I lavori al ponte di Villa Potenza sono fermi e la scadenza della fine del 2010, termine entro il quale la strada doveva essere aperta alla circolazione, non è stata rispettata . Lo stesso vale per il ponte sul Chienti, a Montecosaro, che sta collezionando significativi ritardi. Dopo la denuncia pubblicata ieri da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), la Provincia di Macerata spiega in una nota la vicenda.
«L’Amministrazione provinciale di Macerata – si legge – ha deciso la risoluzione dei due contratti a suo tempo stipulati con l’impresa Pema Srl di Torre San Patrizio, appaltatrice dei lavori di raddoppio del ponte sul Chienti a Montecosaro Scalo e della costruzione del raccordo della viabilità provinciale a Villa Potenza, comprendente il nuovo ponte sul fiume Potenza.
La decisione è stata adottata per “grave inadempimento e grave ritardo” della società appaltatrice nell’esecuzione delle due opere pubbliche.
“Mentre i lavori nel cantiere di Montecosaro Scalo sono andati avanti, pur senza la velocità prevista – ha spiegato il presidente delle Provincia, Antonio Pettinari – a Villa Potenza, quando questa Amministrazione si è insediata la scorsa estate i lavori risultavano rallentati e poi furono sospesi a causa del Patto di Stabilità che impediva alla Provincia di liquidare i lavori già eseguiti. Poi, quando agli inizi di dicembre, grazie alla <regionalizzazione del Patto>, è stato possibile sbloccare i fondi a favore di tutte le imprese appaltatrici che vantavano crediti verso la Provincia, la Pema avrebbe dovuto immediatamente riavviare il cantiere. Così non è stato ed abbiamo più volte sollecitato l’impresa, la quale negli ultimi mesi non ci ha nascosto le proprie difficoltà. Coscienti che un’interruzione del rapporto contrattuale avrebbe allungato ancora di più i tempi, abbiamo ritenuto di attendere, sperando in una rapida ripresa. Il nostro atteggiamento era legato all’ obiettivo di poter completare l’opera al più presto, ma anche a quello di tutelare i lavoratori e i fornitori dell’impresa appaltatrice. A fine marzo, però, nel corso di un ennesimo incontro con l’appaltatore, l’impresa ha fatto chiaramente ed onestamente presente, confermandolo per iscritto, di non essere più in grado di far fronte alle proprie obbligazioni. A questo punto è stato inevitabile formalizzare la risoluzione dei due contratti”.
Un momento della cerimonia di posa in opera il 18 agosto 2010
Il contratto per il raccordo stradale di Villa Potenza era stato stipulato il 6 maggio 2009 a seguito di una gara d’appalto che la Pema, quale capogruppo di un’associazione temporanea d’impresa, si era aggiudicata con un ribasso del 40,995%. Il contratto per il raddoppio del ponte di Montecosaro era stato sottoscritto durante il periodo di commissariamento della Provincia, il 28 dicembre 2010, a seguito dell’aggiudicazione ottenuta dalla Pema con un’offerta di ribasso del 49,981%.
Nell’adottare il formale provvedimento di risoluzione contrattuale, la Provincia ha di fatto avviato anche le conseguenti procedure: prima di tutto la ricognizione dell’esatto stato di consistenza dei lavori che a Villa Potenza hanno superato l’80% delle opere previste e a Montecosaro sono arrivati quasi al 50%. Quindi l’accertamento tecnico delle opere fino a qui eseguite da parte dell’organo di collaudo, per arrivare all’individuazione di una nuova impresa che completi i lavori in ciascuno dei due cantieri.
“Comprendiamo l’amarezza dei cittadini, che è anche e soprattutto la nostra – dichiara il presidente Pettinari – in quanto due opere importanti per la viabilità provinciale vengono a trovarsi in una fase di ‘impasse’. Con la stessa costanza con cui sin dal nostro insediamento seguiamo tutti i numerosi progetti in atto, stiamo lavorando affinché i lavori a Montecosaro e Villa Potenza possano riprendere e concludersi nel più breve tempo possibile, pur se con un’impresa diversa da quella che aveva legittimamente vinto i due appalti. Queste, del resto, sono le regole dei lavori pubblici che sono state rispettate fino ad ora e a cui l’Amministrazione non vuole minimamente sottrarsi, in quanto esse sono anche garanzia per i cittadini e per le imprese che a buon diritto aspirano ad ottenere gli appalti”.
“Abbiamo evitato di dare comunicazione circa le reali cause del rallentamento dei lavori di Villa Potenza – aggiunge Pettinari – per evitare di rendere pubbliche le difficoltà dell’impresa appaltatrice. Alle ragioni di tutela verso l’appaltatore si sommava anche l’auspicio che l’impresa avesse potuto superare presto i propri problemi, con sollievo nostro e dei lavoratori. Purtroppo così non è stato”.
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MA COME???’ E ce lo dite così, adesso? Come al solito la politica locale non muove un dito se non c’è CM a mettere i puntini sule i. Se non fosse uscito l’articolo quando avremmo saputo? E quando riprenderanno i lavori? Chi lo finisce il 20% di Villa potenza e il 50% di montecosaro? Altra gara, magari a un altra ditta che poi non può lo stesso portare a termine i lavori? E con quali soldi? Che fine fanno quelli spesi? Quanti anni toccherà aspettare per finire quel guado su un fiume largo du metri e mezzo?
La provincia dato che non ha fatto nulla da maggio ad oggi ci tende a precisare con questo articolo che la sua politica è questa. Il programma però potevate farlo più chiaro allora… li si dice che facevate tante cose… era tutto diverso allora, avete ragione…
Qualcuno si è chiesto quanto è costato all’IRCR questa scherzetto, questa strada con tanto di ponte di Brooklin che non porta da nessuna parte?
Buona parte della terra in cui insiste la strada, infatti, era dell’IRCR, e venne a suo tempo ceduta o espropriata dalla Provincia (non so esattamente), comunque a prezzi di favore, in quanto l’opera era funzionale all’operazione del Centro Commerciale con palasport e riqualificazione Centro Fiere di Villa Potenza, operazione poi stoppata perchè la cordata che nel 2004/2005 si era proposta (gruppo Gabrielli-Coim) ed era andata avanti nel progetto (realizzabile in due o tre anni, con palasport nuovo e centro di fiere ristrutturato entrambi a totale carico delle imprese aggiudicatarie), dopo aver incassato l’apprezzamento entusiasta delll’allora Sindaco Meschini (documentato in in cospicuo carteggio), ad un certo punto venne invitata a farsi gentilmente da parte, perchè l’opera doveva essere realizzata da un’altra cordata, questa sì gradita ai grandi manovratrori targati PD derll’urbanistica maceratese.
Oggi, perso quel treno, quella strada ormai non serve quasi a niente, è costata un mare di moneta, l’IRCR ci ha rimesso tanti soldi, il Centro Fiere continua a cadere a pezzi, il palazzetto nuovo non si farà mai più, la vallata del Potenza continua a perdere terreno rispetto alla vallata del Chienti.
I cittadini tutti e i tifosi Lube sentitamente ringraziano.
Ed è stato necessario l’articolo di ieri su CM perchè questa situazione venisse a galla? Formalmente avrete pure rispettato tutte le norme e le prassi del caso, ma non paragoni la nostra amarezza alla vostra. Per l’ennesima volta veniamo a conoscenza di questioni di diretto impatto sulla nostra quotidianità solo perché c’è qualcuno che si prende la responsabilità di aprire dei vasi di Pandora… Bah.
come al solito questo è il risultato delle mega opere che spesso sono carissime producono contenziosi e rimangono bloccate con i soliti danni per gli utenti.
Quel ponte convoglia la viabilità in un altro imbuto,Se non era previsto un adeguamento alla viabilità verso la regina a che serve il ponte bastava creare più una viabilità più semplice e economica dove richiedeva probabilmente qualche esproprio in più ma opere sicuramente realizzate .Purtroppo noi maceratesi non possediamo un grande cultura per la viabilità. Però siamo bravi a fare vetrina.
Ha fatto male il presidente Pettinari a non comunicare le cause del fermo. La trasparenza è un obbligo per la Pubblica Amministrazione.
Con imprese che si aggiudicano le gare di appalto con il 49,9 % di ribasso base asta
dii solito si è sempre certi che le Imprese in questione o falliscono oppure ci vanno vicine prima di aver terminato le opere.
Sarei poi molto curioso di conoscere la qualità del già costruito..
Agli Ing.ri collaudatori l’arduo compito….
Ma non c’è fretta ..
Tanto che abbiamo solcato strade-varcato ponti oppure assistito a partite di vollei –senza che queste strutture avessero le necessarie idoneità –forse lo verremo a sapere fra qualche decennio se tutto va bene !!!!!!
Cioè fatemi capire: una dittà dovrebbe fare un’opera a circa la metà di quanto l’amministrazione aveva previsto di spendere e ci dovrebbe pure guadagnarci sopra???
Chi è così mago????
Fatemi capire: il prezzo iniziale era gonfiato oppure chi vorrebbe realizzare l’opera lo fa rimettendoci soldi propri???
Sig. Cerasi a tutto questo metta in preventivo
anche il fatto che di solito il 50% dei lavori
l impresa vincitrice li subappalta
risolto?
Pensavo che già ci avessero fatto un parcheggio come sotto Corso Cairoli…
Gara d’appalto in “ribasso” ? Ecco quello che succede ! Perchè la Provincia non si è mossa prima ? Verranno finiti i lavori ? Intanto le strade provinciali sono “disastrate”… per fortuna non tutte !!!
Vorrei ricordare al Sig. Pettinari che è pagato per tutelare i nostri interessi e non quelli delle aziende che non sono capaci di portare a termine gli impegni presi. Io ora ci manderei tutti i dipendenti della Provincia a terminare i lavori, dal primo all’ultimo, e se qualcuno si incavola, che se la prenda con i loro dirigenti!!!!!!!!
Sostengo in pieno l’intervento del sig. Paolo Pieroni. La Provincia, cosi’ come tutte li istituzioni pubbliche, devono tutelare l’interesse generale, essendo i loro dipendenti PAGATI con i soldi dei contribuenti. Deve essere introdotta la responsabilità civile e penale per i politici, quando si avvantaggia un privato a scapito degli interessi della comunità.
E adesso che si fa? Io mi rifarei ad un intervento di un certo “Sesto lu Carbonà” che fece in un Consiglio Comunale negli 50/60 (come riferisce l’aneddotica dell’epoca): “Per finire i lavori utilizziamo quello che abbiamo risparmiato con lo sconto fatto dalla Pema”. Forse ci avanza anche qualcosa visto che gli sconti erano del 40 e 49% mentre i lavori, come ci dicono, sono già all’80% e al 50%.
Politica – Edilizia – Sanità: il triangolo della corruzione e degli sprechi di denaro pubblico in Italia. Possiamo scrivere tutti i post di protesta che vogliamo ma l’Italia è marcia e non cambierà mai.