Vinismi al Castello della Rancia con Popsophia

TOLENTINO - Dal 29 agosto al primo settembre, grazie alla preziosa collaborazione dell’IMT, Istituto Marchigiano di Tutela dei Vini, degustazioni all'interno della rassegna

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Alberto Mazzoni

 

Rosso, bianco, ma soprattutto Verdicchio, anche il vino con i suoi mille volti è di scena al Castello della Rancia di Tolentino per le Giornate di Popsophia. Dal 29 agosto al primo settembre, grazie alla preziosa collaborazione dell’IMT, Istituto Marchigiano di Tutela dei Vini, la rassegna Vinismi sarà protagonista della cornice preserale delle 19.30. Il riuscito sodalizio tra Popsophia e l’Istituto Marchigiano, sperimentato già a Pesaro, si rinnova per la quattro giorni tolentinate con un nuovo progetto di abbinamento tra vini delle Marche e filosofia. L’iniziativa avviene in contemporanea al lancio della nuova campagna di comunicazione di IMT “Verdicchio… Potevi dirlo prima” in onda su tutte le principali radio nazionali. Popsophia e Biennale sono due delle manifestazioni scelte per promuovere il vino delle Marche presso i turisti delle due manifestazioni e per educare alla consapevolezza del valore dei propri prodotti gli stessi marchigiani.

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La precedente iniziativa a Pesaro

Ogni giorno quindi, da giovedì a domenica, dopo la conferenza delle 19.30, spazio alla degustazione gratuita offerta dall’IMT, per comprendere il territorio e la cultura che si genera passando anche per il palato. Sorseggiando un calice di vino e degustando le prelibatezze locali, si svolge un momento di straordinario abbinamento tra la filosofia e la cultura millenaria del vino. Dal fumetto con Luca Boschi alla letteratura con Vincenzo Vigo, dalla Cumparsita del tango con Nicola Viceconti alle incursioni nel mondo dell’umorismo con Evelina Savini, Vinismi tesse una tela inedita per declinare, secondo il tema del giorno, il concetto di “Oppure…”, laddove la strada enologica incrocia quella della riflessione speculativa. Un legante fondamentale per stare insieme e interrogarsi sulla natura stessa del vino, sia esso strumento dato all’uomo per dimenticare i dolori, come scriveva il poeta greco Alceo, o parafrasando Baudelaire, instancabile compagno di lotta a cui sempre cede l’abbraccio del vincitore.

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