Si è spento alle 4,30 di questa mattina Gabor Bonifazi, architetto, giornalista e scrittore maceratese. Persona conosciutissima in città, aveva 64 anni. Da qualche mese Gabor si era ammalato. Un male, purtroppo incurabile, lo ha consumato. Da una settimana era ricoverato all’ospedale di San Severino, dove questa mattina si è spento, stretto all’affetto dei suoi cari. Lascia la moglie Lucia, insegnante. E i figli Eva, architetto per una nota casa di moda a Parigi, e Walter, statistico.
Lunedì alle 10 si celebreranno i funerali nella chiesetta di Santa Maria dell’Assunta a Monte Cavallo, piccolo centro dell’Alto Maceratese di cui Gabor era innamorato.
La redazione di Cronache Maceratesi si stringe al dolore della famiglia. Gabor in questi ultimi anni è stato un prezioso collaboratore del nostro giornale, oltre che un grande amico.
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Il ricordo del consigliere regionale Enzo Marangoni: “Ci lascia una persona di straordinaria intelligenza e cultura. Un grandissimo conoscitore delle tradizioni e dell’identità maceratese, dei tanti Comuni dell’entroterra. Conosceva questo territorio palmo per palmo. Dietro questa corazza dell’essere scorbutico e provocatorio c’è stato sempre un grande animo buono, una grande volontà di schierarsi dalla parte dei più deboli, mai con il potere. E questo è un atteggiamento che ha pagato. Lui non aveva problemi ad essere controcorrente, anche provocatorio, anche dissacrante. Gabor nella sua vita ha dato fastidio a tanti poteri e questo in molti non glielo hanno perdonato. Con me ha condiviso l’avventura alle elezioni provinciali del 2011, è stato candidato in tre collegi nella lista Lega per le Marche. E’ stato l’ispiratore della legge sulle osterie, poi diventata legge regionale sui locali storici. Aveva conoscenze uniche sulle tradizioni enogastronomiche. Ma soprattutto aveva un grande amore per la libertà di parola e di espressione. Questo suo essere controcorrente mi ha sempre affascinato”.
(redazione CM)
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Spero non fargli uno sgarbo scrivendo un commento adesso, qui, dal momento che più volte diceva con me ” Ma che senso ha, commentare sotto la scomparsa di qualcuno, a chi serve, se chi non c’è più, non può leggerselo? ” , ma voglio ad ogni costo ricordare di lui quello che ripeteva spesso, come un punto fondamentale dell’esistere, del suo stesso senso di vivere.
” Ci sono persone morte che sono vive- Leopardi, Hegel, Kant, Mozart, Manzoni, Brunelleschi- e persone vive, ma morte.”
Gabor, tu eri ,e resti una persona viva.
Un abbraccio forte forte a Lucia, Walter ed Eva, i suoi figli, luce dei suoi occhi. Grazie Gabor della tua amicizia, di tutto, di avermi dato modo di conoscerti, soprattutto.
In Gabor Bonifazi l’uomo e l’intellettuale si fondevano creando passioni e curiosità legate non solo alle idee ma alla vita e alla realtà. Anticonformista, dava l’idea di perdonare agli altri e a sé stesso debolezze e incoerenze, ma di non tollerare l’abitudine all’ipocrisia. La sua destra era e resta, così almeno credo di aver capito, un ideale da agognare nella libertà costosa del gesto e delle opere, più che un ordine da restaurare.
Il ricordo del consigliere regionale Enzo Marangoni:”Ci lascia una persona di straordinaria intelligenza e cultura. Un grandissimo conoscitore delle tradizioni e dell’identità maceratese, dei tanti Comuni dell’entroterra. Conosceva questo territorio palmo per palmo. Dietro questa corazza dell’essere scorbutico e provocatorio c’è stato sempre un grande animo buono, una grande volontà di schierarsi dalla parte dei più deboli, mai con il potere. E questo è un atteggiamento che ha pagato. Lui non aveva problemi ad essere controcorrente, anche provocatorio, anche dissacrante. Gabor nella sua vita ha dato fastidio a tanti poteri e questo in molti non glielo hanno perdonato. Con me ha condiviso l’avventura alle elezioni provinciali del 2011, è stato candidato in tre collegi nella lista Lega per le Marche. E’ stato l’ispiratore della legge sulle osterie, poi diventata legge regionale sui locali storici. Aveva conoscenze uniche sulle tradizioni enogastronomiche. Ma soprattutto aveva un grande amore per la libertà di parola e di espressione. Questo suo essere controcorrente mi ha sempre affascinato”.
Torno dopo molto tempo a commentare su CM per una notizia che mi addolora. La morte di una persona della mia generazione con la quale i veri contatti si erano interrotti ai tempi della scuola superiore. In seguito le vicende della vita ci hanno portato ad avere diverse frequentazioni ma quando a volte ci è capitato di ritrovarci il saluto è stato sempre accompagnato da un forte senso di piacere e di rispetto per quell’amicizia giovanile che prescinde da ogni altro aspetto o pensiero. Ciao Gabor
Era un buon amico. Mi dispiace molto. Condoglianze alla famiglia.
Nonostante che, 9 volte su 10, non eravamo d’accordo era un commentatore di CM con cui era sempre piacevole “scazzare” in quanto nei suoi interventi c’era sempre intelligenza e cultura.
Condoglianze alla famiglia
U n d
Una notizia che non avrei mai voluto sentire. Ciao Gabor grazie di tutto. Di ciò che ho appreso, dell’ incalcolabile valore di quanto mi hai trasmesso, della stima e dell’ incoraggiamento che mi hai dato. Vuoto e sgomento, non ho parole. Condoglianze alla tua famiglia.
Caro Gabor,
ti saluto con affetto e stima. Ci mancherai, perchè non avremo più modo di leggere le tue documentate narrazioni storico-artistiche.
Condoglianze a tutta la famiglia.
ciao carissimo amico gabor, Sit tibi terra levis.
Condoglianze
Muore un pezzo di Macerata. Condoglianze ad Eva ed a tutta la famiglia.
Mi spiace era un piacevole interlocutore! Condoglianze alla famiglia!
Eh si…. Questo e’ proprio un annus horribilis… Ricordo ancora quando, durante una serata in Goliardia, l’amico arch. Gabor Bonifazi mi disse: “vedi Pontefice, molti, quando si laureano, fanno un cesso di tesi, io ho fatto una tesi sui cessi!” … Post iucundam juventutem, post molestam senectutem nos habebit humus…. Ciao Gabor
Ciao Gabor, condoglianze ai figli Eva e Walter e alla moglie Lucia
Ciao Gabor, compagno mio di scuola.
Una grande perdita per Macerata, Gabor era un intellettuale controcorrente, di quelli che, purtroppo, ve ne sono sempre meno. Molte condoglianze alla famiglia.
Bruno Mandrelli
grande uomo di cultura! addio architetto ci mancherai! condoglianze a tutta la famiglia!
Un amico conosciuto nei saloni del Mutilato quando partecipava alle serate per condividere con noi la musica di quel tempo. Poi, ci siamo incontrati all’Ospedale di Macerata (2003) mentre attendeva il suo turno per essere visitato. E’ stata l’ultima volta che ci siamo visti. Non ci siamo frequentati molto, ma è rimasta la sua “stranezza” che, a quei tempi (68) ci stava bene. Un’abbraccio ed un ricordo sono le cose che mi fanno dire: Ciao!