Recentemente l’Amministrazione comunale, attraverso una serie di azioni congiunte con altri enti cittadini – la Prefettura, la Questura e l’Asur – ha emesso due ordinanze dirette a contrastare la proliferazione dei piccioni nel tessuto urbano.
La necessità di emettere i due nuovi provvedimenti è nata a seguito di alcuni monitoraggi, eseguiti dal Servizio veterinario dell’Asur-Zona territoriale 9, sulle colonie di piccioni che stabilmente sono insediate in città, in particolare in alcuni palazzi del centro storico. Dagli accertamenti eseguiti, infatti, alcuni esemplari dei volatili sono risultati positivi alla Clamydia psittaci, un batterio responsabile di una malattia infettiva animale trasmissibile all’uomo.
Da qui la prima ordinanza che dà il via ad una campagna di de-popolamento che sarà effettuata dalla Smea e che prevede la cattura e la soppressione per eutanasia dei piccioni attraverso l’installazione, su alcuni immobili di enti pubblici, di gabbie per la loro cattura.
Con il secondo provvedimento adottato, l’Amministrazione comunale vieta la cattura dei piccioni a scopo alimentare e di dare cibo ai volatili per evitarne la proliferazione. Inoltre i proprietari di edifici pubblici e privati devono provvedere a propria cura e spese a ripulire, risanare e disinfettare locali e anfratti dove i piccioni hanno nidificato o depositato guano. Devono inoltre precludere, con interventi fissi o amovibili, gli accessi dove i volatili si possono introdurre e impedire su terrazzi, davanzali e cornicioni che si creino nidi e situazioni di sosta abituale e permanente. L’Amministrazione comunale svolge un’azione di sollecito nei confronti dei cittadini, ma in caso di inadempienza si ricorda che la sanzione va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.
“L’obiettivo che si intende perseguire – interviene l’assessore all’Ambiente, Enzo Valentini – è quello di una equilibrata integrazione della specie nel tessuto urbano, limitandone gli effetti negativi in termini igienici e sanitari. Occorre tutelare il benessere dell’animale, ma è anche necessario monitorare l’espandersi della popolazione di colombi e adottare misure preventive in caso di rischio per la salute pubblica. Nel caso specifico, i riscontri dell’Asur ci obbligano ad intervenire anche con il de popolamento, ma all’interno di una strategia complessiva, concordata con le istituzioni interessate, e che prevede una pluralità di interventi: prescrizioni per edifici pubblici e privati, piccionaie, presenza di predatori.”
Il Comune, nel frattempo sta provvedendo alla realizzazione di una piccionaia, come già accaduto in zona Fontezucca, allo scopo di allontanare gli uccelli dal centro urbano. La seconda struttura a breve sarà operativa nella zona del palasport di Fontescodella e, secondo quanto concordato con la Lipu a livello nazionale, la procedura prevede che in questi ambienti le uova vere vengano sostituite con altre finte.
La Asur invece sta provvedendo all’allontanamento dei piccioni che stazionano nei pressi dell’ospedale cittadino. In questo caso vengono utilizzati dei falchi, una tecnica presente in natura da secoli, ovvero la conquista del territorio e la sua colonizzazione da parte di un predatore.I falchi vengono liberati per turbare la quiete dei piccioni e costringerli così a cercare un’altra sistemazione.
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Se vi avanza del tempo vi consiglio di passare anche per via Cardarelli,ovvero quella di spalle all’ex aereonautica,visto che per ogni casermetta vi sono colonie su colonie di piccioni per l’appunto.
Adesso qulcuno protesterà perchè non è una cosa umana ma NESSUNO HA PROTESTATO PER L’OMICIDO NAZISTA PERPETRATO IN SVIZZERA AI DANNI DI MAGRI. UN UOMO DEPRESSO VA CURATO E NON UCCISO!!!
Scusi Carlo non penso che si possa paragonare la notizia dei “pistacoppi” all’omicidio di Magri… I piccioni a Macerata sono diventati una piaga e a Collevario e’ diventato insostenibile il merdaio che abbiamo sui terrazzi oltre lo sfacello che fanno sui vasi di fiori e piante, era ora che qualcuno ci mettesse le “zampe” 😉
Vorrei una dichiarazione di Gabriella Ciarlantini, capogruppo dei verdi in consiglio comunale, grazie!!!
Cmq fanno meno danni i picconi che i consigleri comunali a Macerata…
E le famose ‘casette’ per i piccioni, di cui una sotto il Tiffany?
Soldi spesi inutilmente, o sbaglio?
@Valentini: ma che c’entrano i piccioni con il suicidio assistito di Magri? La prego di tornare alla realtà..
@ fulvio ventrone
Inutilmente spesi come inutilmente spesi sono stati i soldi le fioriere elettroniche (presenti davanti al Comune, ingresso laterale, e in Piaazza Libertà) e mai entrate in funzione.
La Smea dovrà curare il depopolamento (bel neologismo) dei piccioni in città? Prepariamoci a vedere più piccioni in giro e tanti comunicati di successo della Smea. Esattamente come il successo della raccolta differenziata nelle frazioni di Piediripa e di Sforzacosta. E’ possibile avere una relazione scritta su quest’ultimo punto da parte di qualche dirigente comunale che assume la responsabilità di quello che dice?. Il topo vive tra i rifiuti, se ne intende e vigilerà come un leone!
Una volta per ridurre il numero di piccioni si mettevano i corvi che ne mangiano le uova, magari potrebbe ancora essere una soluzione invece di andarli a catturare uno per uno…
Il commento di Carlo Valentini è completamente dal mondo, forse s’è preso la Clamydia psittaci dei piccioni…
Eliminare i piccioni dal centro storico???’
SEMPLICISSIMO!!!!!!!!!
Basta fargli pagare due euro per l’accesso e attivare le telecamere anche per loro.
Con le persone ha funzionato benissimo!!!!!!!!!!!
Per combattere l’eccessiva presenza di piccioni nelle città, che io sappia, si attuano diverse strategie:
– Tappare tutti i ‘buchi’ in cui si infilano, incluse finestre rotte e tetti di case abbandonate.
– Usare dei dissuasori metallici in tutti i punti in cui si posano
– Introdurre predatori (notturni, tipo gufi, barbagianni)
– Proibire ai cittadini di dar del cibo ai piccioni
– Sterilizzare la popolazione presente, anche tramite mangime antifecondativo
– Aumentare la presenza di Taccole (quelle cornacchie nere che si vedono nelle città), poiché si cibano dei nidiacei del colombo
Mi sembra che alcune di queste strategie siano già in attuazione a Macerata, ma ci vuole una pianificazione coordinata; ossia intervenire una volta, ma bene, invece di interventi sporadici che non risolvono la questione alla radice.
pagliacci! tutte scuse per eliminare i poveri piccioni. non sono tutti malati, ma solo alcuni esemplari! eutanasia un par di scatole!
troppipistacoppi a MC, pensa ke vanno ad accoppiarsi con i piccioni di allevamento nelle sottostanti campagne
e te lo vogliono pure vendere per un gesto di pietà! ma fatemi il favore!
Tutto vero Fulvio ma fino ad un certo punto…ti farei vedere con quanta disperazione si difende la coppia di taccole che vive nel cortile di casa mia; questa estate per una taccola nata da loro, la coppia di piccioni accanto ha sfornato 6 bestiole cicciottelle dallo sguardo indisponenete.
Per la storia dei predatori poi non sono convintissima, mi ricordo che a Verona arrivavano i falconieri e sparivano tutti, se ne andavano i falconieri e i piccioni tornavano tutti a casa loro; i gufi e i barbagianni non credo siano adatti ai centri abitati, basti pensare al tipo di volo che hanno.
La cosa che più mi scandalizza è che ho visto con i miei occhi gente che lascia loro da mangiare…quello è veramente assurdo.
Insomma i piccioni sono ossi duri e soprattutto furbi e la questione è veramente difficile da risolvere.
Sara,
per i predatori io ho detto quelli notturni poiché a Siena hanno tentato con quelli diurni, ma la gente ha protestato perchè non voleva vedere le ‘raccapriccianti’ scene di predazione. L’amministrazione optò per quelli notturni, appunto, con discreto successo. I gufi predano nei boschi, quindi non hanno difficoltà a predare in ambiente urbano e non c’è bisogno di falconieri.
In ogni caso, come ho detto sopra, l’unica strategia è un insieme di strategie, da pianificare e attuare in maniera coordinata. Le iniziative singole e sporadiche sono solo tempo e denaro sprecato, e l’abbattimento fine a sè stesso è una violenza che produce effetti positivi solo per pochi mesi, vista l’alta prolificità dei piccioni. Lo dico anche per esperienza diretta, dato che in passato ho lavorato per i comuni proprio per l’abbattimento del numero dei volatili.
da quel che mi hanno detto i miei amici veterinari dove lavoro (Matelica) i piccioni di citta’ possono considerarsi a tutti gli effetti pantegane con le ali,visto le molteplici malattie che possono trasmettere (anche all’uomo ovviamente).
non e’ un caso che le due specie cosi diverse tra loro volendo possono convivere benissimo.
per chi li ama tanto vorrei ricordare che possono,anzi portano benissimo malattie come:
acari
pulci
zecche
criptococcosi
salmonellosi
tubercolosi
candiosi
encefaliti
istoplasmosi
ectoparassiti
il tutto per un totale di 60 (sessanta) malattie di cui alcune mortali.
Eliminare i piccioni da un comune significa spostarli in quello vicino per vederseli ritornare non appena si abbassa la guardia; che sia il caso di cominciare a ragionare a livello regionale coordinando gli interventi per ottenere un qualche effetto tangibile diminuendo magari anche i costi?
Quante menate!!!!!!!!!!!!!!!!
A spese dei cittadini, x giunta…..
Tutti i sistemi fin qui elencati sono previsti da anni..: alzi la mano chi ha pagato una multa x aver dato da mangiare ai piccioni o per non avere adeguatamente ” dissuaso” la loro presenza negli edifici privati..
Poi c’ è chi propone la solita sciocchezza dei rapaci, i quali, dopo un pò, si rendono conto che è più semplice e fruttuoso andare in campagna a ingozzarsi di uova e nidiacei selvatici che non combattere contro i piccioni ( che sono molto più furbi di quanto crediate).
Ora ci si mette la Smea che ancora non riesce a mettere a regime uno schifo di raccolta differenziata dei rifiuti……
Auguri!!!!!!!!!!!!!!!!
Cari amici, se aveste la voglia di svegliarvi prima dell’ alba con me e seguirmi per la campagne , vedreste nugoli di “pistacoppi” ( maceratesi e non) che pascolano per i campi per poi tornarsene a …digerire in città.
Basterebbe introdurre la specie tra quelle cacciabili , con il divieto di……….metterli in padella.
In un paio di mesi il problema sarebbe risolto e gratis!!!!
Io mi offro volontario, visto che vado a caccia, ma qualcuno comincerà a gridare all’……..omicidio……
Povertà di spirito……
Teneteveli stretti…….escrementi annessi!!!
Basta liberare quel falco pellegrino pigliatutto di Giorgio Mescin e spennerà tutti li pistacoppi, come ha ampiamente dimostrato di saper fare con l’assistenza di tre o quattro “bravi” insuffllanti.
lo slogan della smea per scovare i piccioni e dare loro la dolce morte: s-tanax libera tutti!
Fabrizio Principi
mi permetto di darti un consiglio, dormi!
in primis si vergogni tantissimo chi grida morte ai piccioni(e a tutti gli animali). portano malattie? puo’ essere…ma perchè l’uomo non ne ha mai portate di malattie in giro x il mondo?…e non solo malattie,ha portato anche di peggio. poi visto che in ambito urbano i piccioni hanno vita breve,basterebbe dare del cibo anti concezionale e nell’arco di 2 o 3 anni la popolazione si ridurrebbe al minimo. ok questo tipo di mangime è un po’ caro pero’ tutti i comuni di tutte le citta’ del mondo spesso buttano i soldi nel gabinetto x certe srtron…e. basterebbe che chi di dovere si interessasse di questa cosa seriamente invece di fare tante scene con 2 trappole messe in croce e l’inutile sterminio di qualche sfortunato esemplare. il cibo anti concezionale costa un po’…ma è un investimento a lungo termine…neanche tanto lungo poi.
Come ho suggerito a Recanati:
Io sarei per la valorizzazione del piccione terraiolo. Visto che il suo collega d’allevamento viene venduto a 15 euro la coppia, i Comuni potrebber dichiararli di loro proprietà, inventariarli ed iscriverli a patrimonio. Comunque sia, opportunamente sterilizzato attraverso adeguate temperature, e riempito di ripieno, perde tutto il suo potenziale dannoso.