Hanno passato la notte su un letto in vicolo Coltelli Hassan Bellaaraj e la sua compagna, sfrattati ieri da un’abitazione in via del Convitto (leggi l’articolo). In merito alla vicenda l’Amministrazione comunale, in una nota, precisa:
“I Servizi sociali del Comune lavorano dal 2008, in collaborazione con il Centro d’Ascolto della Caritas diocesana, per sostenere e accompagnare la situazione di bisogno con le misure di sostegno che le norme consentono di attivare in situazioni di disagio.
I primi contatti di Hassan Bellaaraj con i Servizi sociali del Comune risalgono al 2008, quando, sposato e padre di una bambina, si rivolse agli uffici di viale Trieste per chiedere un alloggio dove poter vivere dal momento che dalla casa dove aveva abitato fino a quel momento, peraltro inagibile, era stato sfrattato.
Le operatrici dei Servizi sociali si sono subito messe in moto e hanno lavorato per trovare una soluzione. In seguito a morosità però Hassan Bellaaraj non aveva diritto, per legge, ad un alloggio popolare così è stato sostenuto nella ricerca di una nuova casa e aiutato attraverso un contributo economico finalizzato anche a far fronte alle prime spese. I Servizi sociali, nel frattempo, hanno aiutato Hassan Bellaaraj anche con un progetto di sostegno per minori.
Tornato da solo a Macerata, dopo un breve soggiorno in Marocco, Bellaaraj ha avuto problemi nel lavoro. Così da parte del Comune sono continuati aiuti economici e nel frattempo Bellaaraj ha inoltrato domanda per poter usufruire di un alloggio popolare non ottenendo però risultati positivi per mancanza dei requisiti necessari.
Quindi ad oggi, senza lavoro e senza casa, a Hassan Bellaaraj è stata prospettata l’idea di tornare in Marocco a spese dei Servizi sociali per un nuovo progetto di vita. Ma dopo aver preso questi accordi, due giorni prima della partenza, ha comunicato ai Servizi sociali la volontà di non voler più partire chiedendo un alloggio parcheggio, non solo per sé stesso, ma anche per una persona che da novembre si trova con lui. Quest’ultima però, non risultando residente a Macerata, non può essere in carico ai Servizi sociali.
“Ogni giorno affrontiamo situazioni di disagio per mancanza di lavoro e per la necessità di una casa certa. Il personale dei Servizi sociali lavora con impegno quotidiano e senza clamori per attivare tutta la rete di protezione possibile nel rispetto delle leggi italiane, con la cura di chi ha sempre di fronte la persona e i suoi diritti – afferma l’assessore alla politiche sociali, Stefania Monteverde – Ma l’ assistenzialismo non aiuta le persone, anzi rafforza la loro impossibilità di uscire dal bisogno. La scelta politica è quella di chiedere alle persone di collaborare e impegnarsi per un progetto di uscita dal disagio: nessuno può obbligare un adulto che non vuole collaborare e che rivendica privilegi senza averne diritto. Abbiamo raccontato, parzialmente, la storia di Bellaaraj perché dimostra l’impegno del personale dei Servizi sociali che, pur nelle difficoltà di una crisi dei servizi pubblici, sa di non avere bacchette magiche ma lavora per costruire percorsi di sostegno alle persone. E’ giusto che dietro la spettacolarizzazione dei casi si provi a raccontare più di quello che appare”.
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I servizi sociali hanno fatto il loro dovere “senza clamori”, ora se non è più compito dei servizi sociali sarà di qualcun’altro, oppure se è colpa di Hassan perchè sta commettendo un reato occupando suolo pubblico per interesse privato lo arresteranno, “senza clamori”, se gli è scaduto il permesso di soggiorno possono fare il rimpatrio coatto come possono fare con “quest’ultima”, se non gli è scaduto lo possono continuare ad aiutare “senza clamori”. Non si deve dire bravo a uno studente perchè prende un bel voto, non ha fatto altro che il suo dovere.
Domanda a monte del caso specifico, rivolta all’ammnistrazione:
dove stanno oltre le belle parole e il bel gesto , ancora oggi , a distanza di anni, i risultati visibili delle politiche sociali insite nel Piano Casa del Comune di Macerata che prevedeva tra l’altro la realizzazione di 99 ( novantanove) alloggi di edilizia convenzionata, popolare, agevolata che dir si voglia, distribuiti tra capoluogo e frazioni ?
Al di là che qui si tratti di un cittadino straniero con la sua vicenda personale, il problema dell’alloggio legato alla crisi , alla perdita di lavoro, alla diminuzione di reddito, può toccare chiunque viva in affitto o anche oggi proprietario che non riesca a pagare le rate di mutuo , per cui soffermerei la mia attenzione su questo punto :
In seguito a morosità però Hassan Bellaaraj non aveva diritto, per legge, ad un alloggio popolare così è stato sostenuto nella ricerca di una nuova casa e aiutato attraverso un contributo economico finalizzato anche a far fronte alle prime spese.
Lo stesso vale per italiani e stranieri? E comunque dove sarebbe il buon senso in questa legge? Che se uno è moroso perchè in difficoltà economica evidentemente, si vede negato il diritto all’alloggio popolare, e quindi i servizi sociali si attivano a trovargli un’abitazione da privati ,dandogli una somma in denaro come primo aiuto economico?
Ma potémo annà bbè!? Se una famiglia , si teme non dovesse riuscire a pagare il canone minimo per un alloggio popolare, figuriamoci uno privato con adeguamento Istat. annuale. Poi cresce lo stato di bisogno fino a finire sotto i ponti….e ci credo!
Foglio di via e a casa loro!! Questi fenomeni comiciano ad essere diffusi in città e se continuiamo di questo passo, avremo la nostra Gasbha!!
L’AMORE VERSO DIO E L’AMORE VERSO IL PROSSIMO E UN SEGNO CHE AVREBBE CONTRADDISTINTO CRISTIANI, COSI DICE LA BIBBIA. In un paese che non riesce a dare aiuto a chi ha bisogno e hai più deboli, al di la di stranieri o non, una cosa certa e che chi fa tanta strada ed e fuori da casa per riuscire a campare O IN ALCUNI CASI A SOPRAVVIVERE! Oggi sono gli stranieri e sono loro oggi i deboli.. ieri erano gli Italiani che andavano fuori.. forse è stato dimenticato? credo che una società che non riesce in questo non si può chiamare civile e tuta questa violenza gratuita verso i non Italiani credo che si chiami razzismo! O fobia del diverso o forse meglio la paura perché sono meglio di noi? il futuro appartiene agli stranieri, figli sono 4 volte i nostri quindi i numeri parlano da soli. come lo sarà anche il lavoro oggi chi lavora e compra sono i cinesi e quindi noi saremo spazzati via perché non più competitivi ne all’altezza. Quindi aiutare i deboli significa aiutarci noi per il futuro .. noi li abbiamo fatti entrare e fino a quando li si sfruttava andava tutto bene oggi sono un peso? Chi andrà a raccogliere i pomodori o lavorare in campagna per 5 euro al giorno? o vendere la merce contraffatta? E nessuno diceva mai nulla. Perché? Ed oggi sono un peso perché non ci guardiamo allo specchio e siamo onesti 90% dei prodotti non è più ITALIANO. QUINDI SE CI PESANO GLI STRANIERI INIZIAMO A NON COMPRARE TUTTI I PRODOTTI CHE NON SONO ITALIANI E NON A VESTIRCI CON MARCHI FIRMATI CHE FANNO I LORO PRODOTTI IN CINA IN INDIA O ALTRI PAESI SOTTOSVILUPPATI SFRUTTANO I BAMBINI PER FARLI, O ALTRE SCORRETTEZZE COMMERCIALI PER NON PAGARE LE TASSE IN ITALIA SIAMO COERENTI.
Piano Casa Comune di Macerata: programma di sviluppo dell’edilizia economica e riqualificazione urbana.
Il Piano Casa (delibera n.87/2002) prevede che determinate aree, individuate in varie parti del territorio comunale, possano divenire edificabili secondo una logica di collaborazione pubblico/privato.
Tra i principali obiettivi del Piano Casa la cessazione della gratuità del beneficio urbanistico e la possibilità di soddisfare esigenze abitative delle fasce deboli della popolazione.
Grazie ai ricavi economici sarà possibile finanziare in particolare nuove dotazioni infrastrutturali.
La cessazione della gratuità si traduce nella cessione gratuita al Comune del 25% delle aree oggetto di trasformazione urbanistica e nella cessione alternativa di volumi edificati in termini di alloggi di tipo economico e in una partecipazione monetaria all’onere di riassetto e miglioramento del tessuto urbano esistente.
Ricordato questo (altrimenti sembra che me lo sia inventato io ), che è lo spirito con cui è nato il Piano casa, spirito evaporato dal 2002, le case popolari a Macerata risalgono a 40/50 anni fa, non viene fatta manutenzione straordinaria, in compenso però l’Erap nel 2009 ha aumentato il canone d’affitto , credo che avere oggi la disponibilità di più alloggi economici, aiuterebbe a risolvere il problema dell’emergenza sociale crescente che colpisce tutti gli strati della popolazione. La crisi e la povertà non guardano in faccia nessuno. Perdono lavoro senza possibilità di trovarne altro, specie se a metà percorso lavorativo: , padri di famiglia tanto operai, impiegati, tecnici, libero professionisti, commercianti, rappresentanti, che dirigenti di importanti società . Poi ci sono i pensionati e le giovani coppie che non riescono a mettere su famiglia per via del lavoro precario.
Il caso di Hassan, in quanto marocchino, sposta per molti il problema sul versante immigrazione e fa perdere di vista l’aspetto più generale che riguarda tutti, perchè sempre di inutile impiego di soldi pubblici parliamo e di inefficacia di soluzioni.
Se di alloggi economici non ce n’è a sufficienza, ( nonostante sia il principio fondante del Piano Casa deliberato dieci anni fa ) a leggere bene il ruolo che svolgono i servizi sociali , finsice infatti che il contributo erogato dal Comune a chi in difficoltà, va a beneficio delle tasche dei proprietari che affittano a normali prezzi di mercato e che dal momento che non riscuotono , essendo in loro diritto , sfrattano l’inquilino rigettando il problema in strada e allora a quel punto, il Comune non viene più a parlarci di assistenzialismo, ma di contare sulla collaborazione della persona caduta sempre più in disgrazia.
A me, questo più questo http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/2012/04/13/696482-emergenza-casa-macerata.shtml
mi fa incazzare senza @@, se permettete.
Quant’è la domanda oggi di case popolari a Macerata ,se nel 2010 ammontava a 450 ? Quant’è la loro disponibilità attuale?
Questo dovrebbe riferirci Assessore Monteverde , di questo ci dovrebbe aggiornare in una visione più ampia e generale sul problema abitativo per le fasce deboli, più che inervenire a mezzo stampa per precisare il corretto iter svolto dai servizi sociali nei confronti di una triste vicenda come questa.
javier dice alcune cose di buon senso. e anche senza scomodare dio è chiaro che il fenomeno non può essere affrontato con un semplice “foglio di via”.
quello che è capitato a quei sognori extracomunitari è capitato e capita anche a tante famiglie italiane. allora quelle dove le mandiamo?
una società civile deve sapersi attrezzare per fare fronte a certe necessità, senza ricorrere a chissà quali investimenti, ma neanche girando la testa da un’altra parte.
è chiaro che nei momenti di crisi tutti, me compreso, cercano di proteggere il proprio orticello, ma a volte è sufficente un minimo di solidarietà ed organizzazione per evitare che almeno le persone non finiscano in mezzo alla strada.
e uno dovrebbe credere che questo qua, senza lavoro, riesce anche a trovare una compagna che decide di stare con lui?? ma per piacere!! ‘sta gentaglia qua approfitta solo del fatto che la legge italiana è troppo benevola con gli stranieri! quando mai un italiano che non ha più un lavoro viene aiutato oltre quelli che sono i normali ammortizzatori sociali, tipo cassa integrazione?? magari ci fossero, però purtroppo quando un italiano perde il lavoro si ha un aiuto molto limitato nel tempo e negli importi…. e questi qua invece in base a quale legge hanno anche diritto ad un alloggio?? cioè, siamo già con una situazione di crisi economica senza precedenti e ci permettiamo di aiutare chi peraltro sta qua solo per mandare i soldi a casa????