarebbe poco da aggiungere, tanto sono stati prodighi di particolari gli assessori dimissionari nel descrivere il fallimento dell’attuale amministrazione del comune di Treia. E’ disarmante e suscita rabbia constatare che le motivazioni addotte dai Consiglieri dimissionari rispecchiano sostanzialmente le obiezioni che l’opposizione ha espresso in tante occasioni. Purtroppo inascoltate. Ci preme ricordare come l’attuale maggioranza abbia proditoriamente rifiutato qualsiasi tentativo di collaborazione offerto dalla minoranza, attuando un comportamento sprezzante in virtù del divario di consensi avuti nelle urne. Ne deriva un’attribuzione completa di responsabilità a carico di chi ha governato con arroganza e scarsa competenza.
Ora, per loro stessa ammissione, vengono alla luce i nodi mai risolti e che in alcuni casi hanno origini lontane. La vicenda annosa di Villa Spada e quella più recente dell’attracco meccanizzato, sul quale sarà necessario un approfondimento, sono soltanto due delle questioni di cui questa Amministrazione dovrà rendere conto ai cittadini. Possiamo aggiungere il mancato rifinanziamento della stagione teatrale, lo stato di abbandono del verde pubblico, le manutenzioni ordinarie eseguite con i proventi straordinari del fotovoltaico, il rifacimento del manto del campo sportivo che poteva essere rimandato a momenti migliori o almeno condizionarlo alla disponibilità di bilancio. Potremmo proseguire ma, per amor di patria ci fermiamo qui.
Ci sembra che il tentativo, neanche tanto velato, sia quello di smarcarsi dalle responsabilità di un’amministrazione fallimentare in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. Ma è credibile chi, per quattro anni e mezzo ha avuto la delega dei cittadini ad amministrare la cosa pubblica e solo a quattro mesi dalle elezioni, costretto a fare autocritica sul bilancio del proprio operato, si chiama fuori dalle responsabilità scaricandole sui compagni di viaggio? Dove erano in questi quattro anni quando il Sindaco, a loro dire, prendeva decisioni sbagliate.
Si vorrebbe far pagare ai cittadini, con l’aumento della tassazione e in un momento difficile per l’economia , una gestione del bilancio comunale piena di errori. Ora tutta la Giunta abbia il coraggio di ammettere il fallimento,il Commissario di governo gestirà la transizione fino alle prossime imminenti elezioni e nel frattempo, confidiamo che i cittadini di Treia sappiano trarre da questa vicenda le giuste conclusioni in vista del prossimo rinnovo del Consiglio».
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Come è andato a finire il fatto che Capponi (ancora centrodestra???) sembrava essre nell’entourage dell’Assessore Regionale (centosinistra)
a sentire capponi treia e’ stata amministrata negli ultimi decenni da sindaci del livello di Bloomberg e boris Johnson….se ci si vive o se si conosce la realta’ non sembrerebbe proprio cosi’….e la storiella dell occupazione e’ la solita barzelletta….posti di lavoro di basso livello che non fanno certamente crescere la qualita’ generale del territorio.serve altro ,strumenti che attirino nuovi capitali e non I soliti Quattro gatti ormai al capolinea….
https://www.facebook.com/groups/treia5stelle/ è questa la nuova rivoluzione per Treia.Poi dopo non vi lamentate.
….dunque, loro ex aennini camerati etc etc….Capponi ex democristiano, ex berlusconiano ora montiano….sempre ex….
…ci voleva le dimissioni per ricordare il degrado, le problematiche che attraversa TREIA, non occorre puntare il dito contro i dimissionari, ma alla fine sono tutti uguali. TREIA è stata fatta morire , non più parole ,comunque è di certo , anche la nostra banda musicale città di TREIA, il 31 dicembre cesserà la sua attività .
un saluto alle prossime elezioni
Da che pulpito!!!!
Farzi come 3 euro de carta ttaccati
Farsi fare la morale da un signore che ha cambiato svariate volte bandiera pur di non perdere la poltrona…………! Un bel bagno di umiltà x tutti non farebbe poi così male!
Penso che parlare cosi di giovani che sono serviti x attirare voti , sempre presenti in prima persona in tutte le attivita’ che i cittadini proponevano anche utili x le finanze comunali cose che altri non hanno mai fatto , e mai ascoltati dalla vecchia guardia governante sia proprio da persone che hanno paura di affrontare la realta’ e che con la menzogna volglia scaricare colpe in maggior parte anche proprie , ma il poltronismo male della scuola politica di oggigiorno prevale sugli idealismi politici e le realta’ , penso che questa volta sigor Capponi non basta un panino con porchetta offerto alle capagne elettorali x un voto , porti alle sue campagne il bilancio dell’ente Disfida del Bracciale catena portante della cultura e spettacolo Treiese ma sicuramente lei questo non lo dice d’altronde era solo presidente …………. e se seguitiamo a scrivere scriveremo x giorni .
Signor Capponi, Le dispiace rendere noto il Bilancio del comitato “Disfida del Bracciale” da lei presieduto?
La ringraziamo vivamente.
Da Paolo D’Arpini (Circolo Vegetariano di Treia):
Leggendo le varie prese di posizione del dimissionario sindaco Santalucia e dell’ex sindaco Capponi. Non mi sembra però, a parte le reciproche accuse, che sia stata fatta chiarezza sui reali fatti accaduti…
Personalmente non sono molto addentro nei magheggi della politica treiese, essendo qui da pochi anni, però ho capito che non si è dimesso nessuno della ex maggioranza o della giunta ma solo il sindaco. Alcuni membri della giunta e consiglieri con deleghe hanno rimesso le deleghe ma non si sono dimessi. Il sindaco poteva benissimo riunire il consiglio e presentare il bilancio e lì si vedeva chi si sarebbe dissociato realmente… Quindi -secondo me- tutta questa manovra ha il solo scopo di rimpallarsi le responsabilità e “dare la colpa” a questi ed a quelli. Chi ci guadagna è il candidato sindaco “in pectore”, che già sta annunciando il suo ritorno. Il commissariamento del comune tutto sommato gli giova, così la “colpa” dell’aumento delle imposte sarà tutta dei dissociati (i membri della giunta scontenti) e del commissario… Ritengo che gli scontenti della maggioranza sono stati precipitosi non considerando che del loro errore (o dell’imbroglio in cui sono caduti) qualcuno se ne avvantaggerà di sicuro… ma non la popolazione.
tanto tuonò che alla fine piovve, e dal cilindro uscì un gallo senza attributi
Quando il sig. Capponi ci farà sapere sui conti del Comitato Disfida del bracciale?
Riconosco i miei limiti nel cogliere certe sfumature della politica, ma di fronte all’evidenza di alcuni fatti e comportamenti riportati dalla stampa qualche dubbio di coerenza e di trasparenza da parte dei protagonisti mi viene. Che ci fossero delle fibrillazioni all’interno della maggioranza si sapeva già da tempo: come mai questo improvviso fuoco d’artificio? Vuoi vedere che siamo già in campagna elettorale! E l’interesse dei cittadini treiesi? Sapete che cosa significa per Treia essere commissariata? Altro che aumento delle tasse, ma anche vere e proprie sforbiciate al bilancio con inevitabili conseguenze soprattutto sul sociale, che si sono sempre vantati di voler salvaguardare. Il Sindaco parla di “complotto” in sua assenza come quello ordito da Berlusconi (vedi dimissioni di parlamentari e ministri in assenza di Letta): malattia contagiosa! E veniamo un attimo alle motivazioni che hanno portato i consiglieri di maggioranza a rimettere le loro deleghe. Si fa riferimento alla gestione del bilancio, ma loro lo hanno sempre approvato nelle precedenti sessioni di Consiglio “senza colpo ferire”! Si parla della volontà di non aumentare l’imposizione fiscale, ma in precedenza l’avevano tranquillamente approvata dicendo che non c’erano altre alternative visto il patto di stabilità! Si parla di Villa Spada, ma dove erano quando il Comune, tramite il Sindaco Capponi, si è assunto certi oneri, che tutti sapevano sarebbero stati col tempo insostenibili per la nostra comunità? Si parla di fotovoltaico e di una gestione non proficua per le casse del Comune. Eppure hanno sempre approvato i vari progetti presentati! Si parla di attracco meccanizzato eppure non è mai emersa una voce di dissenso nelle sedute consiliari in cui se ne è parlato! La minoranza, nel suo piccolo, aveva offerto qualche spunto critico e collaborativo sugli argomenti in questione, ma che valore può avere la voce di una minoranza di fronte al consenso del 75% avuto dalla maggioranza nelle ultime elezioni! E’ stato fatto il manto sintetico al campo sportivo di Treia, ma per quattro panchine ai giardini pubblici e un minimo di sistemazione del verde neanche un soldo perché gli anziani possono anche stare in piedi e i bambini giocare nel “deserto”: che importa! Visto che il fotovoltaico un certo introito lo ha dato che fine hanno fatto i soldi? Una parte è servita per la manutenzione stradale (ve ne siete accorti?) e il resto dove è stato dirottato, verso quali opere “necessarie”? E’ mancato il rifinanziamento alla stagione teatrale: pazienza tanto la cultura non produce! I soldi risparmiati quale buco hanno coperto? Sono solo alcuni esempi di una programmazione economica che non abbiamo certo fatto noi dell’opposizione, ma loro, anche quelli che oggi lo criticano. Ci sembra un tentativo evidente di smarcarsi dalle responsabilità di una amministrazione fallimentare di cui sono tutti complici. Chiamarsi fuori ora è un po’ meschino visto che in questi quattro anni e mezzo hanno gestito la cosa pubblica a fianco del Sindaco ed evidentemente anche quando prendeva decisioni sbagliate. Un gesto rispettoso nei confronti dei cittadini sarebbe stato quello di dimettersi ammettendo il proprio fallimento, visto che è alla luce del sole! Treiesi meditate su quanto accaduto!
Alessandro Ciccardini (consigliere di minoranza)
Se questi fatti fossero accaduti qualche amministrazione or sono a Treia le minoranze avrebbe fatto scoppiare “la bomba atomica” . Altri tempi altre amministrazioni altre minoranze forse meno acculturate ma con senso diverso della dignità. La regola dice: “chi tiene il sacco è uguale a chi ruba”, Colpa della maggioranza con la benedizione della minoranza. Giustissimo: “Treiesi meditate su quando è accaduto”.
mamma mia che casino a Treia! Sarà un caso nazionale di più o meno amministrativi rancori personali? Io penserei di sì, per quel poco che ne so. E allora: state tutti buoni! Chi ha fatto i “buffi”, nessuno escluso, paghi di persona. Ovviamente dividendo tra i consiglieri (ed assessori) di maggioranza. E allora …. qual è il problema?
Al Signor Paolo D’Arpini (Circolo Vegetariano di Treia): quello che dice lei è successo ad Appignano: il sindaco Messi ha perso parecchi consiglieri ma alla fine è andato in consiglio comunale ed ha trovato qualcun altro che approvasse il tutto. Sono daccordo con lei.