La Giunta comunale di Treia si è dimezzata in un solo colpo. Ieri infatti, alle ore 13.30 sono state riconsegnate le deleghe nelle mani del sindaco Luigi Santalucia. Il vice sindaco assessore Corrado Speranza, l’assessore Tullio Patassini e i consiglieri comunali con delega Simone Medei e Andrea Mozzoni, in una lettera congiunta rivolta al Sindaco di Treia, hanno formalizzato le loro dimissioni dalle deleghe ed incarichi assessorili, pur rimanendo in Consiglio comunale.
La decisione è stata presa a seguito dello schema di bilancio presentato nei giorni scorsi dal Sindaco alla Giunta e al Gruppo consiliare di maggioranza, il quale prevede una manovra fiscale di 360.000 euro imperniata principalmente sull’aumento delle aliquote IMU (abitazione principale: dal 5 al 6xmille, altre categorie di fabbricati: dal 9 al 9,5xmille, e sino al 10,6xmille) che va ad aggiungersi all’applicazione della nuova TARES. «Vera e propria stangata a carico dei cittadini – secondo i quattro firmatari ai quali si è aggiunto per adesione il consigliere comunale Sandro Luzi – senza una sostanziale giustificazione sul fronte di nuovi investimenti e/o servizi in favore della stessa popolazione treiese.
Tale manovra fiscale – si legge nella nota – è in netto contrasto con il patto esistente tra gli amministratori treiesi di scongiurare ogni aumento della tassazione e con quanto recentemente affermato, anche a mezzo stampa, dallo stesso Sindaco Santalucia, che si dichiarava «contrario ad avallare nuovi “taglieggiamenti” a carico della cittadinanza. La pesantissima proposta di bilancio, dunque, oltre a giungere tardiva sul tavolo del confronto, non risponde al principio di cautela che il Sindaco, titolare del bilancio comunale e della programmazione finanziaria, avrebbe dovuto usare, nel “governare” l’esercizio corrente dell’anno 2013, anziché affidarsi al c.d. “esercizio provvisorio” senza effettuare a suo tempo i dovuti controlli e correttivi, necessari per scongiurare tali gravissimi aumenti a carico dei cittadini».
I consiglieri esprimono perplessità anche sul metodo di approccio scelto dal Sindaco per “governare” il bilancio, contraddistinto – continua la lettera – «da una progressiva tendenza ad assumere sempre più decisioni in forma unilaterale, impropria e/o fuori dalle sedi istituzionali, segno di un verticismo inadeguato in relazione alla complessità dei problemi e in contrasto con le competenze che la legge, invece, affida alla responsabilità degli organi collegiali. Un atteggiamento, che si aggiunge alla lunga fase caratterizzata dagli annunci “intermittenti” di dimissioni da parte del sindaco Santalucia (perdurata sino a qualche mese fa ed iniziata con la decadenza di Franco Capponi dalla presidenza dell’Amministrazione provinciale di Macerata), e che ha contribuito a determinare una situazione di generale senso di precarietà e demotivazione, sino a pregiudicare significativamente l’attività di programmazione e di governo della Città».
La lettera di dimissioni sintetizza anche le principali criticità amministrative: «oltre cento richieste di variante al piano regolatore, ancora in fase di istruttoria, da più di un anno attendono risorse (circa 25.000 €) per la loro definizione, mentre somme di pari rilievo sono state investite per altre iniziative; il cimitero comunale è oramai quasi privo di loculi disponibili: il faraonico progetto di ampliamento (circa 2 mln €) rappresenta una soluzione altamente impattante sulla struttura architettonico-monumentale esistente, mentre, ancora inevasa rimane la nostra richiesta di una soluzione alternativa fattibile e più adeguata; l’attracco meccanizzato al Centro Storico, la cui realizzazione, in continuità con quanto progettato e speso dalle precedenti amministrazioni (Sindaco Capponi), oggi rischia di rivelarsi intempestiva, non rispondente ad effettiva priorità, e forse addirittura a rischio a causa dei vincoli del patto di stabilità; se il più che decennale contenzioso su Villa Spada (Sindaco Capponi) confermerà definitivamente la proprietà comunale, allora il Comune come farà a reperire le necessarie risorse per il colossale intervento di recupero (4/6 mln € ?)? Intanto il Comune da dodici anni fa fronte al mutuo per l’acquisto, pari a 1,3 mln €; inoltre, va ricordato che non appena eletti (giugno 2009), abbiamo dovuto affrontare l’imponente fenomeno del fotovoltaico a terra, che ha letteralmente invaso il nostro paesaggio rurale: gran parte del fotovoltaico di Treia è stato autorizzato dalla Provincia di Macerata nel periodo 2009/10 – Presidenza Capponi. Le compensazioni ambientali, incamerate dal Comune di Treia, in virtù di apposite convenzioni predisposte dall’Urbanistica sulla base degli orientamenti giurisprudenziali in materia, sono solo un parziale ristoro per il territorio (valore complessivo circa 1,5 mln €): tali risorse, per una parte, hanno, comunque, consentito al Comune di finanziare opere, già programmate in passato (valore oltre 400.000 €) che, altrimenti, i bilanci 2010 e 2011 difficilmente avrebbero potuto garantire».
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Ho avuto modo, sin dall’insediamento di questa amministrazione Comunale di Treia, di esprimere attraverso queste pagine le mie perplessità sulla competenza e efficacia di questa amministrazione. Maggioranza e minoranza.
Treia con le precedenti amministrazioni è sempre stato uno dei comuni importanti e attivi della provincia di Macerata. Un Comune sempre presente in prima persona sulle varie vicende che nel tempo hanno segnato la vita economica e sociale del nostro territorio: dall’insediamento e crescita delle nostre industrie alla vita culturale alla trasformazione della struttura ospedaliera, al recupero del centro storico, al mantenimento delle attività economiche in esso presenti, al recupero e valorizzazione dell’ambiente e delle nostre tradizione all’organizzazione a tutto campo della socialità comunale.
Tutto distrutto in questi ultimi anni, in particolare di questi ultimi 5.
Che l’attuale sindaco non brillasse di protagonismo e efficienza lo sapevano tutti, compresi i dimissionari. Che il fotovoltaico non era solo un business ma un grosso problema ambientale abbiamo scritto e detto in molti. Che Treia è in condizioni disastrate, che i verdi pubblici sono abbandonati: i ragazzi giocano nel piccolo spazio di San Marco in mezzo alla terra e fango. La cultura è ridotta a piccole e insignificanti manifestazioni, spesso più di vetrina che di sostanza. Il centro storico sta scomparendo grazie anche all’inefficienza dell’assessore che ne ha la competenza. L’attracco meccanizzato è una grandissima opera voluta non si sa da chi e sopratutto non se ne conoscono i benefici sociali ed economici: le chiacchiere del popolo alimentate forse da… dicono che tale disastro sia stato finanziato da diversi benefattori: fotovoltaico, vecchi finanziamenti e da mago merlino. Invece lo stesso è stato finanziato con un mutuo di oltre un milione di euro contratto con la Banca di Credito Cooperativa di Filottrano con atti voluti e approvati da tutti gli attuali amministratori, compresi i dimissionari. E’ un mutuo che peserà sul bilancio pubblico e conseguentemente su tutti i cittadini treiesi. Un mutuo che sta bloccando il bilancio comunale per i prossimi venti anni, limitando o addirittura cancellando i già scarsi servizi che l’attuale amministrazione comunale è obbligata comunque ad erogare.
Oggi questi amministratori dimissionari si accorgono che in questi quattro anni e mezzo non sono stati capaci di combinare nulla se non disastri; e la colpa guarda caso è solo del Sindaco “dittatore”. Possibile che non esiste più la vergogna e la dignità, sentimenti che hanno da sempre distinto l’ ”uomo” dal “quaquaraquà”. La verità è che questi signori sono anni luce lontano dalla pratica del “fare”, non conoscono i meccanismi amministrativi, non hanno mai ricercato finanziamenti regionali o europei,come altri comuni, anzi ricordo che hanno rinunciato ad un finanziamento a fondo perduto per la sistemazione delle alberature storiche della nostra circonvallazione, unico comune di tutta la regione. Si lamentano che il prossimo bilancio di previsione, attenzione quello per l’anno 2013 deve prevedere aumenti fiscali per i cittadini: hanno avuto n° 9 mesi per pensare ad un bilancio sostenibile e ricercare risorse per non gravare sulla fiscalità comunale, se non piace il bilancio imposto dal sindaco o dagli uffici perché non lo ridicono loro e obbligando gli altri ad adottarlo? Io ho la risposta ma non la scrivo la lascio immaginare-
Che dire, sarebbe stato opportuno che si fossero dimessi subito all’inizio dell’amministrazione. Sicuramente Treia avrebbe risparmiato o investito più proficuamente: € 450.000 di indennità di carica, € 1.200.000,00 dell’attracco meccanizzato, il campetto di San Lorenzo, la caparra di Villa Spada, oggi in condizione pietose, ecc ecc soprattutto Treia avrebbe riguadagnato la dignità.
Speriamo che almeno tutti maggioranza e minoranza abbiano il coraggio di non ripresentarsi alla prossima tornata elettorale e che invece speriamo che si presentino soggetti giovani e non giovani con una forte e radicata cultura del “fare” capaci di amministrare non solo per l’ indennità di carica ma per ridare vigore e dignità la nostra amata città di Treia.
Alle prossime elezioni per votare il nuovo Sindaco di Treia a quanto ne so io dovrebbero scontrarsi 4 liste.La lista Capponiana,la lista Pettinariana,la lista dei cinque dimissionari citati nell articolo,e la lista del Mov.5 stelle che a Treia non scordiamolo è il primo partito.Io sicuramente rivoterò quest ultima,formata da giovani volenterosi,capaci e attenti alle problematiche di tutto il territorio Treiese.Ricordo a tutti i lettori treiesi,che questo disastro è stato voluto da oltre 4.000 cittadini treiesi che nel 2009 hanno votato l attuale giunta,la quale nel programma elettivo,come priorità, aveva inserito l attracco meccanizzato per il centro storico.Ora proprio quei 4.000 si lamentano che l attracco è inutile.Ma allora quando mettete la x sulla scheda dove state con la testa? Forse siete tutti inebriati dalle porchette offerte durante i comizi o incontri pre elettorali?
Puoi anche nascondere la sporcizia sotto il tappeto, ma prima o poi esce sempre fuori…
Previdenti e prudenti, i dimissionari. Così eviteranno che i cittadini infuriati vadano a prendere un caffè da loro.
l attracco meccanizzato al centro storico e’ un investimento(non una spesa)….potrebbe riportare interesse per l unica cosa presentabile che treia(e gran parte dei paesi risorgimentali delle marche) ha…..credo sia una delle poche cose buone fatte da questa amministrazione…..oppure vogliamo fare un altra rotatoria,un altra urbanizzazione per residenti che non ci saranno,un altro parcheggio per trattori???????
Caro Sign. Sarnari,per far rivivere il centro storico,non serve l attracco meccanizzato.Serve solo la voglia di farlo rivivere.
sig meo….se lei volesse correre con la macchina senza avere le ruote sarebbe dura…….
Mi sono sempre chiesto a che pro l’attracco meccanizzato al centro storico di Treia e la prelazione e caparra su Villa Spada. Adesso ho la risposta: per buttare i soldi, molti soldi. Noi cittadini treiesi, adesso dovremo collaborare e pagare i “buffi” di una amministrazione senza cervello. Consiglierei, sommessamente, al sindaco Santalucia di non ritirare le sue recenti dimissioni. Sarà il male minore.