Si sono chiuse, con il trionfo della leggerezza della musica anni ’60 targata Musicultura e il brindisi organizzato da IMT, le giornate della Rancia realizzate da Popsophia e Biennale dell’Umorismo nell’Arte. Pubblico ovunque, appoggiato ai merli del castello, nelle nicchie e purtroppo sono molti anche coloro che hanno desistito per mancanza di spazio. Con la serata di domenica si è conclusa anche l’estate che ha visto Popsophia diventare ancora più cosmopolita: evento di casa nelle Marche ma di livello nazionale. L’obiettivo dichiarato a inizio stagione era quello di portare la riflessione sulla cultura contemporanea nei più bei luoghi storici della regione: missione a quanto pare compiuta con successo. L’estate che si era aperta a Rocca Costanza di Pesaro si è chiusa a Tolentino con migliaia di spettatori. Dopo Pesaro altre decine di filosofi hanno calcato i palchi della quattro giorni al Castello della Rancia e nel soffio di due mesi la pagina facebook dell’associazione ha sfondato la quota dei 9000 fan: uno dei più grandi fenomeni sui social network fra le manifestazioni culturali delle Marche. Le giornate della Rancia hanno permesso anche di rivitalizzare la Biennale Internazionale dell’Umorismo nel segno del suo fondatore. Quel Luigi Mari che più di cinquant’anni fa aveva innalzato al rango dell’arte la ‘sottocultura’ della vignetta, proprio come oggi Popsophia parla di filosofia attraverso l’umorismo o le serie tv.
Popsophia a Tolentino ha anche mostrato il Castello sotto una nuova luce: quella di contenitore culturale e di museo permanente. Il 2013 lascia in eredità a Tolentino un patrimonio tangibile realizzato da Popsophia e Amministrazione comunale: l’auditorium Roberto Massi e la mostra sulla Compagnia della Rancia che diventa museo permanente per aumentare l’attrattiva delle sale del secondo piano del Castello. Altro focus di questa estate è l’aver promosso nuove partnership culturali e consolidato rapporti storici nel segno del contemporaneo. È in questa logica e per valorizzare quanto di eccellente producono le Marche della Cultura che Popsophia ha ‘sposato’ la Biennale Internazionale dell’Umorismo, ha celebrato i trent’anni della Compagnia della Rancia – regina del musical italiano -, ha portato il pop di Musicultura fino a Pesaro e poi a Tolentino. Sono proseguite anche le collaborazioni con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’Accademia di Belle Arti di Macerata, l’Ufficio Scolastico Regionale, la Scuola Internazionale di Comics, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Affari italiani e il Centro Sollievo di Jesi. L’estate ha segnato anche il ricambio generazionale in un Festival già anagraficamente giovane: la direzione artistica oggi è nelle mani di Lucrezia Ercoli, alla guida di uno staff giovane, in contatto con le menti pop-filosofiche più esplosive delle Università europee e in grado di attrarre un numero grandissimo di volontari, senza i quali, tutto questo non sarebbe stato possibile.
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Buon sangue non mente.
Manifestazione dle nulla a Tolentino, qualche poltico in primafila e sul palco e la noia a farla da pardona…
il PDL ha toppato alla grande, vedrete quanti voti si racimolerà a Tolentino con queste cavolate…
IUL MIO NON E’ PIU’ DALLA LORO SICURO, portate Ercoli allo Sferisterio mi racocmando…
Con questa chiusura c’è stata l’ulteriore dimostrazione che, successo o non successo, la Cultura per la classe politica locale è un oggetto misterioso e non facile da gestire, non lo si riesce a sfruttare per i bassi scopi elettorali perchè il suo pubblico è refrattario ad ogni condizionamento partitico, la Cultura non produce subito altri consensi politici, ne si possono regalare i soliti contributi a pioggia per le Pro Loco o le sedicenti associazioni culturali che sanno produrre solo sagre del carciofo oppure assaggini della lumaca gelsomina, senza danneggiare chi opera veramente per il bene culturale. La Cultura, e specialmente questa Cultura, non potrà mai essere usata nelle campagne elettorali, per cui i politici che ne sposano lo spirito devono mettersi in testa che se lo fanno il solo loro scopo dovrebbe essere quello di incrementare il prestigio di un territorio e non le liste elettorali, e i contributi che elargiscono, in verità mai abbastanza per le necessità, non devono venir considerati regalia o peggio ancora scambi elettorali, ma bene di pubblico interesse. Ma se volessimo verificare le reazioni che i vari Silenzi, Corvatta, Pezzanesi e Massi, solo per dire i primi che ci vengono in mente, hanno avuto verso le manifestazioni culturali, ci accorgeremmo che non è stato di appoggio ma spesso solo di prevaricazione, come se la Cultura esistesse perchè esistono loro, e non per il motivo contrario. Oltre tutto il Pezzanesi si è dimostrato oltremodo becero e scorretto quando, in conferenza stampa, ha citato Popsophia e la stessa Compagnia della Rancia come possibili traditori, nel caso in cui dovessero emigrare verso Pesaro la prima e verso Fermo la seconda, come troppi segnali indicano. Non sarà certo dando del traditore a chi ha dato tantissimo a Tolentino ed ora cerca una evoluzione necessaria per non vedersi cancellare dal panorama culturale Italiano, che il Pezzanesi riuscirà a trattenere Marconi con la sua compagnia, ma proprio serate come queste della Rancia hanno dimostrato, se già non fosse chiaro, che quando la Cultura decide di unire le forze, quando decide di dimostrare il suo valore e la sua valenza sociale, è il pubblico stesso a decretarne il successo andando contro le miopie politiche di scadenti politici locali. Popsophia, come la Rancia emigreranno ancora verso altre sedi, ma a sto punto sarebbe anche un bene che non si fossilizzino restando in un luogo solo per non dover cedere ai ricatti politici di chi vede nella Cultura solo possibili altri voti e mai altre occasioni per non restare, come diceva il sommo poeta, bruti e ignoranti e non migliorarsi mai.
http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2013/09/05/945236-tribunale-chiude-civitanova-alta.shtml
“Rispetto a 14 anni fa quando ho aperto il mio baretto-pasticceria — ci dice Roberto Romoli — la flessione delle vendite è stata del 60%. Avevo anche alcuni clienti fissi che lavoravano negli uffici giudiziari, i quali mi hanno preannunciato che fra qualche giorno non verranno più a causa del trasloco. Civitanova Alta è un fantasma! Nel corso dell’estate non abbiamo potuto recuperare come gli altri anni, perchè con Futura Festival non abbiamo potuto mettere i tavolini fuori e poi non c’è stata gente come nei 4 anni precedenti con Popsophia e Tuttoingioco”….
“….Purtroppo, invece di salvaguardare la Città Alta, ci sembra che vi sia stato l’impegno a smantellare il centro storico. Per un tribunale che chiude bisogna rivitalizzare questo scrigno d’arte e d’architettura, che Popsophia aveva intelligentemente avviato”.
Silenzi & Co potrebbero rispondere alle critiche di questi signori invece di celebrare i successi del Flop che hanno creato?