di Stefano Palanca
Il mare devasta la costa: Porto Recanati e Porto Potenza sotto la sabbia e sott’acqua. Per quantificare i danni di questa mareggiata ci vorrà del tempo ma intanto gli operatori del settore balneare di Porto Recanati già dalla nottata cercavano di salvare il salvabile mentre le onde del mare alle 2 del mattino colpivano violentemente le vetrate di chalet e ristoranti, alcuni dei quali aperti o pronti ad aprire.
All’Acapulco di Pino Frisari il mare ha solo abbattuto una vetrata ma ha scavato da sotto alzando il pavimento del ristorante di almeno mezzo metro. I danni, probabilmente, sono oltre 100.000 euro perché è minata la struttura. “Il locale – dice lapidario il titolare “rimarrà chiuso per molto tempo e le famiglie dei dieci dipendenti, da ora sono in mezzo a una strada”. Davanti al locale, invece, sul lungomare, i detriti e la sabbia ricoprono la passeggiata. Immediatamente a sud dell’Acapulco l’associazione pesca sportiva Marlin ha messo in salvo le imbarcazioni ma la struttura da 4 mila euro è andata in fumo. “Servono scogliere per salvare tutti” spiega il presidente Osvaldo Crispiani “soprattutto gli chalet che ci rimettono molti più soldi di noi”. Poco a nord del ristorante di Frisari, invece, alcune imbarcazioni hanno sfondato le vetrate del Gioia di Puglia, ristorantino del ventiseienne gestore del locale del presidente dei bagnini portorecanatesi, Pasquale Currione. “Volevamo aprire a breve – dice il gestore – ma l’intenzione è quella di non farlo per i prossimi mesi”. Meglio è andata all’Oasi, a Panetti e al Circolo della Vela, solitamente gravemente colpiti delle mareggiate ma qui il mare li ha aggirati trascinando detriti oltre il lungomare Lepanto, pattini e imbarcazioni, mentre qualche traccia di sporcizia è arrivata anche in via Garibaldi, parallela alla costa. Decisamente peggio è andata a Paola Scartozzi che insieme alla sua famiglia è titolare dello chalet Paola. Tutte le vetrate del lato mare sono finite in frantumi nonostante protette da tavole di legno e l’acqua è persino entrata in cucina passando dall’alto. “E’ altro denaro che butteremo via e dovremo accollarci le spese: la prossima stagione balneare sarà per pagare i danni”. Solo le vetrate, infatti, costeranno 20.000 euro e altro denaro servirà per ripristinare le cabine mezze spaccate e ora legate con una corda.
Il mare, però, ha devastato anche la costa sud, oltre la pineta Volpini. Tutta via delle Nazioni è allagata, le auto nei garage sono sotto un metro d’acqua. Crollata una parte della pavimentazione del Masaya, sabbia e acqua sono invece dentro lo chalet La Rotonda di Enzo Pandolfi e German Scalmazzi. “Qui è un disastro e non ci sono così tante cose da fare e sistemare che non sappiamo da dove cominciare” dice il cuoco Scalmazzi. A salvare invece il ristorante di Silvio Scalabroni, il Tutto Esaurito, sono state alcune barriere di cemento: mezzo metro di sabbia blocca le porte ma non è entrata come l’acqua. “Devo ringraziare quelle difese per le quali sono stato denunciato dopo averle sistemate” dice Scalabroni asciugando il pavimento. Quatto o cinque vetrate, invece, sono andate in frantumi allo chalet Mauro e le onde del mare e la sabbia ieri mattina continuavano a entrare senza sosta. “E’ peggio di sempre, non ci sono parole” spiega Mauro Antognini spalando la sabbia. Problemi anche a Scossicci al ristorante Bebo’s e alle Voci del Mare con sabbia e acqua in cucina e in parte del salone.
<Abbiamo trascorso la notte in piedi monitorando la situazione e intervenendo già alle prime luci dell’alba ma la mareggiata è stata più lunga del previsto – racconta il sindaco Rosalba Ubaldi – e, invece di terminare alle 2,30 è proseguita fino al mattino con effetti devastanti. I danni sono a strutture pubbliche e private e il nostro pronto intervento è stato quasi un miracolo con squadre degli operai del comune al lavoro per la pulizia sul lungomare. Chiederemo lo stato di calamità naturale”. Avvertiti personalmente dal sindaco, l’ingegner Mario Pompei della Regione alle 10 era già sulla costa per un sopralluogo.
Verifiche effettuate anche a Porto Potenza, nella zona del Lidobello. Al ristorante La Lancetta di Carlo Luciani e sua moglie Paola le onde hanno scardinato le vetrate: poi acqua e sabbia hanno invaso il locale distruggendo anche dei mobili antichi. “Dovremo buttare molta roba, compresi tutti i cibi” spiega il ristoratore così come all’Approdo di Lorenzo Spinaci che ha solo sabbia in ogni angolo ma pochi danni alla strutture. In bilico il prefabbricato del Lidobello Beach ma spaccata la strutture della Rosa dei venti della famiglia Zampa. “Sono stanco di vedere mio padre Francesco e mia madre Fabiola soffrire e star male” dice il figlio Simone “e se alle istituzioni non interessa questa zona, che lo dicano”. Anche l’associazione valorizzazione Mare Area Sud, che come molti pensa che a creare questi danni abbiano contribuito i riallineamenti delle scogliere, è in campo ma dalla Regione ancora nessuna risposta. “Chiederemo lo stato di emergenza e alla Regione chiederemo degli aiuti e degli interventi” dice il sindaco Sergio Paolucci “abbiamo molti danni che non sono causati dal riallineamento ma solo dal mare. Ora teniamo sotto controllo la situazione, compreso il Belvedere che è parzialmente inagibile”.
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IL PRECEDENTE AGGIORNAMENTO – Una forte mareggiata si è abbattuta questa notte su Porto Recanati e Porto Potenza Picena. Ingenti i danni agli chalet con vetrate abbattute, pavimenti rialzati, terrazze sul mare crinate, sabbia all’interno dei locali e allagamenti anche all’interno delle abitazioni di via delle Nazioni a Porto Recanati. Il forte vento e le onde del mare non hanno risparmiato alcuni stabilimenti, ristoranti e abitazioni private anche a Porto Potenza: i maggiori danni – come si può vedere dalle foto di Luigi Gasparroni – si sono registrati al ristorante La Lancetta, spazzato via dall’irruenza del mare, al ristorante l’Approdo e allo stabilimento balneare Rosa dei Venti.
(Nelle immagini in basso la mareggiata durante la notte, foto di Lucrezia Benfatto)
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Che disastro….
Non mi sembra che sia la prima volta!
mentre il livello del mare si innalza a causa dei cambiamenti climatici le strutture realizzate dagli uomini si dirigono verso il mare . Secondo voi come finirà ?
Servizio aggiornato
Mai vista una mareggiata cosi’!!! Le onde sono arrivate a ridosso del Belvedere……..facendo franare parte della recinzione
Anni fa questo tutto questo casotto non accadeva
Poi, per evitare le mareggiate, hanno messo gli scogli più a nord (verso Ancona) e le mareggiate sembrano siano scese verso sud e colpire Porto Recanati, Porto Potenza, Citanò….
Sarà un caso
@ Debora Mei
Lei ha perfettamente ragione! La Regione e i tecnici ad interim anche questa volta, al di là dei sopralluoghi di rito e relativi comunicati stampa congiunti, continueranno a guardare.
Tuttavia il problema dell’erosione dovrebbe essere meno complesso anche perché le mareggiate colpiscono pedissequamente gli stessi lidi. Che dirà adesso il buon Cavallaro?
@ Gianfranco Cerasi
no, non e’ un caso. E’ una questione di equilibrio dei volumi solidi trasportati dalle correnti: dove la corrente non incontra ostacoli, erode, altrimenti deposita. E questo succede nell’arco di qualche km. Nel progetto delle scogliere molto spesso si sottovalutano questi principi.
Tranquilli, tanto anche questa volta ci saranno solo chiacchiere e niente fatti!! saranno 20 anni che sistematicamente ogni autunno/inverno ci sono mareggiate a portorecanati/scossicci che rovinano pesantemente quel tratto di costa ma non è MAI stato fatto niente!! di scogli nemmeno l’ombra!!! ma d’altronde a portorecanati c’è un modo di fare molto simile a quello di macerata, non c’è quindi da meravigliarsi se non cambia niente.
…e tutto questo si poteva evitare!!!……
come da dimostrarsi quello che si toglie alla natura se lo riprende !!!! ma come si fa a costruire ancora vicino al mare ai fiumi e sotto le pendici dei monti ma chi sono quegli incompetenti che lo permettono x non chiamarli peggio poi quando succede 1 sciagura come questa o peggio subito si pensa chiediamo la calamita naturale !!!! no cari signori è ora di farsela finita a fare queste costruzioni selvagge che poi vengono permesse grazie a favoritismi o altro !!!! è ora di dire BASTA !!!! 1 volta si obbligava ai proprietari dei terreni di pulire i fossi loro confinanti e lo si faceva a mano ora cn gli escavatori buttano giu piante e qualunque cosa intralci il loro cammino con conseguenza che alle prime pioggie abbondanti l acqua corre e porta via e non avendo piu piante che reggano il terreno scava scava e fanno danni portando detriti al mare cn conseguenti allagamenti INGEGNERI ARCHITETTI ECC. ECC… PENSATECI SU PRIMA DI DARE VIA A DELLE OPERE !!!!
Rieccoci come tutti gli anni si ripropongono i soliti problemi ma come sempre le giunte comunali diranno ” cosa possiamo farci e’ colpa del mare del vento bla bla bla bla ” ma non avete capito ancora che per evitare questi problemi ci vogliono scogliere nombisogna essere scienziati . Si potrebbe risparmiate denaro evitandodeste e festicciole e investirli per debellare questi casini . A Porto Potenza il Belvedere sl mate e’ stato seriamente danneggiato ora voglio proprio vedere quanto ci impiegheranno a sistemarlo e soprattutto cosa aspettano a fare le scogliere !!!!!!
@ mario iesari @ marco marconi
le strutture danneggiate sono presenti in quei posti da oltre 50 anni quando la spiaggia di fronte a loro era lunga oltre 50 metri.
è il posizionamento di scogli in altri luoghi tranne che a portorecanati e porto potenza a far si che da 10 anni a questa parte ogni inverno è un salasso economico per chi ha attività lavorativa da oltre 50 anni in quei posti.
cosa centra l’innalzamento del mare, se da una parte toglie da un’altra da il mare…
cosa centra la pulizia dei fossi con questo articolo?
mi dispiace per coloro che hanno subito danni,ma sono più di trentanni che la regione marche studia ,dicono loro, le correnti marine per poter mettere una fila di scogliere da numana a porto potenza. i denari che hanno preso gli anni passati i comuni , sono stati destinati ad altri scopi, come per esempio cementificare nonostante i numerosissimi appartamenti invenduti, vedesi a porto recanati immobili costruiti da fred mengoni che hanno rovinato la cittadina balneare . inoltre è stato fatto costruire vicino al fiume potenza.
@picus
in questi giorni la televisione regionale ha illustrato più volte i danni provocati in più parti lungo tutta la costa marchigiana i danni provocati dalla mareggiata . Quindi non è’ stato solo un problema locale di porto Recanati o porto potenza . Per certo ho frequentato in anni passati alcuni dei luoghi che hanno subito così gravi danni e NON c’erano le costruzioni fotografate
@ Marco Marconi
Una manina verde!
Aggiungo che in Sicilia le norme tecniche dei Piani Spiaggia consentono solo costruzioni in legno e nelle Marche il Piano paesaggistico regionale stabiliva una fascia di rispetto di cinquecento metri dalla battigia.
A momenti costruiscono gli chalet “dentro” il mare e i proprietari si sorprendono che il mare si riprende il proprio spazio naturale? Senso di pena uguale a zero. I love palafitte.