Si svolgeranno sabato alle 15 nella basilica romana di Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo, i funerali di Jimmy Fontana, il grande cantante maceratese scomparso ieri a Roma a quasi 79 anni (leggi l’articolo).
“Mio padre – ha detto Andrea Sbriccoli, uno dei figli – non era malato da tempo. In 12 giorni di agosto abbiamo percorso 5 mila chilometri per tutta l’Italia per fare serate musicali, sempre affollate e piene di persone che lo seguivano con affetto. L’ultimo concerto – dice – è stato con il Cantagiro a Terni domenica 8 settembre ed eravamo attesi nella nostra regione, le Marche, a Pioraco sabato prossimo, giorno in cui invece purtroppo celebreremo il suo funerale. La sua scomparsa è dovuta ad un’improvvisa febbre alta per un’infezione conseguente ad un problema che aveva ad un dente, c’è stato un abbassamento di pressione e qualcosa nel fisico non più di bambino ha ceduto. Mio padre non era affatto sparito, forse solo dalla Tv, ma ha lavorato fino a qualche giorno fa con passione e successo”. Jimmy Fontana era stato anche invitato domenica prossima a Macerata, nella parrocchia di Santa Croce, per i 65 anni di sacerdozio del suo amico don Serafino Stramucci.
Nato a Camerino, il suo vero nome era Enrico Sbriccoli. Fontana è noto a tutti per i suoi pezzi di musica leggera, ma nasce in realtà come jazzista (il nome Jimmy fu scelto in omaggio al sassofonista Jimmy Giuffre). Una passione, quella del jazz, nata da giovanissimo, quando imparò da solo a suonare il contrabbasso.
Prima le esibizioni con gruppi di amici all’Hot club di Macerata, poi il salto nella capitale, dove iniziò a collaborare con la Roman New Orleans Jazz Band. E’ a Roma, dopo aver abbandonato gli studi universitari, che incide i suoi primi brani con la Flaminia Street Jazz Band e poi Jimmy Fontana and His Trio.
Sono gli anni ’60, gli anni d’oro per Jimmy, quando anche la sua vita privata cambia grazie al matrimonio con Leda e poi alla nascita dei suoi quattro figli. Ha una svolta soprattutto la sua carriera artistica. Da solista si avvicina alla musica leggera e incide i suoi più grandi successi. Prima con “Bevo” nel 1960 vince il Burlamacco d’Oro, l’anno dopo debutta a Sanremo con Miranda Martino con il brano “Lady luna”, scritto dal maestro Armando Trovajoli e da Dino Verde.
E’ interprete, insieme a Gianni Meccia, di “Cha cha cha dell’impiccato” e “Non te ne andare”. Nel ’65 arriva il suo capolavoro tradotto in più lingue, “Il mondo”, di cui è autore della musica con Carlo Pes. Il successo non si ferma: alla fine degli anni ’60 escono “La mia serenata”, che vince il Disco per l’estate nel 1967, poi ancora “A te” e “L’amore non è bello (se non è litigarello)”.
Nel ’71 scrive l’altro suo grande successo, “Che sarà”, che in poco tempo scala le classifiche non solo italiane, anche grazie alle versioni in spagnolo e inglese di Josè Feliciano. Fontana non riesce però nel suo intento di portare il brano a Sanremo, costretto a piegarsi alla decisione della sua etichetta, la Rca, di farla cantare agli emergenti Ricchi e poveri.
Uno dei suoi ultimi concerti a Macerata, il 10 dicembre 2009 al teatro Lauro Rossi per la Giornata delle Marche
IL CORDOGLIO DELLA CITTA’ DI MACERATA – “Con la morte di Jimmy Fontana, Macerata perde uno dei suoi artisti più autentici e appassionati, un musicista che ha portato il nome della nostra città nel mondo. Si tratta di una perdita toccante, la perdita di un uomo di grande spessore umano e culturale, orgoglioso delle sue origini. Personalmente sono molto legato alle sue canzoni, degli autentici evergreen che ho avuto anche occasione, a pochi mesi dal mio insediamento come sindaco, di cantare insieme a lui agli Antichi forni. Un ricordo e un incontro indelebili”. E’ quanto afferma il sindaco Romano Carancini esprimendo a nome suo, dell’Amministrazione comunale e dell’intera città, il sincero cordoglio per la morte del famoso artista e la vicinanza ai suoi familiari. “Jimmy Fontana è stato un grande artista, un musicista che ha dato molto a questa città – ha proseguito il sindaco – un grande compositore che ha espresso la sua natura romantica in versi indimenticabili. Ci mancherà la sua genuinità, la semplicità con cui amava esprimersi doti che, attraverso le sue canzoni, hanno fatto sognare molti di noi”. Il cordoglio dell’Amministrazione comunale e della città è stato espresso questa mattina anche con un telegramma inviato ai familiari di Jimmy Fontana.
– SAN SEVERINO RICORDA JIMMY FONTANA: SI SPOSO’ A SAN LORENZO IN DOLIOLO CON LA SIGNORA LEDA E PER DIVERSI ANNI VISSE IN UNA CASA IN VIA ABBONDANZA – Anche la città di San Severino Marche piange la scomparsa del cantautore Jimmy Fontana. Molti settempedani ricordano la sua famiglia, nell’immediato dopoguerra, ospite in una casa di via Abbondanza dove anche Enrico Sbriccoli, nome registrato all’anagrafe, dimorò per lunghi anni. A San Severino Marche Jimmy Fontana visse uno dei momenti più indimenticabili della sua vita: il matrimonio con Leda Distasi, originaria di Bernalda, in provincia di Matera, la donna che è rimasta al suo fianco per tanti lunghi anni e da cui ha avuto quattro figli. Jimmy e Leda convolarono a nozze l’8 aprile del 1962 nella chiesa di San Lorenzo in Doliolo, una delle chiese più antiche e suggestive della città. E a San Severino Marche l’autore de “Il Mondo” e “Che Sarà” si è esibito per l’ultima volta in pubblico lo scorso 30 agosto in un concerto ospitato presso i giardini pubblici “Francesco Coletti”.
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Adesso che sei sceso da ‘ quel mondo che girava e non si fermava più ‘
mandaci un caloroso saluto dallo spazio o da più insù!
e mentre guardi il tuo paese disteso sulla collina
regalaci ancora le note di quella mitica canzoncina,
che accompagna ognuno con l’incertezza del domani che verrà
ma con la spensieratezza che ‘ quel che sarà..sarà!!! ‘
R.I.P. mitico JIMMY
Era di Macerata perchè lo fanno a Roma il funerale?
Un grande.
Ci ha lasciati un grandissimo artista, un uomo appassionato, intelligente e di grande umanità, un maceratese che meritatamente era conosciuto e amato nel mondo.
“Macerata mia che stai sulla collina, distesa come un vecchio addormentato, la noia, l’abbandono sono la tua malattia, paese mio ti lascio e vado via…”. Così Jimmy Fontana intonava nei suoi concerti, rimarcando l’attaccamento alla sua terra, la canzone “Che sarà”, scritta con Franco Migliacci, il mitico autore de “Nel blu dipinto di blu” e di centinaia di altri successi discografici. Jimmy si rammaricava di non aver portato questo motivo a Sanremo – festival a cui partecipò 4 volte – ma di averlo lasciato ai Ricchi e Poveri. Innumerevoli i successi di Fontana, mi permetto, scusandomi, di citare soltanto “Il mondo”, scritto con il genio della radio Gianni Boncompagni (non Meccia come riporta l’articolo), mentre quest’ultimo roso dalla nostalgia viveva sposato a Stoccolma. Ho conosciuto entrambi i fratelli di Enrico Sbriccoli: Americo, presidente dell’ordine dei medici di Macerata – ad un convegno sul testamento biologico promosso da Mario Coltorti – e Mario, preside della facoltà di Giurisprudenza all’Università di Macerata. Invitai Mario Sbriccoli a Porto Recanati – durante la mia collaborazione culturale con quel Comune – quale relatore alla presentazione di un saggio di un noto storico dell’Università di Torino, che giunse accompagnato dalla moglie. Ricordo che quest’ultima prima dell’incontro disse al marito: “Il preside Sbriccoli è il fratello di Jimmy Fontana”. A conferma che la fama degli artisti supera quella degli studiosi, anche negli ambienti intellettuali. Addio grande Jimmy, tutti i maceratesi e non ti porteranno sempre nel cuore.
Un sincero abbraccio alla famiglia e in particolare al figlio Luigi, mio caro amico e collega!!