Chi si prende cura di Macerata?

Le segnalazioni dei lettori sulla trascuratezza e il degrado di diverse zone della città

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di Alessandra Pierini

Erbacce, marciapiedi impraticabili con buche e dislivelli, parchi e giardini lasciati a se stessi. Sono moltissime le segnalazioni dei cittadini del capoluogo che quotidianamente giungono a Cronache Maceratesi a sottolineare un generalizzato stato di incuria, siamo sinceri, non ad uno stato molto avanzato ma che comunque preoccupa i residenti. Le lamentele dei maceratesi, oltre che da un reale stato di fatto di certi luoghi, sembrano però avere radici più profonde. Chiamati a pagare cifre sempre più rilevanti in tasse e tributi (basti guardare l’IMU di cui tanto si parla nelle sedute di consiglio dedicate al bilancio), i cittadini non trovano infatti riscontro al loro impegno economico nei servizi offerti. Il decoro urbano e la manutenzione sono proprio tra quelle funzioni che ci si aspetta dalla Municipalità e la carenza di cure nei confronti di una città che le merita disattende le aspettative e rompe il patto alla base del rapporto tra cittadini e Comune. In effetti, capita che siano gli stessi cittadini, talvolta, a causare degrado e sporcizia che poi si chiede all’amministrazione di sanare. E’ vero poi che situazioni dalle quali traspare la tendenza all’abbandono, alla mancanza di pulizia e cura incoraggiano chi non brilla per spirito di civiltà a contribuire negativamente. Si continua a spiegare  tutto ciò con la crisi e con la  carenza dei fondi disponibili per le amministrazioni comunali ma l’attenzione alle cose che si hanno, la cura, la manutenzione regolare, pianificata e assicurata non sono uno spreco. Nel lungo periodo, la regolarità degli interventi permette di risparmiare risorse e persino, in alcuni casi, può diventare un investimento, più di tanti studi progettuali, oltre ad aumentare il livello qualitativo della vita dei singoli residenti.

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Il bagno pubblico di Piaggia dell’Università

Accade quindi che nel cuore del centro storico, in prossimità di piazza della Libertà, proprio davanti alla facoltà di Giurisprudenza, in piaggia dell’Università, un bagno pubblico, segnalato più volte perchè molto sporco, è stato chiuso con tanto di lucchetto ma nonostante l’estremo provvedimento dall’interno continuano a fuoriuscire rigoli di liquido di origine non meglio precisata.
Capita anche di imbattersi nei piccioni in agonia. Era stata l’amministrazione a sottolineare lo scorso novembre che i piccioni, oltre ad essere molto numerosi, sono malati  e creano non pochi disagi in città, tanto da spingere ad attivare l’eutanasia dei volatili (leggi l’articolo). La malattia sembra farsi sempre più grave e capita spesso che i pistacoppi muoiano negli angoli di strada e rimangano abbandonati per giorni, dando tutt’altro che un bello spettacolo.

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un piccione in agonia in via Armaroli

I residenti di viale Indipendenza fanno sapere che i marciapiedi sono pieni di residui organici di cani. La via è infatti ideale per il passeggio, anche degli animali, ma molti proprietari di cani non si preoccupano di prendere le necessarie accortezze e chi passa, specie con passeggini e carrozzine, non può fare a meno di portarsi a casa un poco piacevole ricordino.
Al coro si aggiunge Luigi Menghini che scrive: «Sono un abitante di via Ghino Valenti e vorrei far presente che nella  nostra via non vengono più puliti nè i marciapiedi nè tantomeno le zone  adiacenti agli stessi con notevole riduzione della zona praticaile  da diversi mesi.  Il marciapiede che dal Monumento dei Caduti arriva va in via Valenti è  pieno di erbacce disseccate e la relativa scarparta sovrastante è  in uno stato pessimo, piena di erbacce, arbusti ed immondizia.  L’altro marciapiede non è stato più pulito dalla fioritura dei pioppi,  pieno di foglie e lerciume vario.  Chiedo la gentilezza di comunicare a chi di dovere tale situazione  in quanto sembrerebbe che la via sia, e non da ora, un po’ dimenticata  e lasciata a se stessa anche se non è in estrema  periferia».

 

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L’area verde di via Salvadei a Villa Potenza

Un’altra segnalazione arriva da Stefano Saulino di Villa Potenza: «Approfitto delle vostre pagine per portare a conoscenza di tutti le condizioni dell’unica area verde con giochi, uno scivolo e due altalene, rimasta a Villa Potenza in via Don Ennio Salvadei. Ricordo che l’area verde in via Dell’Acquedotto è stata smantellata perché i giochi ormai vecchi erano pericolosi, in Comune mi hanno detto che non ci sono fondi per nuovi giochi, sul  parco fluviale è meglio stendere un velo pietoso, mentre per quanto riguarda l’area verde che doveva nascere nei pressi delle nuove abitazioni vicino al supermercato, tutto è fermo. Da quando l’area in via Don Ennio Salvadei è passata al Comune dal costruttore , mi sembra nel 2004, a parte il taglio dell’erba nulla è stato fatto dall’amministrazione per mantenerla in condizioni decenti: il piano dove è posizionato lo scivolo si è abbassato di circa 35/40 cm ed è riaffiorato il cemento che blocca la struttura rendendo la stessa meno stabile e  lo scivolo pericoloso, specie quando i bambini scendono. Le viti che bloccano le altalene sono lente, quasi ogni giorno c’è sempre qualche genitore volenteroso e scrupoloso che munito di attrezzi cerca di avvitare queste viti, il sentiero che porta alle panchine è ormai scomparso e tutte le attrezzature avrebbero bisogno di una nuova mano di vernice protettiva perché ormai quella vecchia si stacca ed è pericolosa visto che i pezzi di vernice rimangono conficcati nelle mani dei bambini. Per non parlare dell’erba che non viene tagliata prima che abbia raggiunto una determinata altezza come dimostrano le foto e che questi giardini siano normalmente utilizzati dai possessori di cani come gabinetto per i loro animali; c’è un cartello con apposita ordinanza ma nessuno la fa rispettare. Telefoniamo spesso in comune per richiedere il taglio dell’erba e la manutenzione dei giochi ma la risposta è sempre la solita, non ci sono i fondi e oltre al taglio dell’erba non possono fare altro, l’erba una volta tagliata non viene rimossa ma rimane come concime».

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