di Filippo Ciccarelli
Nuova operazione della Guardia di Finanza a Porto Recanati, sempre più fulcro in provincia per lo smercio di merce contraffatta, e nuovo sequestro di vestiti, marchi ed accessori, per un totale di oltre 5 mila articoli falsi. L’intervento è stato condotto dal nucleo di Polizia Tributaria di Macerata, ed è scaturito anche dai riscontri investigativi successivi al maxi sequestro effettuato martedì 9 aprile (leggi l’articolo). Tra il materiale trovato in possesso dei due senegalesi arrestati nel corso del blitz di due settimane fa e che al momento si trovano ai domiciliari, in attesa dell’avvio del processo (leggi l’articolo), ci sarebbero infatti riferimenti interessanti che avrebbero permesso alle Fiamme Gialle di effettuare una nuova operazione. L’uomo sorpreso dai finanzieri è anche lui senegalese, ma non avrebbe rapporti di collaborazione con i “colleghi” arrestati all’Hotel House, anche se l’appartamento dove era stivata la merce contraffatta che rivendeva si trova nel Residence Paradiso, in via Salvo d’Acquisto a Porto Recanati, a due passi dall’Hotel House. L’attività messa in piedi dal trentacinquenne – che è stato denunciato – era anzi in concorrenza con l’outlet del falso scoperto e smantellato lo scorso 9 aprile, anche se il giro d’affari è certamente minore. A differenza del maxi sequestro dell’Hotel House, nell’appartamento controllato dai finanzieri nel corso di quest’ultima operazione non c’erano punzonatrici o altri macchinari per creare in proprio dei contrassegni falsi.
“Il sequestro è stato possibile tramite l’istituto giuridico della cosiddetta consegna controllata, che esiste da qualche anno ma è stato applicato in quest’operazione per la prima volta in provincia – spiega il Maggiore Gianluca Ferraro – in pratica, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del magistrato, si scorta una spedizione di merce contraffatta fino all’arrivo, per individuare il destinatario. Si tratta dello stesso metodo che già esisteva per effettuare i sequestri di sostanze stupefacenti. Il trentacinquenne che abbiamo denunciato era sceso a ritirare la merce davanti casa, per cui lo abbiamo subito bloccato”.
Le Fiamme Gialle sono poi entrate nell’appartamento del residence, che si trova dov’era l’ex bowling, scoprendo oltre 5 mila articoli contraffatti tra capi di abbigliamento, etichette ed accessori delle marche più note: secondo i primi riscontri, la spedizione di merce falsa proveniva dalla Cina. Al termine delle operazioni è scattato il sequestro della merce e la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Macerata per il senegalese, regolare sul territorio italiano e senza precedenti penali.
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Una segnalazione certamente di minore importanza:
In via Garibaldi a Macerata tutti i mercoledi’ c’è un ambulante straniero con un furgone bianco che espone UN CONTRASSEGNO DELL’ASSICURAZIONE SCADUTO DA CIRCA UN ANNO.
Se i vigili che passano a controllare la regolarità delle licenze ed il pagamento dello spazio dessero un’occhiata anche ai contrassegni delle assicurazioni forse troverebbero diverse sorprese.
Visto che si parla di Macerata, un invito anche ai vigili che, oltre a controllare agli ambulanti il pagamento di quanto dovuto annualmente, dessero anche una controllata sotto i sottopassaggi che ci sono sempre tra i 4-6 persone che vendono illegalmente. Ovviamente si dovrà controllare se hanno i documenti in regola e se non lo sono una eventuale espulsione.
Per contrastare il fenomeno dei venditori abusivi la ricetta vincente è:
– ricorrere agli agenti in borghese per i controlli,
– elevare contravvenzioni ai clienti
– colpire (come in questo fatto) i fornitori di questi venditori ‘al dettaglio’.