La verifica entra nel vivo
Assessori in bilico

MACERATA - Il sindaco Carancini ha iniziato gli incontri con i partiti della sua maggioranza per ascoltarne le esigenze. Il Pd chiede di rivedere la Giunta. In forse Canesin, Manzi e Valentini. Tu chi bocceresti? VOTA IL SONDAGGIO

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Romano-Carancini

Il sindaco Romano Carancini

di Alessandra Pierini

Si parla di verifica di maggioranza e immancabilmente  la spada di Damocle pende sulla testa degli assessori. A distanza di un anno dall’ultima verifica conclusa con un nulla di fatto e con impercettibili cambiamenti nella distribuzione delle deleghe, il confronto si gioca sulla composizione della Giunta. La scena si ripeterebbe in questi giorni: dopo la bocciatura della delibera sull’aumento dell’Imu sulla cosiddetta seconda casa (leggi l’articolo), il sindaco Romano Carancini  ha anticipato i suoi e ha convocato la sua maggioranza per conoscerne le intenzioni. In questi giorni il sindaco sta incontrando i rappresentanti di liste e partiti: la scorsa settimana si è confrontato con Massimiliano Bianchini di Pensare Macerata, ieri con l’Idv e i Comunisti Italiani, oggi con la Federazione della Sinistra e la Sinistra per Macerata, sabato sarà la volta dei Verdi e per finire il Pd, di cui il primo cittadino è espressione. Tra le richieste ricorrenti c’è appunto il ricambio degli assessori.
In particolare i più a rischio sarebbero Alferio Canesin e Irene Manzi del Pd che all’ultimo congresso avrebbero appoggiato il candidato Romeo Renis, risultato poi di minoranza e Enzo Valentini dei Verdi, partito considerato poco rappresentativo in consiglio per poter esprimere un assessore. Pone la questione su un altro piano Narciso Ricotta, capogruppo del Pd: «Stiamo verificando cosa dicono i nostri alleati e se alla fine si dovesse giungere ad un assestamento della Giunta, vedremo di farlo, anche perchè ci si può rendere conto che qualcuno abbia avuto delle maggiori difficoltà.  I ritocchi di Giunta saranno eventualmente finalizzati solo ad una  maggiore efficienza dell’attività amministrativa, non si tratta di barbarie politica».

Si aggiunge a questo  il segnale lanciato dalla maggioranza del Pd rappresentata da Paolo Micozzi. Il neoeletto segretario nella sua mozione congressuale aveva infatti indicato al primo punto le primarie per le prossime elezioni comunali, elemento che ha tutto il sapore di una stoccata nei confronti del sindaco in carica.
La prossima   settimana, oltre alla battaglia della verifica, si giocherà la partita che si preannuncia molto dura, dell’assestamento di bilancio. «Abbiamo fatto un direttivo sul tema – sottolinea Ricotta – ma  dobbiamo verificare dei dati  per fare delle scelte. La manovra di novembre prevede in linea di massima tre aree di intervento, la prima è l’ aumento dell’utilizzo degli oneri di urbanizzazione in parte corrente, la seconda è l’impiego del fondo  di riserva volontaria dell’Apm e per finire saranno impiegate cifre messe a bilancio e non ancora effettivamente spese. E’ quello che è possibile fare oggi tenendo conto di un assestamento che vale sui 2 milioni di euro». Ricotta minimizza anche sulla questione dei conti e prende le difese dell’amministrazione: «Non c’è nulla di strano in un Comune che ha 42 milioni di euro di bilancio e pensa di essere in equilibrio, poi a fine anno si accorge che va assestato il bilancio per due milioni di euro, pari a  un cinque per cento. Le stime non sono state sbagliate ma la differenza rientra  nella normalità considerando anche l’anno particolarmente difficile. Il nostro obiettivo era usare entrate sicure provenienti dall’Imu ma useremo soluzioni alternative».

 



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