I lavori al ponte di Villa Potenza sono fermi ormai da mesi. Lo scorso aprile il presidente della Provincia Antonio Pettinari spiegò che il contratto con l’azienda appaltatrice era stato risolto per grave inadempimento e ritardo (leggi l’articolo). Da allora la vicenda non ha avuto ulteriori sviluppi. Eraldo Isidori, parlamentare della Lega Nord e Marco Guzzini, consigliere comunale di Macerata si sono ritrovati insieme per riflettere e analizzare la situazione che concerne lo stato dei lavori del ponte di Villa Potenza.
“Un’opera magnificente, che è costata 6 milioni di euro la cui costruzione, collegata al progetto stradale della strada “77” tra Villa Potenza e Sant’Egidio, è ferma ormai da un anno e i lavori tutti sospesi a causa del Patto di Stabilità che impediva alla Provincia di liquidare i lavori già eseguiti.
Non si comprende il perché, la Provincia, dopo tutto questo tempo, che ha deciso la risoluzione dei due contratti con l’impresa appaltatrice, aggiudicata con un ribasso del 40,995%, in quanto i lavori risultavano rallentati, non si attivi nell’individuazione di una nuova impresa per la prosecuzione dei lavori in cantiere. I cittadini ancora ben ricordano come la Provincia a spron battuto si spese nel pubblicizzare l’opera la cui apertura era prevista per la fine del 2010.
Oggi cosa dice la Provincia a quegli stessi cittadini? Quando prevede di adoperarsi nel dare avvio al nuovo bando? Con quali tempi? E’ comprensibile – sottolineano l’Onorevole Isidori e il Consigliere Guzzini – che quando si mette in moto il delicato motore delle opere pubbliche possano verificarsi situazioni non del tutto prevedibili durante lo stato di avanzamento dei lavori in corso, ma nel caso della decisione presa dalla Provincia, dopo la risoluzione in toto dei contratti con la società appaltatrice, ora nel concreto quale destino spetterà all’opera?”.
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A nessuno è venuto in mente di indagare sul ruolo avuto da una certa banca in tutta questa storia…?
E se ci mettessimo le altalene e l’albero della cuccagna?
Il ponte a me sembra un’altra cattedrale nel deserto. Oltre ad essere costosissimo, a mio parere è molto invasivo, la campagna circostante meritava una modesta opera poco invasiva e sopratutto non il centesimo ponte di Calatrava. Così abbiamo avuto sperpero di denaro e oltraggio alla natura.
ma smontate questa ennesima …..ata e mettetelo sul chienti; dove veramente serve. Macerata sempre peggio, china negativa diretta sparata verso il basso da un ventennio
Un’opera che non serve a niente! Bastava raddoppiare il ponte “Pertini” e fare una grande rotatoria oltre Borgo Peranzoni, dalla quale potevono partire tutte le soluzioni di collegamento verso l’interno e/o verso il mare.
Affidare subito i lavori ad un’altra impresa anche perche’ i soldi ci sono,bastano e avanzano quelli che pensavano di risparmiare con il ribasso del 41 per cento con il quale l’impresa fallita (era ovvio che fallisse) si era aggiudicata i lavori. Una domanda: ma i preventivi delle opere chi li fa, il sarto?
Se non ho capito male ci dovrebbe essere una sorta di prezzario/listino regionale.
Cioè uno non si “inventa” i prezzi e i costi, ma c’è una prcisa procedura da seguire.
Quindi sembrerebbe dovesserci essere una sorta d’ufficiale prezzo di mercato…
L’amministrazione deve fare una strada (o un ponte o una galleria o una passeggiata o una piscina, ecc. ecc.?
Peertanto la strada secondo, queste formulario regionale, dovrebbe costare X di catrame, Y di mano d’opera, Z di costi accessori P di oneri vari, K di progettazione, ecc. ecc. ecc…. (cioè tutti costi CERTI)
…Poi si tirano le somme e si fa la base d’asta.
Pertanto andare al ribasso dovrebbe significare che il tuo utile si assottiglia, e chiudere una base d’asta al 40% di ribasso dovrebbe essere un campanelllo di allarme per capire che tale opera (se non intervengono accadimenti eccezzionali, per esempio aliena bolla d’aria sotto il campo da baseball di Macerata) presumibilmente non verrà finita.
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Ma poichè sembra una cosa così semplice da capire presumo che io abbia capito male, altrimenti non si comprenderebbe come sia possibile fare un’opera pubblica tagliando del 40%i costi sena rimetterci….
Si può fare anche con un ribasso del 40%, tanto il guadagno per l’impresa c’è lo stesso. O pensate che i costi indicati siano effettivamente quelli reali? Pensate a quanto costa una casa. Nelle nostre
zone il valore di ricostruzione viene calcolato a circa 300 euro/metro cubo. ciò significa che un appartamento di 100 mq, dell’altezza di 3 metri ha 300 metri cubi. 300 x 300 = 90.000 euro! Aggiungeteci il valore del terreno, che per un condominio va diviso tra tutti gli appartamenti costruiti sopra, e vedrete che non arriverà mai ai costi attuali. Se, poi, pensate che i costi degli scavi ormai vengono coperti vendendo i box costruiti dove, comunque, si doveva scavare, ecco che il guadagno per l’impresa è notevole.
Si può fare ma a “qualcuno” qualche dubbio è venuto con certi ribassi non sono normali
http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/D5386C70-A6C2-4324-8D2D-F43A467F27DE/0/ProtocolloAppaltiDEFINITIVOFIRMATO1322012.pdf
Per evitarvi perdite di tempo leggere a pagina 7, ribassi oltre il 25%, e, alla fine del documento, gli enti e le associazioni che lo hanno sottoscritto.
Ciao.
caro filosofo, questa volta hai toppato. sei lontano dalla verità anni luce. se ti leggesse qualche titolare di impresa gli verrebbe un colpo.
un computo metrico fatto sulla base di un prezziario regionale è appena adeguato alle esigenze di un modo corretto di costruire.
si può risparmiare ottimizzando tempi, acquisti, e capacità di reperiimento delle risorse economiche, ma non si può risparmiare sulla qualità dei materiali e sulla sicurezza.
purtroppo esiste una legge che consente di affidare un appalto con il maggior ribasso salvo giustificare lo stesso attraverso una serie di procedure che vanno sempre bene alle amministrazioni perché comunque fanno risparmiare.
ma vi siete mai chiesti perché poi i lavori spesso non vengono ultimati? le ditte falliscono? si deve procedere a nuovi appalti? o a varianti onerose?
gli stratagemmi sono molti e quando non è possibile utilizzarli per la correttezza di amministratori e direttori di lavori, si pianta tutto, compresi i pagamenti dei fornitori.
il valore di ricostruzione? lascia perdere. sapessi quanti euretti dovrai aggiungere a quell’importo. ma guardati intorno. chiedi al primo imprenditore che passa. uno passerà, tanto è quasi un anno che non ha nulla da fare.
I valori di ricostruzione sono quelli presi in considerazione dagli attuari delle compagnie assicurative per calcolare il valore di ricostruzione degli immobili da assicurare. Io non sono un tecnico né un assicuratore, ma questo te lo posso confermare. In pianura il valore è minore, perché più facile costruire, rispetto alla montagna, con terreni posti su dislivelli anche notevoli.
Ho toppato? Bene, prova a vedere su un atto di acquisto il costo di costruzione di un box, che deve essere dichiarato per poter recuperare il 36% dalla dichiarazione dei redditi. Poi vedi a quanto quello stesso box è stato venduto, almeno al doppio di quanto costa costruirlo. E se pensi che, comunque, lo scavo andava fatto per le fondazioni… tutto torna. Però, ti ripeto, io non sono un tecnico, leggo solo i numeri e mi è capitato di vedere qualche rogito con l’indicazione del costo di costruzione dei box, poi ho saputo quanto effettivamente sono costati agli acquirenti (normalmente il 50% del costo a metro quadro dell’appartamento). Mi dispiace per gli imprenditori che passeggiano, ma se abbassassero i prezzi, forse venderebbero qualche casa in più. Ma, del resto, a chi le vendono se ormai sono più case che abitanti? Gli abitanti, a Macerata, diminuiscono ma le case aumentano, e chi le compra, gli alieni?
@filosofo. abbi pazienza. lo dici tu stesso che non sei un tecnico. di solito sei una persona di buon senso e non capisco perché insisti su una cosa che evidentemente conosci poco.
1- il costo di ri-costruzione si basa sui prezzi medi di mercato ed esclude il costo per l’acquisto dell’area, gli oneri tecnici, di urbanizzazione e finanziari. prova a ricostruirti la villetta con quello che ti da l’assicirazione e poi vedi.
2- il “guadagno” dell’impresa va visto globalmente. è noto che su alcune parti dell’edificio, ad esempio il piano terra vista muro, guadagna meno, mentre su altre parti guadagna di più.
3- quanto guadagna sulla vendita (sic) dei pali di fondazione? quanto guadagna sulla copertura?
4- a macerata in certe zone si vende a x al mq. a piediripa y, a trodica z. eppure il costo di ricostruzione più o meno è lo stesso. come mai?
5- hai un’idea di quanto incida (ha inciso) il costo dell’area in certe zone di macerata?
ma il discorso è un’altro. noi stiamo parlando degli appalti pubblici e dei ribassi eccessivi che sono altra cosa.
io ti posso assicurare che con il ribasso del 40% applicato a prezzi regionali la ditta ci rimette. non ci credi? pazienza. documentati da quegli imprenditori che ora vanno a spasso.
secondo me dovrebbe essere stabilito un limite massimo di ribasso e poi trovare un sistema per scegliere. come si fa per i tecnici ad esempio.
Si vede che non avete avuto voglia di leggere il link che vi ho postato altrimenti la discussione non sarebbe se chi vince l’appalto pubblico ci guadagna anche con ribassi fantasmagorici; secondo me la discussione sarebbe, visto che esiste quel protocollo di intesa tra tutti i soggetti pubblici della Provincia di Macerata (inclusi INPS e INAIL), i sindacati e le forze dell’ordine, per monitorare appalti assegnati con ribassi eccessivi (cmq al di sopra del 25%), se qualcuno prima di assegnarli ha pensato bene a cosa stesse facendo e se non sia comunque sempre il caso di monitorare continuamente cosa ci sia dietro quelle offerte decisamente fuori della norma.
Ciao.