di Alessandra Pierini
E’ ancora sotto sequestro l’appartamento di Roberto Poccioni, il pittore maceratese di 73 anni, trovato morto in casa sua sabato sera (leggi l’articolo). La Polizia di Macerata ha infatti deciso di prolungare il provvedimento per repertare tutto il materiale contenuto all’interno della palazzina cielo terra di via Leopardi 5 dove l’uomo viveva da solo dal 2003, quando era morta la madre. Nell’appartamento, oltre a quadri e cornici, sono stati trovati diversi oggetti religiosi e di antiquariato che Poccioni, essendo un appassionato, aveva acquistato nei mercatini o dai colleghi. La sua piccola collezione sarà ora consegnata a dei cugini, che il pittore non vedeva da tempo in quanto non erano in stretto contatto. Agli stessi parenti è stata restituita anche la salma dell’uomo che è stata sottoposta ad un’ ispezione cadaverica, in base alla quale è stato stabilito che la morte del pittore trovato nel suo letto, avvolto in una coperta, risale a diversi mesi fa. I vicini di casa, in effetti, ricordano di averlo visto l’ultima volta lo scorso febbraio, dopo la grande nevicata ma c’è anche chi lo ha incontrato qualche mese dopo e questo farebbe pensare ad un periodo più breve dal suo decesso dovuto probabilmente ad un malore. I vicini sentivano da tempo dei miasmi provenienti dalla palazzina ma pensavano ad un suo allontanamento, finchè sabato sera una donna non ha allertato le forze dell’ordine. I vigili del fuoco hanno avuto un bel da fare per entrare nell’abitazione visto che le persiane erano sigillate dall’interno e quando sono riusciti hanno trovato il corpo dell’uomo ormai in avanzato stato di decomposizione e il volto quasi scheletrico.
Roberto Poccioni, prima insegnante, poi pittore, disegnatore e incisore, aveva esposto anche delle opere alla Marguttiana ma era sempre stato un solitario. La notizia della sua morte, anche se pochi lo ricordano, si è subito diffusa in città suscitando grande sconcerto per la modalità. Non può non colpire infatti la situazione di drammatica solitudine, forse voluta e ricercata, in cui Poccioni viveva.
(foto Cronache Maceratesi, vietata la riproduzione)
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I cugini del “povero” Poccioni dove sono stati fino a sabato?
complimenti a vicini, conoscenti e cugini!
Che ora riposi in pace in un degno luogo. Finchè era vivo nessuno lo cercava ora si scanneranno per avere i suoi oggetti artistici e il suo patrimonio, chissà che con sei mesi di tempo non si sia creata la maledizione di Tutankhamun, per i cugini potrebbe accrescerne il valore o il timore.
A parte lo scandaloso compartamento di vicini e parenti….piu passa il tempo e più Macerata pare stia vivendo un periodo da basso impero declinando sempre piu velocemente..forse mi sbaglio ma ultimamente mi sembrano aumentati i suicidi…Non oso immaginare Macerata senza provincia..forse con gli anni diventerebbe come Tolentino o giu di li come numero di abitanti.
Non conoscevo questo ex insegnante e pittore, però non sarebbe male se venisse ricordato in qualche scuola attraverso i suoi oggetti. In città di gente che vive sola ce ne è molta di piu di quanto se ne creda.
Che Dio benedica Macerata ( di questi tempi ci vuole)
Quante tocca leggerne sulla triste morte di Poccioni. Certe situazioni bisogna conoscerle bene e, soprattutto, viverle prima di ergersi a giudici ed emettere sentenze. Altrimenti è solo qualunquismo, stucchevole e becero.
A INTASCARE E I PATRIMONI NON SI SCORDA MAI NESSUNO PERò…..CHISSà PERCHE…
ecco, appunto, sig. carlo simonetti, ci spieghi lei.
anch’io ho 2 vicini che non si accorgerebbero della mia morte, anzi non vedono l’ora, e viceversa, ma posso credere che tutto il vicinato del pittore non si fosse accorto di nulla?
ci spieghi lei che conosce la situazione. era un’uomo scorbutico, scontroso, odioso, solitario, asociale, riprovevole, abominevole e violento? allora potremmo capire.
Non ho mai detto, anzi scritto, che conoscevo la situazione. Quindi non ho nulla da spiegare.